emergenza cultura

Covid-19: i Governi vanno in soccorso al mondo dell'arte

Da Usa, Regno Unito, Germania e Francia misure straordinarie per sostenere musei, artisti, gallerie e imprese creative

di Maria Adelaide Marchesoni

4' di lettura

Le difficoltà che anche il mondo dell'arte si trova ad affrontare a causa della pandemia del coronavirus Covid-19 hanno sollecitato interventi da parte dei Governi e alcuni Paesi hanno varato delle misure straordinarie per il sostegno economico e finanziario agli operatori del segmento arte. Se l’Italia è partita per prima il 17 marzo con il Decreto Cura Italia contenente anche provvedimenti per la cultura e il turismo, una previsione di una maggiore durata dell’inaccessibilità al pubblico dell’offerta culturale dai teatri ai cinema, dai musei ai parchi archeologici, dalle bibilioteche ai concerti e agli auditorium, dalle librerie all’editoria tutta, ha fatto ipotizzare a Pierluigi Battista sulle pagine del Corriere della Sera un piano di sostegno di più lunga durata, una sorta di fondo nazionale per la Cultura che ridia la possibilità di ripartire. Vediamo cosa si sta facendo per la Cultura negli altri paesi colpiti dopo l’Italia dal contagio.
Arts Council England , braccio del Department for Digital, Culture, Media and Sport del Regno Unito -guidato da Sir Nicholas Serota per anni direttore della Tate - che sostiene musei, biblioteche, teatri e altre imprese culturali del paese, ha costituito un fondo di emergenza di 160 milioni di sterline (176 milioni di euro) a favore di musei, artisti e gallerie. In questo momento il pacchetto di aiuti d'emergenza, destinato a salvare le organizzazioni artistiche dal fallimento, è senza dubbio un segnale molto forte per le industrie creative del paese. Dei 160 milioni di sterline, 20 milioni saranno destinati a a garantire i mezzi di sussistenza dei singoli artisti e dei freelancer i cui redditi sono particolarmente colpiti dal parziale blocco del paese da parte del governo. Il pacchetto completo dell'Arts Council comprende 90 milioni di sterline per le oltre 800 organizzazioni che fanno parte del programma di sostegno nazionale, che comprende: Southbank Center, Yorkshire Sculpture Park e la Whitechapel Art Gallery . Altri 50 milioni di sterline sono stati messi a disposizione delle organizzazioni che non ricevono regolarmente finanziamenti dall'ente.

In Germania, il Governo federale tedesco è intervenuto con un pacchetto di aiuti per i settori creativi e culturali del Paese. Il sostegno di 50 miliardi di euro è indirizzato ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese e si presenta sotto forma di sovvenzioni destinate a coprire le spese generali, come l'affitto di locali e studi d'artista. Oltre alle persone e alle organizzazioni che si occupano di arte, i finanziamenti sosterranno le imprese del settore dei media, compresi i giornali. Inoltre la previdenza sociale (inclusa l'assicurazione contro la disoccupazione) sarà messa a disposizione dei liberi professionisti per un periodo di sei mesi. La legislazione permette anche di proteggere gli inquilini dallo sfratto qualora non fossero in grado di pagare l'affitto. I prestiti possono anche essere differiti, e i privati possono chiedere all'ufficio delle imposte una riduzione dei pagamenti o un anticipo sui rimborsi fiscali.

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In Francia il Ministero dei Beni Culturali ha annunciato “aiuti d'emergenza” per 22 milioni di euro da destinare ai vari settori culturali. Di questi 10 milioni andranno alla musica, 5 milioni allo spettacolo, 5 milioni per i libri e 2 milioni per le arti visive. Il fondo di emergenza destinato alle arti visive sarà indirizzato alle gallerie d'arte, centri d'arte certificati, artisti e autori e gestito dal Centre National des Arts Plastiques-CNAP e dai DRAC . Il CNAP renderà inoltre più flessibili i termini e le condizioni per la concessione degli aiuti alle gallerie. Inoltre il sostegno concesso per la partecipazione delle gallerie alle fiere che sono state posticipate non sarà restituito, ma lo potranno utilizzare per far fronte alle spese già sostenute.

Negli Usa alcune grandi organizzazioni hanno chiesto al Congresso di stanziare finanziamenti per sostenere artisti, dealer e altri attori del sistema dell'arte e della cultura. Lo scorso 27 marzo il Congresso americano ha approvato una proposta di legge COVID-19 che prevede un importante sostegno all'economia da 2.000 miliardi di dollari. Per il settore artistico e culturale il sostegno comprende 75 milioni di dollari per il National Endowment for the Arts (NEA) e il National Endowment for the Humanities (NEH) ; 50 milioni di dollari per l' Institute of Museum and Library Services ; e 25 milioni di dollari per il John F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington DC. Per quanto riguarda NEA e NEH, il Coronavirus Aid, Relief, and Economic Security (CARES) Act stabilisce che il 40% dei finanziamenti “sarà distribuito alle agenzie artistiche statali e alle organizzazioni artistiche regionali e il 60% di tali fondi sarà destinato a sovvenzioni dirette”. Inoltre, tra gli aiuti d'emergenza, vi sono 377 miliardi di dollari per le piccole imprese con meno di 500 dipendenti, per le imprese artistiche e le organizzazioni no profit che ne hanno diritto.
Questo pacchetto di interventi per il settore arte è ben distante dai suggerimenti delineati nelle petizioni condotte dalle organizzazioni museali e di categoria. New Art Dealers Association ha lanciato una petizione su Change.org per convincere i funzionari di New York a sostenere economicamente le gallerie in difficoltà. Con l'hastag #CongressSaveCulture il Metropolitan Museum of Art aveva lanciato, subito dopo la decisione di chiudere, una campagna chiedendo al Congresso di destinare 4 miliardi di dollari in aiuti alle organizzazioni no-profit. La lettera è stata firmata anche dall' Alliance of American Museums (AAM) e dall' Art Museum Directors (AAMD) hanno firmato una lettera indirizzata ai leader del Congresso e del Senato, chiedendo che 4 miliardi di dollari vengano dirottati per sostenere i musei no-profit in questo momento di incertezza della storia. Hanno stimato che i musei a livello nazionale stanno perdendo 30 milioni di dollari al giorno, con quasi un terzo dei musei che rischiano di chiudere definitivamente dopo la crisi. Secondo l'AAM, nel 2016 le istituzioni museali hanno creato oltre 726.000 posti di lavoro e contribuiscono ogni anno all'economia statunitense con 50 miliardi di dollari, generando più di 12 miliardi di dollari di entrate fiscali, un terzo delle quali va ai governi statali e locali. Ogni posto di lavoro creato dal settore museale si traduce in 16.495 dollari di entrate fiscali aggiuntive. Ogni anno sono circa 850 milioni i visitatori ai musei americani, più della partecipazione a tutti i principali eventi sportivi del campionato e ai parchi a tema messi insieme (483 milioni nel 2011).

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