Covid, ecco i 10 farmaci per la cura al vaglio dell’Ema per il via libera
L’obiettivo è autorizzare almeno tre strumenti terapeutici nelle prossime settimane e possibilmente altri due entro fine anno
di Nicola Barone
I punti chiave
3' di lettura
Alla copertura vaccinale della popolazione si accompagnano gli sforzi dei ricercatori per arrivare a farmaci efficaci contro il Covid. Per alcuni i segnali di partenza sono motivo di sensibile di fiducia, tanto che la Commissione europea ha incluso in una lista dieci medicinali per un potenziale via libera dell’Ema in tempi differenziati. All’Ema è stata avviata da lunedì la valutazione dei dati sulla promettente pillola antivirale della casa farmaceutica Merck messa a punto in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics.
La Francia ordina 50mila dosi pillola antivirus
Il gruppo americano ha sottoposto all’autorità regolatoria europea i risultati dell’analisi ad interim della Fase 3 dello studio clinic MOVe-OUT, dopo aver testato il molnupiravir in pazienti adulti non ospedalizzati con Covid-19 lieve-moderato che erano ad aumentato rischio di aggravamento e/o ospedalizzazione. Secondo l’azienda, il farmaco dimezza il rischio di ricovero quando viene somministrato a pazienti appena risultati positivi al Covid-19. E tanto è bastato alla Francia perché rompesse gli indugi. Cinquantamila dosi della pillola anti-Covid saranno infatti consegnate dagli ultimi giorni di novembre o dai primi di dicembre, «vale a dire non appena i trattamenti usciranno dalle linee di produzione».
Vantaggi dell’assunzione orale, costi alti
Il medicinale di Merck potrebbe essere un punto di svolta nella lotta contro l’epidemia, a giudizio del ministro della Salute Olivier Veran. Avendo il grande vantaggio di essere assunto in forma orale può essere utilizzato molto più facilmente rispetto ai trattamenti endovenosi come quelli a base di anticorpi sintetici. Il costo del trattamento non sarà tuttavia trascurabile. Non è stato specificato l’importo dell’ordine, ma, ad esempio, gli Stati Uniti hanno ordinato quest’anno 1,7 milioni di dosi per 1,2 miliardi di dollari, ovvero circa 700 dollari ciascuna.
Le aspettative della Commissione Ue
Dal canto suo la Commissione europea ha definito un portafoglio di dieci potenziali farmaci contro il Covid basato su un parere scientifico indipendente. L'esecutivo Ue indica che «saranno probabilmente autorizzati e, di conseguenza, a breve disponibili sul mercato europeo». Saranno utilizzati al più presto per curare i pazienti in tutta la Ue a condizione che la loro sicurezza ed efficacia siano state confermate dall’Agenzia europea per i medicinali. Infatti, la selezione «è indipendente dalla valutazione scientifica dell’Ema o dall’autorizzazione dei medicinali da parte della Commissione europea e non le sostituisce». Già firmati quattro contratti di aggiudicazione congiunta per diverse cure e l'obiettivo è autorizzare almeno tre strumenti terapeutici nelle prossime settimane e, se possibile, altri due entro fine anno.
Tre categorie terapeutiche
L’elenco Ue è suddiviso in tre categorie terapeutiche e continuerà a evolvere con l’emergere di nuove prove scientifiche. Per gli anticorpi monoclonali antivirali più efficaci nelle prime fasi dell’infezione, si tratta di Ronapreve, una combinazione dei due anticorpi monoclonali casirivimab e imdevimab, di Regeneron Pharmaceuticals e Roche; Xevudy (sotrovimab) di Vir Biotechnology e GlaxoSmithKline; Evusheld, una combinazione dei 2 anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab, di AstraZeneca. Per gli antivirali orali da utilizzare il più rapidamente possibile dal momento dell’infezione: il Molnupiravir, di cui si è detto; PF-07321332 di Pfizer; AT-527 di Atea Pharmaceuticals e Roche. Per gli immunomodulatori per la cura dei pazienti ricoverati: Actemra (tocilizumab) di Roche Holding; Kineret (anakinra) di Swedish Orphan Biovitrum; Olumiant (baricitinib) di Eli Lilly; Lenzilumab di Humanigen. Sei degli strumenti terapeutici selezionati (Ronapreve, Evusheld, Molnupiravil, Actemra, Kineret, Olumiant) sono già oggetto di revisione ciclica (rolling review) o di una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio presentata all’Ema e «potrebbero presto ottenere l’autorizzazione, a condizione che i dati definitivi ne dimostrino la sicurezza, la qualità e l’efficacia», specifica la Commissione. Tutti gli altri quattro candidati presenti nell’elenco hanno ricevuto un parere scientifico dell’Ema e, una volta raccolti dati clinici sufficienti, potranno essere avviate altre revisioni cicliche.
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