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Cresce l’Occupazione ma non Nel Mezzogiorno

Centro studi istituto Tagliacarne

2' di lettura

La dinamica occupazionale espansiva che, nell'ultimo periodo, si rileva all'interno nel mercato del lavoro italiano non mostra risultati altrettanto incoraggianti nel Sud del Paese (comprendente Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), che rimane indietro rispetto alle altre ripartizioni della Penisola.

Stando agli ultimi dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell'Istat, nel Mezzogiorno il tasso di occupazione totale relativo al primo trimestre del 2023 per gli individui tra i 15 e i 64 anni è risultato pari ad appena il 46% (anche se in incremento di +1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2022), una quota molto inferiore a quella del Nord-Ovest (66,2%) e, soprattutto, del Nord-Est (70%). Se si guarda nelle singole regioni, il tasso di occupazione più basso si registra in Calabria (42,8%), cui seguono la Campania (43,1%) e la Sicilia (44,1%), mentre leggermente più elevati sono le percentuali della Puglia (49,9%), della Basilicata (53,3%) e della Sardegna (54,3%). In aggiunta a ciò, decisamente contenuto appare il tasso di occupazione femminile, che nella ripartizione meridionale è fermo a un 34,1% (contro il 51,9% a livello nazionale), mostrando due picchi minimi in Calabria (30,1%) e in Campania (30,6%). Specularmente, il tasso di disoccupazione nel Sud si mantiene al di sopra della media nazionale, sia a livello complessivo (16,3%, rispetto a un 8,5% dell'intera Penisola), sia a livello di genere specificatamente per quanto riguarda le donne (18,6% contro un 9,5% italiano). Infine, è importante sottolineare come il Mezzogiorno risulti penalizzato anche da un elevato tasso di inattività (sia complessivo, 45,1%, che femminile, 58,1%), di molto superiore rispetto a quanto si osserva per le regioni orientali (26,7% e 33,2%, rispettivamente) e occidentali (29% e 35,8%) del settentrione.

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Alcune indicazioni di prospettiva possono essere desunte dall'Osservazione dei dati ottenuti tramite il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, che offrono preziose informazioni relative agli innesti di personale che le imprese meridionali prevedono di attuare nel breve e nel brevissimo termine (periodo tra giugno e agosto). In tal senso, le regioni del Sud sono particolarmente avvantaggiate dalla stagione estiva, essendo tendenzialmente aree ad elevata vocazione turistica. Nel dettaglio, nei mesi tra giugno e agosto, per la ripartizione meridionale sono previste un totale di circa 365.000 nuove assunzioni (valore più alto della Penisola), la metà delle quali solo in Campania e in Puglia. Tuttavia, il polo turistico più rilevante del Mezzogiorno è la città di Sassari, per la quale sono previste 8,5 nuove entrate ogni 100 abitanti. Seguono, in ordine nelle prime posizioni, Vibo Valentia (con un valore pari a 5,3 nuove entrate ogni 100 abitanti), Lecce (4,8), Salerno (4,7) e Cagliari (4,2). Al lato opposto, gli ultimi posti della classifica sono occupati dai comuni di Enna (poco meno di 1,4 nuove assunzioni ogni 100 abitanti), di Reggio Calabria (1,9), di Caltanissetta (2,0), di Benevento (2,1) e di Avellino (2,2).

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