Arsenale Sgr

Cresce il rendimento di Areus I, Los Angeles e Boston in pipeline

Il fondo

Investimento. Interno Digiland a Burbank

3' di lettura

Il 2022 sarà strategico per il primo fondo di Arsenale Sgr, Areus I, che solo nel maggio scorso ha chiuso la sua fase di raccolta dei capitali su quota 160 milioni di dollari, a 10 milioni in più dell’obiettivo.

L’anno che sta per arrivare infatti sarà quello in cui Areus I punterà ad allocare altri 70 milioni di dollari circa, in aggiunta ai 70 già investiti, compiendo, con un anno di anticipo, il proprio ciclo di investimenti. Un Fondo immobiliare chiuso nato solo all’inizio del 2020, che guarda agli asset immobiliari d’Oltre Oceano, sulla costa del Pacifico e della California e su quella Atlantica dell’area di Boston alla ricerca di asset immobiliari nei settori delle life science, del digital e dell’entretainment. Il fondo li acquisisce e li rimette nelle condizioni di essere remunerativi, per poi cederli direttamente o dopo averli locati garantendo un reddito standard ai grandi fondi immobiliari “core” attivi. Un progetto che vede nella famiglia Stevanato, quella dell’omonimo gruppo farmaceutico recentemente quotato al Nyse di Wall Street, uno dei motori dell’iniziativa. Degli oltre 70 investitori privati attivi in Areus I, sostanzialmente imprenditori del Nord Est ma pure del Nordovest del Paese, la famiglia di Piombino Dese è quella che ha la quota maggiore e quella che esprime il presidente di Arsenale Sgr: Marco Stevanato,vicepresidente dell’azienda di famiglia.

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«Siamo soddisfatti che più di 70 imprenditori abbiano scelto di investire in questa iniziativa pure nel pieno di uno dei periodi più difficili degli ultimi anni durante una pandemia inedita per il mondo intero», ha detto Marco Stevanato, presidente di Arsenale Sgr. «Siamo orgogliosi della rapidità con la quale il periodo di raccolta si è concluso (solo 12 mesi) ma anche della celerità e della competenza con il quale una parte importante del capitale messo a disposizione (poco meno del 50%) è stato investito. Questo progetto è una combinazione originale e vincente che porta le famiglie italiane ad investire in segmenti specifici dell’immobiliare statunitense che presentano buone opportunità di sviluppo. Un progetto che è piaciuto al mercato e che vogliamo continuare a fare crescere anche nel futuro».

Areus I ha attualmente in gestione 4 asset (Millenium Health a San Diego, 970 Stewart a Sunnyvale nel Cuore della Silicon Valley, Cobra Way a San Diego e Digiland a Burbank a Hollywood) mentre ha già ceduto il primo asset acquisito, Waltham a Boston, ottenendo una remunerazione sul capitale investito pari ad un Roe del 1,8x.

«Attualmente gli asset nel nostro portafoglio hanno un valore di poco inferiore ai 200 milioni di dollari, tra il prezzo di acquisizione, la leva ipotecaria e la valorizzazione» spiega l’ad di Arsenale Sgr, Massimiliano Rossi, che ha seguito il progetto fin dagli albori. «Ogni 12 mesi facciamo una revisione degli asset mediante perizie di stima di enti terzi e cercando di tenere la voce relativa alla valorizzazione molto orientata alla prudenza. E tuttavia il buon rendimento dell’operazione Waltham di Boston ci ha spinto a rivedere al rialzo le stime relative al rendimento netto del fondo dal 12-13% iniziale all’attuale 15-16%. Investiamo in quei settori tecnologici ed innovativi, che ci piace continuare a pensare saranno il motore dell’economia mondiale anche per il prossimo futuro. E non vediamo all’orizzonte, a meno di ulteriori imprevisti non calcolabili, gravi rischi economici neppure in un 2022 in cui puntiamo sostanzialmente ad allocare il resto delle risorse finanziarie a nostra disposizione».

S ono almeno un paio le operazioni attualmente in pipeline per Areus I.

«Stiamo in effetti valutando due operazioni interessanti» chiarisce l’ad di Arsenale Sgr. «La prima con un valore dell’investimento intorno ai 19 milioni di dollari a Los Angeles, l’altra intorno ai 22 milioni a Boston. Progetti il cui valore complessivo potrebbe arrivare ai 60-70 milioni di dollari e che sono attualmente al vaglio del nostro team sia qui in Italia che negli Usa».

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