Cosa vuol dire davvero «fare start up» nel Sud-Est asiatico?
Non solo tecnologia, l’attenzione dei finanziatori si concentra sempre più anche su logistica, e-commerce e fintech
di Mirko Zenga *
4' di lettura
Una startup è una giovane impresa che sviluppa un’idea di business con l’obiettivo di avere un impatto instantaneo, per rivoluzionare il mercato in cui intende operare, e che per avere successo richiede una serie di caratteristiche intrinseche all’idea di business, come scalabilità, sostenibilità e velocità. La definizione start up viene quasi sempre associata all’industria tecnologica, dove l’innovazione digitale rappresenta il fattore determinante per lanciare con successo un nuovo prodotto o servizio.
Molte tra le più importanti società al mondo vantano inizi più umili come start up, fondate da imprenditori del calibro di Steve Jobs (Apple), Jeff Bezos (Amazon), Elon Musk (Tesla) and Mark Zuckerberg (Facebook). Ogni giorno una nuova start up nasce, ma per ogni nuova idea altre migliaia falliscono. Le start up con più alto potenziale, quantificato dal valore del mercarto, vengono definite unicorni, termine coniato proprio per il grado di inafferrabilità.
Secondo il report dell’azienda tedesca Statista, 590 sono gli attuali unicorni in giro per il mondo, Cina e Stati Uniti ne registrano il più alto numero; e la cinese Ant Financial, ramo aziendale scorporato da Alipay (appartnenete al colosso e-commerce cinese Alibaba) primeggia nella lista.Secondo il report Global Startup Ecosystem, il 70% delle più grandi imprese mondiali operano nel settore tecnologico, e sembrerebbe che non ci sarà “la prossima Silicon Valley” ma che piuttosto vedremo almeno 30 nuovi centri globali di start up, ovvero città che potranno fungere da hub regionali: come San Paolo in Sud America o Jakarta in sud-est asiatico, oppure da leader specializzari per settore industriale, come la cinese Shenzen, centro di robotica famoso a livello mondiale.
Si parla di ecosistema start up dove, oltre alle risorse di talenti e di idee quasi sempre technologiche, si sono sviluppati veri e propri centri di incubazione con professionisti che aiutano aspiranti imprenditori a strutturare le idee, attraverso un business plan, e ad ampliare la rete di contatti.
Una delle sfide più difficili per una start up è attrarre investitori per far sì che l’idea di business si materializzi. Per finanziare una start up entrano in gioco figure come Business Angels e Venture Capital, i primi quasi agli albori della società, mentre i secondi mirano ad aziende già consolidate. I fondatori cercano in queste figure più che semplici investitori, mirano a circondarsi di professionisti che oltre all’apporto di capitale economico possano fungere da guida e mentor.
Lo scenario delle start up nel Sud Esta asiatico:
Come siamo soliti fare in questa rubrica, soffermiamo la nostra attenzione su cosa succede nel terrirorio asiatico. La regione Asia-Pacifico (Apac) vanta circa il 30% dei top ecosistemi mondiali con Shanghai, Pechino e Singapore nelle top 20 città al mondo. Anche la regione del Sud Est asiatico (Sea) ha tutt’altro che raggiunto un punto di saturazione del suo potenziale: ospita circa 650 milioni di persone e si muove veloce online, con Paesi come Indonesia, Tailandia e Vietnam che puntano tutta la loro crescita su applicazioni di e-commerce, fintech e trasporti.
Le start up technologiche del Sud Est asiatico hanno opposto resistenza alla pandemia, attraendo nel 2020 investimenti quasi pari ai valori pre-pandemia. Secondo le ricerche condotte da Cento Venture, la regione SEA ha raccolto capitali per USD 8,2 miliardi nel 2020, registrando una lieve flessione del 3,5% rispetto al 2019; superando le performance di altri mercati emergenti, come India (-31% vs 2019) ed Africa (-38% vs 2019). Circa la metà dei fondi raccolti sono stati investiti negli unicorni della regione, che vanta ben 17 unicorni, con Singapore che domina la classifica per valore di mercato, seguita subito dopo dall’Indonesia.
Interessante è anche vedere come vengono chiusi questi deals. La magior parte degli investitori ha chiuso accordi per cifre superiori a 100 milioni (il 57% dell'investimento totale), mentre il range di investimenti tra i 50-100 milioni ha visto un incremento del 26% rispetto all'anno precedente, raggiungendo la cifra record di 1,1 miliardi di dollari. Le start up indonesiane hanno conquistato il 70% del capitale investito nella regione Sea, ed il 65% degli accordi di investimento sono stati finalizzati per start up di Singapore ed Indonesia.
A partire dal 2015 i principali investimenti nella regione Sea erano destinati a Grab (Singapore) e Gojek (Indonesia), i due principali ride-hailing player della regione, che insieme hanno collezionato investimenti per più di 2 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2020. Tuttavia gli investitori hanno iniziato a concentrare l’attenzione anche in altri settori e nello stesso trimestre l’e-commerce ha raccolto 690 milioni, il settore logistico 360 milioni e quello fintech 460 milioni; con Takopedia l’e-commerce indonesiano si è aggiudicato il più alto investimento del primo trimestre 2020.
Un’altra start up del settore e-commerce é la vietnamita Tiki che ha ottenuto investimenti per 130 milioni, dopo aver registrato una forte affluenza di consumatori durante il periodo pandemico, e che offre un servizio di consegna express (in sole 2 ore). Cosi come il settore dello shopping online è in forte crescita, anche quello logistico registra incrementi di investimenti, nello specifico Ninja Van (Singapore) ha aperto un altro round di investimenti per 279 milioni, e l’indonesiana Kargo Technologies ha ottenuto capitali per 31 milioni.
Il sud-est asiatico è una delle regioni con l’ecosistema start up a più alto potenziale di sviluppo, capace di attrarre nuovi talenti, idee e Venture Capitalist. Che ruolo hanno gli italiani in questo scenario dinamico ed affascinanta? Lo scopriremo insieme nel prossimo articolo attraverso le storie di Gabriele, Fabio, Andrea e Luca, alcuni tra le centinaia di italiani che fanno start up nel Sud Est asiatico.
Go East!
* Manager direct to partner Timberland
loading...