Così la tecnologia sta reinventando l’auto e la mobilità sostenibile
di Alberto Magnani
3' di lettura
Camion “intelligenti” con 200 chilometri di autonomia. Monopattini e bici elettriche per il commuting in città e sulla media distanza. Kit di celle a idrogeno che possono essere incorporati in veicoli diversi, dai bus alle imbarcazioni. Al Movin’on, l’evento annuale del gruppo Michelin sulla mobilità sostenibile, va in scena la trasformazione dell’industria dell’auto e dei trasporti in chiave eco-compatibile. Un summit con 5mila partecipanti che ha visto sfilare, solo fra le case automobilistiche, marchi come General Motors, Audi, Bmw, Psa e Porsche, accanto a player che vanno da Google alla Commissione europea. Cinque i temi sul tavolo: decarbonizzazione e miglioramento della qualità dell’aria, nel rispetto degli obiettivi fissati con l’accordo di Parigi; traaporto multimodale per una popolazione urbana data in crescita a sei miliardi entro il 2045; le nuove tecnologie di settore, a partire dai veicoli automatizzati; la logistica e il trasporto merci; l’economia circolare, intesa come minore utilizzo di materie prime.
Il principale annuncio è arrivato dai padroni di casa della Michelin con Uptis, sigla di Unique puncture-proof Tire system: uno pneumatico senza aria e a «prova di foratura», come dice il nome, per aumentare il ciclo di vita delle gomme. Anzi: un ex pneumatico, visto che la componente fondamentale del prodotto (l’aria) dovrebbe essere eliminata in via definitiva. Il prodotto è frutto di un partenariato di ricerca con General Motors ed entrerà in commercio nel 2024, dopo la fase di test in corso su modelli come la Chevrolet Bolt, vettura elettrica distribuita in alcuni paesi Europei come Opel Ampera -e.
Lo sviluppo delle cosiddette gomme airless rientra in un processo di riconversione ecocompatibile di produzione del gruppo: Vision, una strategia della divisione ricerca e sviluppo orientata allo sviluppo di un prodotto senza aria, connesso, “stampabile a 3D (con le tecnologie di manifattura additiva, ndr) “e sostenibile al 100%. Il valore aggiunto ecologico del prodotto? Resistere agli inconvenienti che affossano le gomme tradizionali, a partire dalle foratura, prolungando il ciclo di vita e riducendo il ricambio di pneumatici. Secondo una stima diffusa dal gruppo, ogni anno vengono rottamati precocemente 200 milioni di gomme a causa di incidenti di routine.
Il prototipo di Uptis si rivolge a «forme emergenti di mobilità» come vetture elettriche, a guida assistita o fruibili con i servizi di condivisione. Gli stessi trend che hanno dominato i panel del summit di Montréal, incardinato sugli annnunci del Ceo di Michelin Florent Menegaux: «Lavoriamo sulla decarbonizzazione, sulla integrazione dell’economia circolare e sullo sviluppo delle energie alternative - ha detto Menegaux nel suo key-note introduttivo - Dobbiamo avere migliore mobilità». Fra i prodotti esposti, la scelta è ampia. C’è Einride, un camion a propulsione elettrica sviluppato da un’omonima azienda svedese, capace di viaggiare senza conducente (ma con controllo da remoto) per 200 chilometri dopo un’unica ricarica. Pensato come alternativa ai camion tradizionali, pesa 26 tonnellate e si spinge fino a un massimo di 85 chilometri orari grazie a una batteria con una capacità di 200 kWh.
Il software che lo “guida” è sviluppato da Nvidia, il gruppo delle schede grafiche che si è ritagliato un ruolo di leadership nelle tecnologie per la guida autonoma e oggi collabora con Daimler Benz, Bosch, Continental, Audi, Toyota e Volkswagen. C’è Symbio, sussidiaria di Michelin, specializzata nella produzione di kit di celle a combustibile adattabili a un certo parco di veicoli (veicoli commerciali, autobus, mezzi pesanti, barche).
Sul capitolo della micromobilità, nonostante il presidio dell’automotive e il fenomeno delle microcar, sono le due ruote a fare da padroni. Con o senza pedali.
Tra i protagonisti Lime, il servizio di bici e monopattini elettrici in sharing fondato a San Francisco e cresciuto fino a incassare finanziamenti per 765 milioni di dollari complessivi. Ma l’attenzione è alta per le bici elettriche in generali, equipaggiate con batterie che consentono un grado di autonomia e potenza sempre maggiori. Solo in Germania, nel 2018, il totale di vendite di e-bike ha sfiorato per la prima volta il milione di unità.
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