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Covid: Giappone, obbligo tampone prima di partire dalla Cina. Ue ha offerto a Pechino vaccini gratis. La risposta: «No»

La risposta di Pechino è stata negativa. La produzione di vaccini cinese «soddisfa le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid».

articolo aggiornato il 4 gennaio alle ore 8,19

Pechino: "inaccettabili" i tamponi in ingresso solo ai cinesi

2' di lettura

Il Giappone decide ulteriori misure di controllo alle frontiere per chi arriva dalla Cina, nel tentativo di arginare l’ondata di nuovi contagi da Covid-19, in atto nel Paese vicino. Lo ha annunciato ai media il premier nipponico Fumio Kishida, in visita nel santuario di Ise Jingu, nella prefettura di Mie, spiegando che da questo sabato i visitatori dalla Cina dovranno presentare un tampone negativo prima imbarcarsi verso il Giappone, e sottoporsi ad un ulteriore test all’arrivo. Le autorità nazionali continueranno inoltre a garantire che non ci sia un aumento esponenziale dei voli diretti dalla Cina.

Intanto la Ue ha offerto gratuitamente alla Cina vaccini contro il Covid-19 per aiutare Pechino a contenere il diffondersi dell’epidemia nel Paese, dopo la fine delle restrizioni. Lo riporta il Financial Times. Secondo il quotidiano economico britannico, per aiutare Pechino a contenere il focolaio di massa che ha seguito la fine alle rigide restrizioni nazionali legate alla pandemia, «la commissaria Kyriakides ha contattato le sue controparti cinesi per offrire solidarietà e sostegno, compresa la competenza in materia di salute pubblica, nonché attraverso donazioni di vaccini dell’Ue adattate alla variante», ha affermato un funzionario sentito dal Ft.

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La risposta di Pechino è stata negativa. La produzione di vaccini cinese «soddisfa le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid». Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sui vaccini offerti gratuitamente dall’Unione europea. «La Cina ha stabilito le più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid”, ha aggiunto Mao, “con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi». «La situazione Covid in Cina è prevedibile e sotto controllo», ha assicurato Mao, Pechino si dice pronta «a lavorare con la comunità internazionale in solidarietà, affrontare la sfida Covid in modo più efficace e proteggere meglio la vita e la salute delle persone».

La Cina inoltre minaccia ’contromisure’ ai tamponi agli arrivi dei cinesi in Europa e il ministro degli esteri Antonio Tajani commenta «Mi sembra una misura normalissima quella di fare un tampone all’aeroporto. Quando si andava in Cina ti chiudevano in albergo, mentre fare una tampone è un provvedimento normale, non c’è nessuna intenzione di limitare la libertà o di offendere nessuno».

L’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha riferito stamane in una nota: «Non si prevede che l’ondata di casi Covid in Cina influirà sulla situazione epidemiologica del Covid-19 nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo». Secondo l’organismo europeo, “le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell’UE e, in quanto tali, non rappresentano un pericolo per la risposta immunitaria dei cittadini UE/SEE. Inoltre, i cittadini dell’UE/SEE hanno livelli di immunità e vaccinazione relativamente elevati».

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