Editoria

Costi della carta: così la pandemia pesa ancora sulla scuola

di Paolo Tartaglino

(Adobe Stock)

3' di lettura

La pandemia sta cambiando profondamente le condizioni operative delle attività economiche. Il settore editoriale non è esente, soprattutto per il costo e la disponibilità della carta, con ritardi nelle consegne che rischiano di pregiudicare anche la disponibilità dei libri di testo il prossimo settembre.

Il trend di crescita del costo della carta, superiore al 50%, e la scarsa disponibilità stanno generando gravissime difficoltà in tutti i settori editoriali: considerando che gli editori scolastici sono soggetti a tetti di spesa imposti per legge (e fermi dal 2012), sono urgenti una serie di provvedimenti per attenuare gli effetti indicati.

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Il primo, più generale, riguarda il credito di imposta sull’acquisto della carta. I successivi provvedimenti si riferiscono al settore specifico dell’editoria scolastica. In particolare, nel settore della Scuola primaria, il costo della carta rischia di produrre un pesante risultato economico negativo se il prezzo dei libri di testo, stabilito annualmente dal ministero dell’Istruzione, non supererà quest’anno l’aumento basato sull’inflazione programmata, pari oggi all’1,5 per cento. Sarebbe un incremento insufficiente a coprire i costi, con la conseguenza che tutte le aziende produttrici di testi per la Scuola primaria dovrebbero far fronte a una crisi di marginalità che può minare la produzione e la distribuzione dei testi e gli investimenti futuri in innovazione.

La pandemia ha anche rallentato il contatto fra le case editrici e i docenti per l’informazione sui nuovi libri di testo e sugli aggiornamenti. In particolare in tempo di pandemia, il duplice formato dei libri di testo, a stampa e digitale, si è confermato lo strumento utile per la continuità delle attività didattiche, in presenza e a distanza. Carta e digitale, l’uno a completamento dell’altra, hanno consentito a docenti, studentesse e studenti, famiglie di avviare le nuove esperienze didattiche con la flessibilità necessaria anche per contenere il digital divide e i divari formativi indotti dalla tecnologia, senza discriminare in base alla condizione sociale. È un modo nuovo di fare scuola, che richiede strumenti aggiornati, inclusivi, in grado di fornire ai docenti tutto il meglio della ricerca e dell’innovazione didattica.

Per questo è importante che sia garantito l’ingresso nelle scuole agli informatori scolastici nel rispetto delle regole previste a tutela della salute di ognuno. Il dialogo tra editori e insegnanti è fondamentale anche per recepirne le esigenze in modo tempestivo.

Avere un rapporto continuo con i docenti, dare loro una completa informazione, supportarli nell’uso degli strumenti didattici digitali e garantire alle famiglie e alla scuola la disponibilità dei libri di testo all’inizio dell’anno scolastico sono i compiti del settore editoriale educativo. Docenti, scuola e famiglie, queste le priorità.

Ma la difficoltà di acquisire per tempo adeguate scorte di carta, pure a prezzi crescenti, sta provocando inevitabili ritardi in tutta la produzione dei libri e con maggiore danno quando il libro è indispensabile, deve arrivare in data certa e non è fungibile, come è il caso dei libri di testo a inizio scuola a settembre.

Difficoltà difficili da superare, dati gli usuali tempi ristretti delle operatività del settore scolastico. In tre mesi, in base alle scelte dei docenti nel mese di maggio, gli editori devono organizzare le quantità di stampa dei libri e l’ottimale distribuzione su tutto il territorio. Un minimo ritardo nella programmazione di ogni fase, come la carenza della carta, allunga le consegne senza possibilità di recupero.

La piena collaborazione di tutti gli addetti alla catena distributiva è la sola condizione per cercare di ridurre i disagi. A tal fine abbiamo aperto un confronto tra i componenti della filiera per contenere al minimo inevitabili disfunzioni.

Studiare e leggere produce conoscenza, il libro è il suo veicolo prioritario, la pandemia ha rivelato come il maggiore tempo disponibile incrementi i lettori, il desiderio di approfondire, il piacere empatico della lettura. E nel contempo la pandemia ha riaffermato il ruolo irrinunciabile della scuola, degli insegnanti e di affidabili strumenti didattici, i libri di testo. I provvedimenti indicati vanno nella direzione di non disperdere questo primario patrimonio.

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