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Credit Suisse, dipendente sottrae dati su paghe e premi dei colleghi

All'epoca del furto, il dipendente disponeva legittimamente delle autorizzazioni per l'accesso ai dati personali dei dipendenti, ha spiegato la seconda banca più grande della Svizzera

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1' di lettura

Il 13 gennaio Credit Suisse ha comunicato con una mail ai propri dipendenti che un loro collega, il quale nel frattempo ha lasciato la banca svizzera, ha copiato e prelevato trasferendoli su un device personale alcuni dei loro dati personali. La violazione è stata inizialmente rilevata a marzo del 2021 e, dopo un'indagine interna e alcuni tentativi di recuperare gli stessi dati, la banca di Zurigo ha comunicato il fatto ai propri dipendenti questa settimana. Il ritardo nell'informare la violazione della privacy sarebbe derivata dalla necessità di identificare il responsabile anche attraverso l'avvio di un procedimento giudiziario in tribunale.

I dati sottratti dal dipendente infedele includono informazioni sugli stipendi e sulla retribuzione variabile tra il 2013 e il 2015, nonché informazioni sui conti bancari utilizzati per il pagamento degli stipendi. All'epoca del furto, il dipendente disponeva legittimamente delle autorizzazioni per l'accesso ai dati personali dei dipendenti, ha spiegato la seconda banca più grande della Svizzera.

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“Ad oggi, non ci sono prove di alcuna trasmissione successiva o dell'intenzione di utilizzare i dati in alcun modo”, ha sottolineato un portavoce del Credit Suisse nella mail. “Dopo aver indagato a fondo, abbiamo preso e stiamo continuando a prendere provvedimenti - compresi i rimedi legali - per contenere adeguatamente l'incidente”.


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