ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa pista anarchica

Cospito, scontri fra anarchici e forze dell’ordine. Piantedosi: Stato non si fa intimidire

A Livorno busta con proiettile al direttore del Tirreno, a Roma disordini nella zona di Trastevere

Berlino e Barcellona, attacchi a obiettivi diplomatici italiani

3' di lettura

Dopo gli attacchi alle sedi diplomatiche italiane a Berlino e Barcellona, non si placa la protesta a sostegno di Alfredo Cospito, l’anarchico recluso nel carcere di Bancali a Sassari e da cento giorni in sciopero della fame contro il regime di 41 bis. A Roma, nella zona di Trastevere, ci sono stati degli scontri tra militanti anarchici, che protestavano in favore di Cospito, e forze dell’ordine durante i quali è rimasto ferito un poliziotto.

Mentre a Livorno una busta con un proiettile e minacce ai giudici è stata recapitata al direttore de Il Tirreno Luciano Tancredi: all’interno un foglio a quadretti con la scritta: «Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi 2 mesi senza cibo fuoco alle galere». Tutto il materiale è stato sequestrato dalla polizia che sta effettuando indagini sulla provenienza del messaggio. Intanto le condizioni di Cospito restano critiche: «Alfredo ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg - ha dichiarato la cardiologa Angelica Milia, suo medico di fiducia - Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata».

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P. Chigi e Viminale: lo Stato non scende a patti

Sulla vicenda interviene Palazzo Chigi: «Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia». Sulla stessa linea il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «Lo Stato - ha detto - non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell’ordine». Plantedosi ha espresso la sua vicinanza alle forze dell’ordine che stanno affrontando le proteste nel Paese.

Cospito, Palazzo Chigi: "No a patti con chi minaccia"

Tajani: rafforzata sicurezza in tutte le ambasciate

Intanto dopo gli attacchi alle ambasciate, il governo ha deciso di rafforzare i presidi, come ha spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Gli attentati alle ambasciate di Atene, Berlino e Barcellona ci preoccupano ma abbiamo reagito fin dall’inizio. I Carabinieri stanno rafforzando la sicurezza in tutte le nostre ambasciate», ha detto il vicepremier, «e sono stati anche inviati dei carabinieri aggiuntivi nella ambasciate che possono essere più sotto tiro. Comunque c’è il controllo della situazione e abbiamo chiesto a tutti i paesi di garantire con le polizie locali più controlli e sicurezza».

Gli scontri nella capitale

Nella capitale, dopo gli scontri, sono state identificate e denunciate dalla Polizia di Stato all’autorità giudiziaria 41 persone. I manifestanti si erano riuniti in mattinata a piazza Trilussa per esprimere solidarietà a Cospito. Il piccolo gruppo aveva poi cercato di forzare il cordone disposto dalle forze dell’ordine, ma era stato respinto dagli agenti in assetto antisommossa. La manifestazione non era preannunciata e al termine, dopo alcuni momenti di tensione con lanci di bottiglie e fumogeni, alcuni partecipanti si sono allontanati danneggiando fioriere, motorini, cassonetti.

Gli attacchi alle sedi diplomatiche

Cospito da oltre cento giorni è in sciopero della fame nel carcere di Sassari. Se il 41 bis ha interrotto da oltre 3 mesi le comunicazioni con l’esterno del 55enne - tra le “menti” della Federazione anarchica informale - dal mondo di fuori i suoi compagni continuano a mandargli segnali di vicinanza: scritte, striscioni, cortei e presidi, ma anche azioni incendiarie contro sedi diplomatiche. Dopo quella ad Atene dello scorso 2 dicembre ai danni del primo consigliere dell’ambasciata Susanna Schlein, è stata presa di mira l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino, mentre a Barcellona è stato colpito il consolato.

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