Oltre l’emergenza

Covid, dopo due mesi risalgono i ricoveri ma l’era dei colori si chiude con l’Italia tutta bianca

Nell’ultima settimana (18-24 marzo) il tasso di ospedalizzazione è stato del 13,9% in area medica non critica, rispetto al 12,9% della settimana precedente.

di Andrea Gagliardi

(ANSA)

2' di lettura

Dopo due mesi di calo costante, crescono per la prima volta i ricoveri di pazienti Covid nei reparti ordinari. Le cifre sono quelle del monitoraggio settimanale dell’Iss-Ministero della Salute. Nell’ultima settimana (18-24 marzo) il tasso di ospedalizzazione è stato del 13,9% in area medica non critica, rispetto al 12,9% della settimana precedente (11-17 marzo). Mentre continua a flettere, sia pur leggermente, la percentuale di ricoveri in terapia intensiva (dal 4,8 al 4,5%). Non solo. Per la prima volta da ottobre 2021 l’indice Rt supera la soglia epidemica dell’unità e si attesta a 1,12 (era lo 0,94). E una proiezione dell’Istituto superiore di sanità parla di un Rt a 1,44 a una settimana. Segno che il virus ha intensificato la circolazione.

In questo scenario però l’era dei colori delle regioni (in archivio con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo) termina con un’Italia monocromatica. Da lunedì 28 marzo infatti anche la Sardegna, unica regione rimasta in giallo, passa in area bianca. Segno che la pressione ospedaliera continua a essere sotto controllo, per ora.

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In aumento i ricoveri ordinari

Resta il dato dei ricoveri in area medica in crescita. Sono passati infatti da 8.397 del 17 marzo a 9.029 del 24 marzo. Mentre per quelli in terapia intensiva continua una lenta flessione (da 473 pazienti a 447). «La proiezione del fabbisogno a 30 giorni è differente tra terapie intensive, dove è limitata, e aree mediche, in cui in alcune regioni la probabilità che necessitino di occupazione di letti è più elevata», ha spiegato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, illustrando l’ultimo monitoraggio settimanale.

Da lunedì Italia tutta bianca, anche Sardegna lascia il giallo

Da lunedì 28 marzo, ad ogni modo, l’Italia tornerà ad essere tutta bianca, con la Sardegna ultima a lasciare il giallo, e l’addio al meccanismo a “semaforo” per le regioni. Intanto, a meno di una settimana alla fine dello stato di emergenza (il 31 marzo), dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità arriva ancora l’invito a vaccinarsi e a fare la dose booster. Ma l’invito, come dice Walter Ricciardi, docente di Igiene pubblica alla Cattolica e consulente del ministro della Salute è anche a non abbassare troppo la guardia per avere «una buona primavera e un’ottima estate. Se invece il messaggio è liberi tutti potremmo avere un’ondata forte tra giugno e luglio».

Il trend dei ricoveri nelle regioni

In Italia, secondo il monitoraggio Iss-ministero della Salute, l’incidenza settimanale è salita a 848 casi per 100mila abitanti (18-24 marzo) da 725 della settimana precedente. Sul fronte della pressione sugli ospedali, l’occupazione dei reparti ordinari è sopra soglia critica del 15% in 11 Regioni: Abruzzo (20%), Basilicata (25,7%), Calabria (33,8%), Lazio (17,4%), Marche (22,1%), Molise (15,9%), Puglia (20,8%), Sardegna (19,9%), Sicilia (24,3%), Toscana (15,4%), Umbria (30,1%). Nessuna Regione supera invece la soglia di allerta del 10% per l’occupazione delle terapie intensive.

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