Dall’Austria all’Olanda: in Europa tornano i lockdown
In Germania gli esperti del Robert Koch Institute chiedono il divieto dei grandi eventi e di ridurre tutti gli altri contatti «non essenziali»
di Nicola Barone
I punti chiave
3' di lettura
Davanti alla fiammata dei contagi in diverse parti d’Europa torna lo spettro di più severe misure restrittive per correre ai ripari, a partire dall’Austria dove la stretta è oramai cosa certa. Lo scopo è lo stesso di sempre, scongiurare una esplosione incontrollata dei cluster con effetti a cascata sulla salute pubblica e blocchi alle attività. L’epidemia di Covid-19 continua infatti a peggiorare nell’intera Ue e la situazione è considerata «molto preoccupante» in dieci Paesi e «preoccupante» in altrettanti, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Tra i 27, Belgio, Polonia, Paesi Bassi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria e Slovenia sono nella categoria più preoccupante, secondo l’ultima valutazione del rischio del centro basato a Stoccolma.
Vienna annuncia lockdown per i non vaccinati
Forse già da lunedì in Austria scatterà il lockdown duro per i non vaccinati, come annunciato dal cancelliere Alexander Schallenberg. Il via libera formale è atteso per domenica, non è però chiaro se il lockdown entrerà effettivamente in vigore già lunedì, come a Salisburgo e Alta Austria. I non vaccinati potranno uscire di casa solo per il lavoro, per acquisti di prima necessità e per «fare due passi», come ha spiegato Schallenberg. Ci saranno controlli a campione. «Non viviamo in uno Stato di polizia, non possiamo e vogliamo controllare a ogni angolo di strada», ha commentato. Ed è previsto anche l’obbligo vaccinale per i sanitari.
Ue: decisione è competenza degli Stati
L’Europa è l’unica regione al mondo - rileva l’Oms - in cui sia i contagi sia i decessi da Covid sono in costante aumento, per la sesta settimana consecutiva. Ma ogni tipo di possibile decisione sull’inasprimento delle misure Covid spetta ai singoli Paesi, a quanto chiarisce un portavoce commentando la proposta del cancelliere austriaco Alexander Schallenberg di un lockdown per non vaccinati, che potrebbe avere il via libera del Parlamento. «La Commissione - ha aggiunto il portavoce - collabora con gli Stati membri per monitorare l’evoluzione epidemiologica e scambiare informazioni sulle misure appropriate». E «continua a offrire sostegno, se necessario, in caso di escalation della situazione epidemiologica, ad esempio tramite il meccanismo di protezione civile dell’Ue».
Olanda, coprifuoco per 3 settimane
Il premier olandese Mark Rutte ha annunciato un lockdown parziale di tre settimane a partire da sabato. Tra le misure messe in campo la chiusura di bar e ristoranti alle 20 e dei negozi di beni non essenziali alle 18. Via anche i tifosi dagli stadi. Ampliata la gamma di luoghi in cui sarà necessario mostrare il green pass. “Il virus è ovunque”, ha sottolineato Rutte affermando che, con il lockdown parziale, verrà sferrato “un duro colpo” alla risalita dei contagi. Giovedì 11 sono stati segnalati oltre 16.300 nuovi casi, un record giornaliero, e il numero di persone nei reparti ospedalieri ha ora raggiunto le 330, ricorda il sito di informazione Dutch news.
In Germania esperti chiedono stop contatti non essenziali
Servono nuove restrizioni in Germania, restrizioni ampie alla vita pubblica per cercare di contenere la diffusione di Covid-19. È l’appello «urgente’» che arriva dal Robert Koch Institute (Rki), l’istituto incaricato di monitorare l’andamento della pandemia nel Paese, dopo avere registrato un record di incidenza di infezioni da Sars-CoV-2 pari a 236,7 casi ogni 100mila. Gli esperti chiedono che vengano «cancellati o vietati i grandi eventi dove possibile». E che siano «ridotti tutti gli altri contatti non essenziali». Nelle prossime ore è prevista una conferenza stampa congiunta del ministro della Sanità Jens Spahn e del presidente dell’Rki Lothar Wieler, come anticipa la Dpa.
In Germania, colpita da una quarta ondata della pandemia, sono più di 4,9 milioni i casi di coronavirus confermati dallo scoppio della crisi sanitaria. Nelle ultime 24 ore sono 48.640 i contagi confermati, mentre sono 191 le persone che hanno perso la vita per complicanze. Da domenica chiunque si rechi in Germania dall’Austria verrà considerato «ad alto rischio». Coloro che non hanno completato l’iter vaccinale contro il Covid-19 o chi non è guarito dalla malattia, inoltre, dovranno rispettare una quarantena di 14 giorni. Reintrodotti infine i test gratuiti.
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