Corte Suprema Usa, schiaffo a Trump sui Dreamers
Bloccata l’abolizione del Daca che protegge i clandestini giunti da bambini. Facebook cancella inserzioni “naziste” della campagna del Presidente
di Marco Valsania
3' di lettura
Nuovo schiaffo della Corte Suprema a Donald Trump. La massima autorità costituzionale e della magistratura americana ha bocciato il progetto di abolizione del programma Daca, che oggi protegge quasi 800.000 persone, arrivate negli Stati Uniti illegalmente da neonati o da bambini, dallo spettro di una immediata espulsione dal Paese. Questi immigrati, noti come Dreamers, i sognatori, hanno potuto avvelarsi di richieste di soggiorno rinnovabili, che Trump voleva ora cancellare senza indugio come parte della sua crociata per giri di vite sull'immigrazione che considera tuttora essenziali alla sua campagna elettorale per farsi rieleggere alla Casa Bianca a novembre.
Verdetto a maggioranza, i Dreamers restano
La decisione è stata presa a maggioranza, con 5 voti contro 4, con il Presidente della Corte John Roberts che si è schierato con gli esponenti dell'ala più progressista della Supreme Court. Roberts ha affermato che il governo non ha offerto ragioni adeguate per giustificare una eliminazione immediata del programma, che Trump aveva attaccato alla stregua di un'amnistia voluta dal suo predecessore, il democratico Barack Obama. Anzi, gli alti magistrati hanno a maggioranza definito la scelta della Casa Bianca arbitraria a capricciosa e come tale da respingere.
Possibile un nuovo caso
Spetterà all'amministrazione decidere se vorrà ripresentare un nuovo caso per cancellare il Daca. La Corte ha lasciato aperta questa possibilità, esprimendosi non sul merito ma sul metodo. Roberts e la maggioranza hanno così illustrato la loro sentenza: «Non decidiamo se Daca o la sua rescissione siano politiche valide. Affrontiamo solo la questione se siano stati rispettati I requisiti procedurali che impongo di fornire ragionevole spiegazioni per questa azione».
Un programma nel mirino dal 2017
Trump, dopo duri dibattiti anche all'interno del governo, aveva optato nel 2017 per procedere con una eliminazione progressiva del programma. La ragione citata: che autorizzare e gestire il Daca va al di là dei poteri presidenziali. Una ragione considerata adesso inadeguata dalla Corte. Il Congresso, nel clima di polarizzazione tra repubblicani e democratici, aveva fallito in questi anni tentativi di riforme dell'immigrazione che risolvessero i dilemmi dei Dreamers e superassero le minacce di una loro deportazione in massa.
Trump, un verdetto contro i repubblicani
Trump davanti alla presa di posizione della Corte ha immediatamente e con veemenza contrattaccato, trasformando apertamente i magistrati in nemici della sua campagna elettorale. Era già rimasto scottato da una decisione che questa settimana ha bocciato la discriminazione sul lavoro e il licenziamento di gay e transgender, protetti secondo la Corte Suprema dalla legge sui diritti civili del 1964 e dal suo capitolo contro discriminazioni basate sul sesso. Ora il Presidente ha affermato in un tweet che «queste decisioni orribili e politicamente motivate della Supreme Court sono delle fucilate contro i conservatori e i repubblicani. Abbiamo bisogno di nominare più giudici altrimenti perderemo il nostro Secondo Emendamento e tutto il resto. Votate per Trump nel 2020!». Ancora: «Avete l'impressione che la Corte Suprema non mi voglia bene?». Il Secondo emendamento è quello che secondo i conservatori garantisce ampi diritti di acquistare e portare armi ai cittadini.
Biden, una vittoria
Opposta è stata invece la reazione del candidato democratico alle presidenziali Joe Biden. Ha definito la scelta della Corte come una «vittoria» e detto se sarà eletto alla Casa Bianca lavorerà immediatamente per «rendere il programma permanente». Ad oggi il permesso di soggiorno legato al Daca è rinnovabile ogni due anni. Obama aveva creato il programma, il Deferred Action for Childhood Arrivals, con un ordine esecutivo nel 2012 e lo aveva ampliato nel 2014. Il programma non consente però un cammino verso la richiesta di cittadinanza e quindi una soluzione stabile per i Dreamers. I democratici sostengono che i Dreamers lungi dal deprimereil mercato del lavoro e l’economia li arricchisono, alzando i salari e generando iniziative imprenditoriali.
Oltre la Corte, Bolton
Lo smacco inflitto dalla Corte non è stato il solo scivolone politico per Trump. L'amministrazione è stata in queste ore scossa anche dalle rivelazioni del libro di memorie dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, in uscita martedì prossimo ma già in mano ai media. Bolton accusa Trump, che ha chiesto il blocco del libro in tribunale, di aver implorato Pechino di aiutarlo a essere rieletto a novembre, comprando derrate agricole che gli assicurassero il sostegno dei farmers americani.
E Facebook rimuove pubblicità “naziste” della campagna Trump
Facebook ha inoltre rimosso dal suo sito pubblicità della campagna elettorale di Trump che hanno utilizzato un simbolo usato dai nazisti nei campi di concentramento per identificare i prigionieri politici. L'inserzione chiedeva di dichiarare il movimento di sinistra Antifa una “organizzazione terrorista” e conteneva un triangolo rosso capovolto, simbolo cucito appunto dai soldati del Reich sulle maniche degli abiti dei prigionieri politici. «La nostra politica vieta l'uso di simboli proibiti di gruppi che incitano all'odio per identificare prigionieri politici senza un contesto che condanni o discuta il simbolo», ha fatto sapere Facebook che finora era stata molto più tollerante dei controversi messaggi di Trump rispetto a Twitter.
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