Cresce l’uso di spezie ed erbe aromatiche in cucina: business a quota 157 milioni
Vendute 97 milioni di confezioni nel 2002. Secondo un sondaggio Astraricerche per Cannamela in occasione del Macfrut cresce l’uso di prodotti esotici
di Emiliano Sgambato
3' di lettura
Rispetto a 5 anni fa, il 65,5% degli italiani dichiara di usare più spezie ed erbe aromatiche a tavola. Pepe nero, peperoncino e zafferano sono le spezie più popolari mentre rosmarino, prezzemolo e basilico restano le erbe aromatiche preferite. Ma c’è anche una forte affermazione dei sapori asiatici: nei prossimi 5 anni nelle dispense saranno sempre più presenti prodotti come lemongrass e cardamomo, oltre che dei già diffusi curcuma e curry.
Il tutto con un effetto sul business del settore: nel 2022 i consumi in Italia si sono attestati su livelli superiori al pre-Covid, scontando però una contrazione del 4,7% su base annua rispetto a un periodo particolarmente positivo perché condizionato dal forte ritorno alla cucina casalinga durante la pandemia. Nel 2022 sono state vendute quasi 97 milioni di confezioni per un mercato che vale oltre 157 milioni di euro.
A fare il punto sul settore è l’indagine “Gli italiani, le spezie e le erbe aromatiche”, condotta da AstraRicerche per Cannamela, in occasione della 40esima edizione di MacFrut (la fiera internazionale dell'ortofrutta in programma dal 3 al 5 maggio 2023 al Rimini Expo Centre) che ospiterà anche Spices & Herbs Global Expo.
«La ricerca offre una panoramica molto interessante sul modo in cui cambiano i gusti degli italiani. Se oggi – afferma Fausta Fiumi, marketing & new business director di Cannamela, parte del Gruppo Montenegro e leader del settore con una quota di mercato del 23,5% e oltre 58 milioni di euro di fatturato. – si conferma la passione per sapori più tipicamente mediterranei, cresce al contempo la predilezione per sapori più esotici. Altro dato significativo è quello sui driver di acquisto di spezie e aromi. Rispetto al passato notiamo infatti una maggiore sensibilità per qualità e certificazione delle materie prime».
Il 23,7% del campione intervistato, in particolare donne (29%) e 25-34enni (32%), afferma di utilizzare spezie ed erbe aromatiche ogni giorno; il 58% se ne serve abbastanza spesso, quasi ogni giorno. In questo caso, i più interessanti sono i 18-24enni, quindi la Gen Z, con il 64%, e i singles (63%), rispettivamente user che scelgono i prodotti in base alla qualità e alle materie prime (64%). A guidare le scelte di acquisto sono in primo luogo prezzo (40,2%) e provenienza delle materie prime (38,7%).
«Ma quasi un intervistato su tre – continua Fiumi – tiene conto anche della qualità e della certificazione delle materie prime e metodo di produzione. E infatti saranno proprio la selezione dei migliori territori di origine, la relazione con i produttori, il controllo delle fasi di lavorazione e la scelta di risorse sostenibili al centro del dibattito di Spices & Herbs Global Expo dove si parlerà soprattutto di salvaguardia della biodiversità e dell'integrità degli ambienti di produzione, vere sfide che oggi il settore pone e sui cui Cannamela da sempre ripone grande attenzione».
Ma perché portiamo così tante spezie e aromi a tavola? «Il primo motivo in assoluto è “dare più sapore, più carattere al piatto”, secondo il 67,6% degli intervistati (in particolare donne, 73%)», spiega la ricerca. A seguire, «per oltre 1 intervistato su 3, questi ingredienti danno la possibilità di sperimentare e di soddisfare la propria curiosità creando nuovi abbinamenti di sapori. Conta poi anche il fattore salute. Questi ingredienti, infatti, aiutano a realizzare una cucina più sana, che impiega meno sale (30% del campione, soprattutto donne, che arrivano al 34%)».
Spezie e aromi uniscono quindi «tradizione e sperimentazione». Se da una parte la spezia più usata in assoluto resta il “classico” pepe nero (79,6% del campione), c’è interesse degli per le altre tipologie di questa spezia, come il pepe rosa, oggi scelto da un italiano su 4 e con un 22% del campione che si dice intenzionato a provarlo. Stesso discorso per la paprika affumicata: usata oggi dal 16,9% degli intervistati e con un 24,1% intenzionato a impiegarla nelle proprie ricette.
Il 41% degli italiani fa invece già uso di curcuma e oltre il 20% degli intervistati si dice intenzionato a utilizzarla in futuro. C'è poi il curry nella versione “classica” che viene impiegato nelle ricette del 40% del campione. Fanalino di coda per l’utilizzo attuale è il cardamomo, che genera però grande curiosità con ben 1 intervistato su 4 (24,6%) che lo vorrebbe provare in futuro. «Vi sono poi una serie di erbe che hanno un impiego più contenuto (si va da circa il 24% della maggiorana all'8% del dragoncello) – aggiungono da Astraricerche – ma che spiccano per forte interesse, con 2 o 3 intervistati su 10 intenzionati a introdurle nelle proprie ricette: tra queste, vi sono coriandolo, cumino, ginepro, lemongrass, dragoncello».
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