Credit Suisse sulle montagne russe, il ceo rassicura solo in parte gli investitori
Nel week end sono circolate (sui social) voci di nuove difficoltà per la banca. In forte ascesa i prezzi dei Cds per assicurare il suo debito. I vertici hanno contattato dipendenti e clienti per rassicurare su capitale e liquidità. Attesa per il nuovo piano del 27 ottobre
di Alessandro Graziani
2' di lettura
Dopo un lungo week end di rumors di gravi imminenti difficoltà finanziarie e di tentativi di rassicurazioni da parte dei vertici, le azioni di Credit Suisse hanno aperto la seduta di lunedì 3 ottobre con un crollo che sfiora il 10%, per poi recuperare in chiusura di seduta.
Venerdì scorso il neo ceo Ulrich Korner aveva rassicurato gli investitori ribadendo che il gruppo svizzero ha «capitale e liquidità in abbondanza» pur ammettendo che la banca si trova in una «fase critica».
I rumors del weekend
Ma nel week end sui social network, a partire da Twitter, ha preso a circolare il grafico dei credit default swap (cds), che servono come protezione dal rischio default, da cui risulta una forte impennata dei prezzi. Grafico a cui nella giornata di sabato si sono accompagnate voci di difficoltà imminenti legate a nuove perdite dovute alla volatilità dei mercati, che andrebbero ad aggiungersi a quelle già note e collegate agli scandali Archegos e Greensill.
Le illazioni social su una Lehman europea
Ad alimentare il sentimento negativo su Credit Suisse in vista della riapertura dei mercati di lunedì 3, sui social sono circolate nel week end anche le illazioni su un possibile «caso Lehman Brothers nel cuore dell'Europa». Un vero e proprio attacco speculativo, che i vertici della banca hanno cercato di tamponare in emergenza con una comunicazione di rassicurazione del ceo a tutti i dipendenti e con l'intero top management al lavoro per contattare i principali clienti e ribadire la solidità del gruppo.
Rassicurazioni che per il momento non hanno tranquillizzato gli investitori, visto che in apertura di seduta le quotazioni sono in netto calo del 9%. Il nuovo ceo ha ribadito anche domenica nella mail inviata ai dipendenti che rumor e indiscrezioni potranno turbare l'attività della banca fino al 27 ottobre, quando Korner presenterà il nuovo piano di riorganizzazione. Fino ad allora, in teoria, l'incertezza è destinata a rimanere.
Il piano
Le indiscrezioni parlano di un ridimensionamento delle attività di Investment banking, con possibile divisione in tre diverse società e creazione di una bad bank. Gli analisti ritengono che nessun riassetto sarà però possibile senza un aumento di capitale (con stime che vanno tra i 4 e i 5 miliardi di franchi svizzeri). E proprio la ventilata ricapitalizzazione, al di là delle voci di difficoltà non note al mercato, condiziona in negativo le quotazioni azionarie. Dopo una caduta di oltre il 50% da inizio anno, la capitalizzazione di Credit Suisse è scesa sotto ai 10 miliardi.
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