ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùInterventi

Costruzione di senso e progettualità, come sfida alle nuove fragilità

Nel post pandemia, antiche e nuove fragilità emergono con una rinnovata preoccupazione per il futuro

di Franco Amicucci

(GamePH - stock.adobe.com)

3' di lettura

Nel post pandemia, antiche e nuove fragilità emergono con una rinnovata preoccupazione per il futuro. Questa ansia si manifesta in forme molteplici, ognuna della quali afferra brevemente l’attenzione nel dibattito pubblico, per poi svanire rapidamente di fronte alla comparsa di una nuova forma di disagio.
Il fenomeno delle “grandi dimissioni” e, a volte, il rifiuto del lavoro, rivelano nelle nuove generazioni un profondo malessere verso il modello di lavoro tradizionale. Rappresentanti studenteschi hanno protestato nei primi giorni degli anni accademici per l’ansia generata dalla competitività. Di recente, si sono sollevate contestazioni per l’eccessivo costo degli affitti nelle metropoli.
Queste manifestazioni transitorie riflettono preoccupazioni più profonde a livello collettivo, come la sostenibilità ambientale e la perdita di orientamento rispetto al futuro. Sono fenomeni che, nonostante le sfumature locali, sono condivisi nella maggior parte dei paesi occidentali.
La rapidità dei cambiamenti, alimentata principalmente dalla rivoluzione tecnologica, porta con sé mutamenti improvvisi e sovrapposti, un sovraccarico informativo e continue innovazioni. Questi cambiamenti, inediti nella storia dell'uomo, sfidano la nostra capacità di far fronte, in quanto non possiamo attingere alla memoria o all’esperienza del passato per affrontarli.
La risposta al disagio, alle difficoltà emotive di rispondere alle sfide, si presenta in due modalità opposte. Da un lato, il mondo adulto risponde alle nuove fragilità giovanili evocando il ricordo dei tempi passati, dei sacrifici fatti, delle prove superate. Dall’altro, si cerca di ridurre l’intensità della sfida (meno compiti, meno prove, meno valutazioni), ricorrendo all’iperprotezione ed evitando il conflitto, con la speranza di semplificare il percorso della vita.
Questi modelli di risposta, tuttavia, si rivelano inadeguati alla complessità del presente, soprattutto perché il potere delle tradizionali autorità - come la scuola, le istituzioni, la famiglia, l’autorità religiosa - si sta indebolendo. Al loro posto, nuovi creatori di senso, come gli influencer dei social media, stanno acquistando importanza.
La società contemporanea propone stili di vita e modelli di perfezione irraggiungibili. L’aumento dei creatori di contenuti online e degli influencer sta ampliando il divario tra ciò che le persone pensano di dover raggiungere e ciò che è realisticamente possibile nel contesto socio-economico attuale. Ciò genera nelle nuove generazioni - nonostante godano di livelli di consumo nettamente più elevati rispetto ai loro genitori - una persistente sensazione di inadeguatezza e incertezza.
Il governo canadese ha risposto a questa sfida avviando un programma nazionale chiamato “The Future of sense-making”. Questo programma riunisce scienziati di diverse discipline con l’obiettivo di interpretare i cambiamenti in corso, capire il loro impatto sulle persone e sviluppare programmi di comunicazione ed educazione sulla creazione di senso. La “creazione di senso” è definita come il processo attraverso il quale raccogliamo informazioni e le interpretiamo sulla base delle nostre esperienze per comprendere il nostro mondo, prendere le migliori decisioni ed agire.
La sfida, quindi, si pone nell’ambito del progetto, del miglioramento della vita delle persone, della società e del futuro. Su questi temi bisogna creare programmi formativi, educativi e sociali - per il lavoro, per lo studio, per il sociale.
Un modello progettuale opposto al marketing politico che sfrutta paure e fragilità per il consenso a breve, ma assunzione di responsabilità, esercizio di leadership, investimento e lavoro sulle competenze del futuro.
Perché è di fronte a progetti impegnativi e stimolanti che riscopriamo il valore dell’impegno, dove la motivazione prevale sul sacrificio. Le nostre società devono quindi lavorare per creare un ambiente in cui queste sfide possano essere affrontate in modo costruttivo e inclusivo, garantendo che tutti abbiano le risorse necessarie per superarle. In questo modo, potremmo non solo affrontare le sfide del presente, ma anche recuperare fiducia e speranza nel futuro.

(*) PRESIDENTE SKILLA

Loading...
Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti