Così gli effetti del part time incidono sull’assegno della futura pensione
Minore sarà il periodo permanenza in regime di tempo parziale, inferiore sarà l'impatto sul trattamento pensionistico futuro
di Fabio Venanzi
1' di lettura
Domanda. Lavoro in un'azienda privata, da 13 anni a tempo pieno. Adesso, per esigenze personali, come mamma con bambini piccoli da seguire, ho fatto richiesta per un part time orizzontale a 20 ore (reversibile). Vorrei quindi sapere come verrà calcolata la mia pensione in termini di contributi versati. Inoltre, mi converrà ritornare “full time” negli anni cheprecederanno la pensione?
Risposta. Se l'anzianità contributiva della lettrice si colloca dopo il 31 dicembre 1995, come verosimilmente dovrebbe essere, la pensione sarà calcolata integralmente con le regole del sistema contributivo. Pertanto, il montante contributivo sarà costituito dai versamenti effettuati mensilmente. L'anno sarà considerato utile per intero ai fini della maturazione del diritto a pensione, mentre l'importo della pensione dipenderà dall'entità dei contributi versati. Un eventuale rientro a tempo pieno, negli anni precedenti il pensionamento, porterebbe come conseguenza un importo di pensione maggiore rispetto all'ipotesi in cui la lettrice dovesse concludere la sua attività lavorativa in regime di tempo parziale. Considerato che le pensioni contributive “fotografano” le contribuzioni versate in ciascun periodo, minore sarà il periodo di permanenza in regime di tempo parziale, inferiore sarà l'impatto sul trattamento pensionistico futuro.
Il quesito è tratto dall'inserto L’Esperto risponde in edicola con Il Sole 24 Ore di lunedì 12 giugno.
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