Covid, boom di test fai-da-te e casi sommersi: ecco quanti potrebbero essere davvero i positivi in Italia
Per gli esperti i kit di autodiagnosi «stanno falsando» il quadro generale dell’andamento epidemico
di Nicola Barone
I punti chiave
3' di lettura
Meno mascherine e igienizzanti, più tamponi fai-da-te. Al di là di un atteso allentamento delle precauzioni la ritrovata normalità nasconde delle insidie, prima fra tutte quella dei contagi sommersi che rischia di fornire un quadro non fedele della diffusione del coronavirus. Per gli esperti i numeri dei bollettini quotidiani non rappresentano lo stato reale delle cose. Dalla pandemia Covid «non ne siamo affatto venuti fuori», avverte il virologo Fabrizio Pregliasco. Anzi. «Siamo nel mezzo della nuova ondata, il cui picco è prevedibile a fine luglio».
Il calo di attenzione
Con la fine dello stato di emergenza e la presenza assai ridimensionata del Covid nei media, gli italiani si sono rilassati. Ma questo comprensibile calo di attenzione, proprio mentre si diffonde la più diffusiva subvariante Omicron Ba.5, rischia di diventare un’arma a doppio taglio. «Omicron 5 - afferma Pregliasco - rialza e rialzerà i casi, continueremo ad averne di gravi, seppur in modo proporzionale». Per non esser contagiati «non basta aver avuto il Covid e l’avere fatto tre dosi».
Vulnerabilità alle nuove sottovarianti
Anche uno studio dell’università di Pechino pubblicato su Nature conferma che le persone che si sono infettate con Omicron, anche se vaccinate, potrebbero essere vulnerabili alle nuove sottovarianti Ba.4, Ba.5 e Ba.2.12.1. Quanto al fatto che, secondo alcuni, il Covid sia ormai paragonabile ad un’influenza, «diciamo che Omicron 5 è quattro volte forte» a giudizio di Pregliasco. Per questo le mascherine, «vanno indossate anche al mare nei momenti di affollamento».
Giù le vendite di mascherine e gel
Proprio le mascherine, così come i gel igienizzanti per le mani, si comprano molto meno. I dati delle vendite in farmacia, elaborati da IQVIA, mostrano che si presta meno attenzione alle protezioni. Dal 13 al 19 giugno sono state vendute mascherine per 1,1 milioni di euro, pari a -11,2% rispetto alla settimana precedente e a -60% rispetto alla stessa settimana del 2021. Di igienizzanti ne sono stati venduti per 96.000 euro, pari a -2,8% rispetto alla settimana precedente e -52,3 % rispetto alla stessa settimana di un anno fa. Di contro, dal 13 al 19 giugno sono stati spesi 4,5 milioni di euro in tamponi e test, pari a +17,5% rispetto alla settimana precedente.
Test fai-da-te in crescita
«Dopo un periodo di calo, stiamo vedendo un nuovo aumento di tamponi Covid effettuati in farmacia. Ma soprattutto un aumento molto considerevole dei test fai-da-te». Questi però «non permettono di avere una reale percezione della circolazione reale del virus in questa nuova ondata determinata» secondo il segretario di Federfarma, Roberto Tobia.
Le stime sulla diffusione
Sono 16.571 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, mentre ieri erano stati 30.526. Ma i test anti-Covid di autodiagnosi «stanno falsando» il quadro generale dell’andamento epidemico e «possiamo supporre che i positivi in totale siano in realtà attualmente circa un milione, considerando che l’esito positivo del test di autodiagnosi spesso non è comunicato dai cittadini. Direi cioè che ci sono almeno tanti contagi autodiagnosticati e non denunciati rispetto a quelli invece notificati», precisa Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia. «Ogni medico ha l’obbligo di denunciare ogni malattia infettiva di cui fa diagnosi, purtroppo quest’obbligo non ce l’ha il contagiato che se la autodiagnostica».
Atteso un riflesso sulle ospedalizzazioni
Secondo l’esperto, sarebbe dunque necessaria una «maggiore regolamentazione per gli auto-test e la denuncia di malattia infettiva debba riguardare anche il malato, qualora l’abbia autodiagnosticata». In questo contesto, avverte, il rischio è quello di una «sottostima della reale circolazione del SARS-CoV-2», con un conseguente aumento dei ricoveri nelle prossime settimane e dei decessi «a partire dalla fine del mese». Intanto, sempre secondo il bollettino del ministro della Salute, oggi le vittime sono 59, in aumento rispetto alle 18 di ieri. Il tasso di positività al 20,9%, in aumento. Sono invece 209 i pazienti in intensiva, 10 in più rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 4.585, ovvero 187 in più di ieri.
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