pubblico impiego

Corte Ue: legittimi i tagli agli stipendi durante una crisi

della redazione Norme

(Bloomberg)

4' di lettura

Le riduzioni salariali applicate ai giudici del Tribunal de Contas in Portogallo non violano il principio dell'indipendenza dei giudici

Infatti, tali misure, adottate nell'ambito di un'assistenza finanziaria dell'Unione europea a detto Stato membro, hanno colpito, in modo generale e temporaneo, una gran parte del pubblico impiego portoghese

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Il legislatore portoghese ha ridotto temporaneamente, a partire dal mese di ottobre del 2014, l'importo della retribuzione di una serie di titolari di cariche e di persone che esercitano funzioni nel settore pubblico, tra cui i giudici del Tribunal de Contas (Corte dei Conti, Portogallo). Una legge del 2015 ha posto fine, con effetto progressivo a partire dal 1° gennaio 2016, a tali misure di riduzione.

L'Associação Sindical dos Juízes Portugueses (Associazione sindacale dei giudici portoghesi, «ASJP»), che agisce per conto di membri del Tribunal de Contas, ha proposto dinanzi al Supremo Tribunal Administrativo (Corte amministrativa suprema, Portogallo) un ricorso contro tali misure di bilancio. L'ASJP considera che le misure di riduzione salariale violano il «principio dell'indipendenza dei giudici», sancito non soltanto dalla Costituzione portoghese, ma anche dal diritto dell'Unione.

A parere del Supremo Tribunal Administrativo, le misure di riduzione temporanea dell'importo delle retribuzioni del settore pubblico si basano su esigenze imperative di riduzione del disavanzo di bilancio eccessivo dello Stato portoghese imposte al governo portoghese dall'Unione in contropartita, in particolare, di un'assistenza finanziaria a tale Stato membro. Il Supremo Tribunal Administrativo rileva, tuttavia, che lo Stato portoghese è anche obbligato a rispettare i principi generali del diritto dell'Unione, tra cui quello dell'indipendenza dei giudici, applicabile sia ai giudici dell'Unione sia ai giudici nazionali. Infatti, secondo il Supremo Tribunal Administrativo, la tutela giurisdizionale effettiva dei diritti derivanti dall'ordinamento giuridico dell'Unione è garantita, in via principale, dai giudici nazionali.

Questi ultimi sarebbero chiamati ad attuare detta tutela nel rispetto dei principi di indipendenza e di imparzialità. Il Supremo Tribunal Administrativo sottolinea che l'indipendenza degli organi giurisdizionali dipende dalle garanzie associate allo status dei loro membri, anche in termini di retribuzione.

Esso chiede quindi alla Corte di giustizia se il principio dell'indipendenza dei giudici osti all'applicazione ai membri del potere giudiziario di uno Stato membro di misure generali di riduzione salariale, qualora misure del genere siano associate, come nel caso di specie, ad esigenze di eliminazione di un disavanzo eccessivo di bilancio nonché ad un programma di assistenza finanziaria dell'Unione.

Con la sua sentenza odierna, la Corte dichiara che il principio dell'indipendenza dei giudici non osta all'applicazione delle misure di cui trattasi ai membri del Tribunal de Contas.

La Corte sottolinea, anzitutto, l'importanza del principio di tutela giurisdizionale effettiva in quanto principio generale del diritto dell'Unione che deriva dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri e che è attualmente affermato nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Spetta quindi agli Stati membri prevedere che il loro sistema giuridico garantisca un controllo giurisdizionale effettivo nei settori disciplinati dal diritto dell'Unione. L'esistenza stessa di tale controllo destinato ad assicurare il rispetto del diritto dell'Unione è intrinseca ad uno Stato di diritto.
Ne consegue che ogni Stato membro deve garantire che gli organi rientranti, in quanto «giurisdizione» nel senso definito dal diritto dell'Unione, nel suo sistema di rimedi giurisdizionali nei settori disciplinati dal diritto dell'Unione soddisfino i requisiti di una tutela giurisdizionale effettiva.

Nella misura in cui il Tribunal de Contas potrebbe pronunciarsi, in qualità di «giurisdizione», su questioni riguardanti l'applicazione o l'interpretazione del diritto dell'Unione, cosa che spetterà al Supremo Tribunal Administrativo verificare, il Portogallo deve quindi garantire che tale organo soddisfi i requisiti inerenti a una tutela giurisdizionale effettiva.

La Corte rileva, poi, che la preservazione dell'indipendenza di tale organo è di primaria importanza ed è intrinseca alla sua funzione giurisdizionale. Essa s'impone non soltanto a livello dell'Unione, ma anche a livello degli Stati membri e, pertanto, ai giudici nazionali. È essenziale per il buon funzionamento del sistema di cooperazione giudiziaria tra i giudici nazionali e la Corte.

In tale contesto, la Corte precisa che la nozione di «indipendenza» presuppone, in particolare, che l'organo di cui trattasi eserciti le sue funzioni giurisdizionali in piena autonomia, senza vincoli gerarchici o di subordinazione nei confronti di alcuno e senza ricevere ordini o istruzioni da alcuna fonte, e che esso sia quindi tutelato da interventi o pressioni dall'esterno idonei a compromettere l'indipendenza di giudizio dei suoi membri e ad influenzare le loro decisioni. Essa aggiunge che il fatto che i membri dell'organo giurisdizionale in questione percepiscano una retribuzione di livello adeguato all'importanza delle funzioni che esercitano costituisce un elemento inerente all'indipendenza dei giudici.

Tuttavia, la Corte dichiara che le misure di riduzione salariale di cui trattasi non possono essere considerate lesive dell'indipendenza dei membri del Tribunal de Contas. Infatti, tali misure non sono state applicate soltanto ai membri del Tribunal de Contas, ma, in termini più ampi, a differenti titolari di cariche pubbliche e a persone che esercitano funzioni nel settore pubblico, tra cui i rappresentanti dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Si tratta quindi di misure generali dirette a far sì che un insieme di membri del pubblico impiego nazionale contribuisca allo sforzo di austerità dettato dalle esigenze imperative di riduzione del disavanzo di bilancio eccessivo dello Stato portoghese.

Inoltre, le misure in questione presentavano carattere temporaneo, poiché sono entrate in vigore il 1° ottobre 2014 e sono state definitivamente abrogate il 1° ottobre 2016.

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