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Corte Suprema Usa boccia le restrizioni al porto d’armi in strada. Esulta la Nra

La Corte Suprema ha bocciato la legge vigente a New York che richiedeva una licenza speciale per il porto d’armi in pubblico

di Marco Valsania

Accordo bipartisan, il Senato Usa verso la svolta sulle armi

3' di lettura

La Corte Suprema americana ha bocciato le restrizioni al porto di armi in pubblico a New York. Il Secondo Emendamento sul diritto a pistole e fucili, ha affermato la maggioranza della Corte (il voto è stato di 6 a 3), si applica anche fuori dalla propria abitazione. Con questa decisione ha consacrato il principale ampliamento del diritto alle armi da parte dei singoli cittadini in oltre un decennio. Intanto, però, il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che impone norme più stringenti sulle armi. Il testo - che ha avuto un voto bipartisan - prevede restrizioni sull’accesso alle armi da fuoco e finanziamenti per la sicurezza scolastica e la salute mentale. Il disegno di legge ora ha la possibilità di essere confermato dalla Camera dei Rappresentanti.

Nel 2008 la Corte aveva già stabilito il diritto individuale a possedere armi in casa per autodifesa. Aveva tuttavia esplicitamente indicato che non intendeva escludere regolamentazioni su tipologie di armi, nè sulla loro presenza in luoghi considerati sensibili, quali scuole o sedi governative, e neppure divieti per criminali o malati di mente.

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Le legge di New York adesso bocciata, che affonda le radici agli inizi del Novecento, prevede che per portare armi nascoste in luoghi pubblici occorre una particolare licenza, con i richiedenti che devono mostrare chiare ragioni e necessità. Due fan delle armi, Robert Nash and Brandon Koch, avevano presentato ricorso, affermando che il requisito rendeva impossibile ottenere un permesso per i normali cittadini. Avevano in realtà ottenuto un permesso al porto d’armi per recarsi a poligoni di tiro e a caccia, lontano però da aree affollate.

Nel segno delll’importanza della decisione e delle sue ripercussioni, altre leggi simili a quella di New york appaiono ora a rischio: in California, Hawaii, Maryland, Massachusetts, New Jersey e Rhode Island.

L’opinione della maggioranza è stata redatta da Clarence Thomas, forse il più radicale difensore di interpretazioni ampie del Secondo Emendamento, che molti costituzionalisti considerano in realtà il più confuso della Costituzione americana, foriero di ambiguità sul diritto alle armi, se individuale o solo nell’ambito di una ufficiale milizia. Thomas ha sempre teorizzato che di fatto il diritto alle armi è assoluto, pari alla libertà di espressione.

La potente lobby della armi Nra ha dichiarato “vittoria” dopo la sentenza della Corte Suprema che ha stabilito il diritto a New York di portare armi in pubblico. «La Corte Suprema ha stabilito che le restrizioni sulle armi a New York sono INCOSTITUZIONALI, vittoria!», si legge sull’account Twitter della lobby.

Opposta la reazione delle autorità newyorchesi. «È vergognoso» che in un momento come quello attuale la Corte Suprema decida di bocciare la legge che a New York limita il porto di armi in pubblico. Lo afferma il governatore di New York, Kathy Hochul. La Corte Suprema ha bocciato la legge vigente a New York che richiedeva una licenza speciale per il porto d’armi in strada mentre il Paese è scosso dal moltiplicarsi di sparatorie di massa e stragi.

Il Dipartimento della polizia di New York si prepara con allarme alla rivoluzione innescata dalla Corte Suprema. Una decisione che arriva in un anno finora contrassegnato da un balzo della violenza con armi da fuoco nella città. Le armi sequestrate dall’inizio dell’anno dalla polizia di New York sono infatti oltre 3.000, mentre gli arresti legati alle armi sono ai massimi degli ultimi 28 anni. A Wall Street, Smith & Wesson vola invece con la Corte Suprema americana che ha ampliato il diritto al porto di armi.

Il presidente americano Joe Biden ha ribadito la sua delusione dopo la sentenza. «È una cattiva decisione, sono deluso», ha detto parlando con i giornalisti a margine di un evento alla Casa Bianca.

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