Criptovalute

Cosa sono le criptovalute private?

di Pierangelo Soldavini

(Belkin & Co - stock.adobe.com)

1' di lettura

Da Facebook ad Amazon ad alcune grosse banche internazionali, sono in molti ad aver intuito il valore di innovazione sotteso all’economia delle criptovalute, che abilitano transazioni più efficienti ed economiche e la possibilità di includere grandi masse di persone oggi non bancarizzate.

In questo senso si stanno sviluppando progetti di valute “private”, spesso sotto forma di stablecoin, vale a dire criptovalute legate a monete tradizionali. Ma sono progetti che devono ancora concretizzarsi visto che anche Facebook ha abbandonato il piano per Diem, criptovaluta legata alla parità con il dollaro. In sostanza si tratta di versioni cripto delle valute a corso legale, gestite su blockchain private.

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A differenza di bitcoin, caratterizzato da un sistema senza controllore centrale a cui può partecipare chiunque voglia, le blockchain private sono gestite da un attore centrale che certifica chi può entrare o meno. Viene quindi eliminato il fattore decentralizzazione, sfruttando invece la maggior efficienza di un sistema appoggiato su blockchain piuttosto che sui sistemi informatici tradizionali.

Allo stesso modo il successo crescente delle valute digitali ha spinto le Banche centrali ad accelerare sui progetti già in fase di studio di “valute digitali di Banca centrale”, vale a dire versioni digitali e gestite su blockchain delle valute a corso legale, euro, dollaro, sterlina che siano. Il Paese più avanzato su questo fronte è la Cina, che ha avviato una sperimentazione reale di yuan digitale. Il Fondo monetario internazionale ha registrato quasi cento progetti di valute digitali di Stato in tutto il mondo.

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