Cortei a Genova e Taranto per Ilva, presìdi e assemblee in vista del tavolo al Mise
di R. de Forcade e M. Meneghello
2' di lettura
È partito intorno alle 8,30 di stamattina il corteo dei lavoratori dello stabilimento Ilva di Genova Cornigliano. La manifestazione è aperta da uno striscione che riporta la scritta latina Pacta servanda sunt, che fa riferimento all’accordo di programma del 2005, con il quale governo, istituzioni locali e sindacati hanno statuito la chiusura delle lavorazioni a caldo della fabbrica genovese, a fronte della salvaguardia dell’occupazione e del reddito degli operai (anche attraverso l’utilizzo dei lavori socialmente utili) e di un potenziamento delle lavorazioni freddo.
Un patto che, secondo le organizzazioni sindacali, sarebbe stato violato dalla nuova proprietà dell’Ilva, la cordata Am Investco (formata dal leader mondiale della siderurgia Arcelor Mittal e dal gruppo italiano Marcegaglia), la quale ha annunciato un piano di ristrutturazione aziendale che prevede in 4mila esuberi sui 14.200 addetti totali del gruppo Ilva, 600 dei quali a Genova e 3.330 a Taranto. Anche in Puglia, presidi di lavoratori e sindacati sono in corso davanti alle portinerie A, D, Tubifici e imprese del gruppo. È previsto che gli operai convergano verso la direzione per le assemblea. «La giornata è iniziata in tutti gli stabilimenti Ilva con la mobilitazione dei lavoratori proclamata dalle organizzazioni sindacali a sostegno della trattativa - ha dichiarato questa mattina il segretario della Fim, Marco Bentivogli -. Dai primi dati l’adesione a Taranto, Genova, Novi Ligure, è totale».
I lavoratori dello stabilimento genovese in particolare sono scesi in corteo con tre mezzi pesanti di quelli utilizzati all’interno della fabbrica, sui quali sono stati issati striscioni di protesta. Dietro ai mezzi diverse centinaia di operai. Il corteo è diretto da Cornigliano al centro di Genova e formerà un presidio sotto la prefettura. Alla manifestazione si sono unite delegazioni di lavoratori del porto, delle riparazioni navali, di Ansaldo Sts, di Ansaldo Energia, di Fincantieri, di Ericsson, nonché una rappresentanza dei vigili del fuoco.
A Novi Ligure circa 150 operai sono fuori dalla fabbrica, in picchetto davanti ai cancelli. La protesta degli operai Ilva si svolge nell’ambito dello sciopero di 24 ore, cominciato alle 7 di stamane, e indetto da Fim, Fiom, Uilm e Usb, nel giorno in cui era previsto il vertice a Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo economico, per discutere il piano industriale di Am Investco.
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