Covid, Corte Ue boccia gli aiuti dell’Italia alle compagnie aeree
Il Tribunale europeo annulla la decisione della Commissione Ue che approvava i 130 milioni erogati da Roma ai vettori nel 2020
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Il Tribunale Ue ha annullato la decisione della Commissione che approva una misura di aiuto consistente in sovvenzioni erogate dall’Italia a compagnie aeree italiane nel contesto della pandemia perché l’esecutivo Ue «non ha motivato la propria conclusione secondo cui la misura in questione non era contraria a disposizioni di diritto dell’Unione diverse da quelle relative agli aiuti di stato». Il caso riguarda le sovvenzioni erogate nel 2020 a compagnie aeree titolari di una licenza italiana mediante un fondo di compensazione di 130 milioni di euro. Il ricorso di annullamento è stato proposto da Ryanair.
Conformemente a una delle condizioni di ammissibilità previste dalla misura di aiuto, per poterne beneficiare le compagnie aeree dovevano applicare ai loro dipendenti con base di servizio in Italia, nonché ai dipendenti di imprese terze partecipanti alle loro attività, un trattamento retributivo pari o superiore a quello minimo stabilito dal contratto collettivo nazionale applicabile al settore del trasporto aereo, concluso dalle organizzazioni datoriali e sindacali considerate come le più rappresentative a livello nazionale denominato requisito del trattamento retributivo minimo. Senza avviare il procedimento d’indagine formale di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del Trattato di funzionamento della Ue (Tfue), la Commissione ha deciso di non sollevare obiezioni nei riguardi della misura in questione, con la motivazione che la stessa era compatibile con il mercato interno.
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