Cresce l’obbligo di mascherine, ecco gli sgravi sui dispositivi di protezione individuale
Il decreto liquidità estende all’acquisto di mascherine e guanti le tipologie di spese ammesse al credito d'imposta attribuito per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, fino all’importo massimo di 20.000 euro, nella misura del 50 per cento delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, e comunque nel limite di spesa fissato in 50 milioni di euro.
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La fase due, ovvero quella in cui ci sarà la possibilità di allentare le soluzioni restrittive adottate per contenere la diffusione del coronavirus, potrebbe coinvolgere alcuni settori particolari. Saranno interessate quelle filiere produttive dove si può garantire il distanziamento dei lavoratori, che dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina. Al di là di quando scatterà il primo rallentamento della stretta - oggi un vertice in videoconferenza tra il premier Conte, alcuni ministri e il Comitato tecnico scientifico dovrebbe fare il punto sulla situazione anche in relazione agli ultimi dati dei contagi - è dunque già da ora prevedibile che le mascherine avranno anche in quella fase un importanza considerevole.
Obbligo di mascherine in luoghi pubblici
L’impiego di questi dispositivi potrebbe essere previsto anche per uscire, nei luoghi pubblici, come già accade ad esempio in Lombardia e Toscana. In realtà vari Comuni e Regioni pensano alle mascherine come nuova “arma” utile alla popolazione per affrontare la fase 2. Dal Veneto ai luoghi turistici come Capri e la Sardegna, si annunciano ordinanze sull’obbligo di dispositivi di protezione individuale, affinché proteggano contro la diffusione del Covid-19 anche nella futura fase di ripresa delle attività.
Il decreto liquidità: sgravi 50% spese imprese per mascherine
Tant’è che anche il Governo nel decreto liquidità approvato dal Consiglio dei ministri ha puntato su soluzioni che incentivino l’uso di questi sistemi protettivi. In particolare, il decreto liquidità estende le tipologie di spese ammesse al credito d'imposta attribuito per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro (articolo 64 del decreto legge 18/2020) includendo quelle relative all’acquisto di dispositivi di protezione individuale (quali, ad esempio, mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari), ovvero all’acquisto e all’installazione di altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale (quali, ad esempio, barriere e pannelli protettivi). Sono, inoltre, compresi i detergenti mani e i disinfettanti. La disposizione conferma poi che il credito d’imposta è attribuito a ciascun beneficiario, fino all’importo massimo di 20.000 euro, nella misura del 50 per cento delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, e comunque nel limite di spesa fissato in 50 milioni di euro.
Per approfondire:
● Regioni in ordine sparso sulle mascherine
● Subito 400 miliardi per le imprese
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