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Cottarelli dà l’addio al Pd: mi dimetto da senatore in settimana

Cottarelli, che ha sostenuto Stefano Bonaccini nella corsa per la segreteria del partito, non si riconoscerebbe nella linea dell’attuale leader, Elly Schlein. Ha spiegato che si dimette per dirigere un progetto dell’Università cattolica nelle scuole superiori

Da Cottarelli ddl sui costi dei programmi: "Non c'è trasparenza"

2' di lettura

Dopo il cambio di casacca, dal Pd a Italia Viva, di Enrico Borghi, i Dem perdono un altro tassello al Senato. Ed è un tassello di peso. Carlo Cottarelli ha deciso di uscire dal partito. Non cambia gruppo parlamentare, ma lascia il parlamento. «Ho deciso di rinunciare alla posizione della senatore», ha annunciato durante la trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa, su Rai3. La notizia era stata anticipata qualche minuto prima dal Sole24ore.com.

L’economista ha spiegato che l’Università cattolica gli ha «chiesto di dirigere un programma per l’educazione delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori. Questa cosa - ha aggiunto - purtroppo non è compatibile con il Senato, e ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore: mi dimetterò nella prossima settimana. Io andrei a farlo gratuitamente - ha aggiunto -, si fa per spirito di servizio. Consiste in avere 15-20 personaggi senior che hanno avuto una carriera brillante, li chiamo senatori della cultura, che andrebbero a visitare scuole in tutta Italia, a parlare di economia, diritto, costituzione, e di come si comunicano queste cose».

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Secondo alcune fonti Cottarelli, che ha sostenuto Stefano Bonaccini nella corsa per la segreteria del partito, non si riconoscerebbe nella linea dell’attuale leader, Elly Schlein. «Non ho ripensamenti. Credo che questa sia la soluzione migliore per tutti. Forse posso svolgere un ruolo più utile al Paese tornando a ricoprire un ruolo di “grillo parlante”, di divulgatore», ha detto. Cottarelli ha comunque ammesso che «ci sono delle differenze allo stato attuale con il Partito democratico: nella mozione Schlein si critica il ruolo del merito».

«In Parlamento estrema conflittualità»

Parlando di ciò che l’ha deluso nella sua breve esperienza in Parlamento, l’economista ha confidato: «Forse non è stato così in passato, ma c’è in questo momento storico un’estrema conflittualità fra minoranza e opposizione: faccio qualche esempio, è prassi che le minoranze presentino degli emendamenti, io ho visto che sistematicamente sono rigettati. Tanto quanto, spesso le minoranze propongono emendamenti quasi solo per fare ostruzionismo. Mi aspettavo un atteggiamento meno conflittuale». Inoltre Cottarelli ha raccontato che «essere un uomo di parte dà meno credibilità alle cose che si dice».

Mister spending review

Originario di Cremona, 69 anni, economista, dal 2013 al 2014 Cottarelli è stato Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, nominato dal governo Letta. Dal 2014 al 2017 ha ricoperto il ruolo di direttore esecutivo del FMI. Dal 2017 è stato direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici Italiani dell'università Cattolica di Milano e visiting professor presso l’università Bocconi. Il 28 maggio 2018, in una situazione politica di stallo a più di ottanta giorni dalle elezioni politiche, è stato incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare un nuovo governo, incarico che Cottarelli ha accettato con riserva (ha poi rimesso il mandato il 31 maggio). Alle elezioni politiche del 2022 è stato candidato al Senato nel collegio uninominale Lombardia - 11 (Cremona), sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra in quota Partito Democratico, dove ha ottenuto il 27,37% dei voti, arrivando secondo dietro alla candidata del centro-destra Daniela Santanchè. Tuttavia risulterà eletto senatore al proporzionale, in quanto capolista del Partito Democratico nel collegio plurinominale Lombardia. Il 13 ottobre 2022 è entrato a Palazzo Madama. Ora il ritorno all’esperienza accademica.

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