Credit Suisse, la Camera boccia il salvataggio (ma il voto è simbolico)
Il Consiglio nazionale dice no alle garanzie per 109 miliardi, ma l’accordo del governo con le banche è vincolante. Il segnale politico però è chiaro e apre il terreno a cambiamenti delle norme sul settore
di Lino Terlizzi
I punti chiave
2' di lettura
Per l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs in pratica non cambia nulla. Ma il segnale politico c’è. Il Consiglio nazionale, la Camera dei deputati svizzera, ha bocciato le garanzie per 109 miliardi di franchi (circa 111 miliardi di euro al cambio attuale) varate dalla Confederazione, nonostante il parere positivo già espresso dal Consiglio degli Stati, la Camera dei cantoni. Non è passato il tentativo di conciliazione di quest’ultima nei confronti dell'altro ramo del Parlamento.
Maggioranza trasversale
Nel Consiglio...
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