Covid e fake news, in un anno rimossi 22.400 tweet. E ora Twitter vigilerà anche sui vaccini
Intervista a Ronan Costello, responsabile Ue per la public policy di Twitter: «Una nuova funzione di ricerca porterà gli utenti alle pagine web del ministero della Salute, garantendo informazioni verificate e autorevoli»
di Alessia Tripodi
I punti chiave
3' di lettura
Dopo quelle sul Covid, Twitter aiuterà gli utenti a trovare informazioni verificate e autorevoli anche sui vaccini. E’ il servizio anti fake news offerto dalla nuova funzione di ricerca appena lanciata in collaborazione con il ministero della Salute. La piattaforma social ha infatti aggiornato il messaggio che appare quando gli utenti in Italia fanno ricerche usando termini o hashtag sul tema del Covid 19, aggiungendo anche l’opzione vaccini. Il nuovo “search prompt” indirizzerà gli utenti direttamente sulle pagine del sito del ministero della Salute dedicate, appunto, a virus e vaccinazioni.
«Dall'introduzione della nostra policy sul Covid l'anno scorso abbiamo rimosso più di 22.400 tweet che contenevano notizie false sul virus» spiega Ronan Costello, Senior Public Policy Manager di Twitter in Europa, che racconta: «Continuiamo a intervenire sulla circolazione di affermazioni fuorvianti sul Covid che contraddicono direttamente le autorità sanitarie» e a «rimuovere i contenuti quando hanno un chiaro intento di “call to action” che potrebbe potenzialmente causare danni concreti». Parliamo, tanto per fare un esempio, dei tweet sull’efficacia del disinfettante per contrastare il virus. E se #COVID19 è stato l'hashtag più twittato a livello globale nel 2020, ora con la campagna vaccinale in corso i cittadini continuano a usare (anche) Twitter per saperne di più sui vaccini. E dunque la piattaforma alza il livello di guardia contro le false informazioni.
La nuova «search prompt»
La nuova funzione di ricerca aggiornata con le informazioni sui vaccini «fa parte della nostra collaborazione con il ministero italiano della Salute» e «si basa sul prompt informativo #KnowTheFacts introdotto a febbraio 2020 proprio per aiutare le persone a trovare informazioni chiare, affidabili e tempestive sul Covid 19», dice Costello, spiegando che «i prompt sono stati introdotti in oltre 80 paesi in tutto il mondo». E che quello generale sui vaccini «è disponibile su iOS, Android e mobile.twitter.com in 39 mercati e 15 lingue in tutto il mondo».
«Riconosciamo il ruolo cruciale» di Twitter nella «diffusione di informazioni credibili sulla salute pubblica - aggiunge il manager - e siamo impegnati a proteggere la “salute” delle conversazioni sulla piattaforma». Per questo, «oltre al prompt, in più di 30 paesi, inclusa l'Italia, abbiamo lanciato le pagine Evento di Twitter che raccolgono i tweet più recenti da una serie di fonti autorevoli e affidabili del governo, dei media e della società civile nelle lingue locali», dice ancora Costello.
Le risorse per insegnanti e ricercatori
Per garantire l’accesso a informazioni accurate durante la pandemia, Costello spiega cheTwitter ha stretto partnership con i Centers for Disease Control americani, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, l'Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità e i ministeri della salute in più di 80 paesi. E ha lavorato non solo sul fronte della vigilanza su tweet e profili, ma anche su quello «dell’alfabetizzazione mediatica»: «Abbiamo sostenuto la campagna #ThinkBeforeSharing dell’Unesco - dice Costello - e lanciato una guida per aiutare gli insegnanti a potenziare le competenze mediatiche dei più giovani». E poi «siamo gli unici - sottolinea ancora il manager - ad aver sempre avuto un' Application Programming Interfaces (Api) aperta per i ricercatori, che permette loro di analizzare e studiare gratuitamente le discussioni che avvengono sulla piattaforma» comprese, ovviamente, quelle sul Covid. E a gennaio di quest’anno è stato lanciato «un prodotto ad hoc dedicato proprio alla ricerca accademica».
Oltre alle misure per promuovere fonti di informazione affidabili, infine, Twitter è attivo anche su altri fronti: «Abbiamo 273 prompt attivi in 99 paesi in tutto il mondo, in particolare su temi quali la violenza di genere, la prevenzione del suicidio, lo sfruttamento sessuale infantile e i disturbi alimentari», conclude Costello.
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