“Costruire cattedrali con la gioia”, l’essenza dell’uomo alla Fabbrica del Vapore
In occasione del Salone del Mobile la mostra dell'artista siciliana Valentina Chiappini proporrà il concetto di pittura come viaggio introspettivo e lavoro di costruzione mai compiuto fino in fondo
di Cheo Condina
2' di lettura
Sotto gli strati del colore e delle sovrastrutture culturali emerge l'essenza dell'uomo. E’ questo, in estrema sintesi, lo spirito della mostra di Valentina Chiappini presso i locali dell'Associazione Corte Sconta, alla Fabbrica del Vapore, in Via Procaccini 4 a Milano. Esposizione che sarà protagonista di alcuni happening durante il Salone del Mobile e che si intitola “Costruire cattedrali con la gioia”, perché la pittura – sottolinea il curatore Ivan Quaroni (il co-ideatore è il Dottor Amatore Sartorio) - è “un lavoro di costruzione, che non è mai compiuto fino in fondo”. Le opere – aggiunge lo stesso Quaroni - sono caratterizzate dalla compresenza di figure e talvolta anche di parole e cancellature: raccontano tutte una sorta di percorso personale, un iter filosofico, a tratti anche spirituale.
In realtà la mostra prende il nome da una delle opere esposte, che ritrae la popolare figura di Mickey Mouse, associata all’immagine di un muro di mattoni in costruzione, sul quale è poggiata una cazzuola da muratore, simbolo esoterico associato alle azioni edificatrici della beneficenza e della bontà attiva. Pertanto, il titolo dell’opera (appunto “Costruire cattedrali con la gioia”) può essere letto come un riferimento alla virtù della carità, richiesta agli iniziati sulla via della conoscenza mistica.
Pittrice e performer di origine siciliana, classe 1980, dopo la formazione classica, Valentina Chiappini ha frequentato “l’Accademia Italiana” Arte/Moda/Design a Firenze, quindi l’Accademia di Belle Arti di “Brera” a Milano. “Oltre Uomo, cioè il bambino, il ritorno alla purezza, alla semplicità, come un uomo quando nasce Enfant Ubermensch è, secondo me, il concetto principale estrapolabile dalla filosofia di Nietzsche. – sottolinea l’artista - L’oltreuomo è colui che attraversando il “deserto” della vita si immerge nei suoi stessi abissi per poi riemergerne con forza. È colui che sa andare al di là del bene e del male, del bianco e del nero, come in una scacchiera”.
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