Direct selling

Cresce la vendita a domicilio, l’alimentare traina la ripresa

di Valeria Zanetti

Giovani e donne si sono avvicinati alla vendita a domicilio: per alcuni è diventata una opportunità di costruire una vera carriera

3' di lettura

Settore anticiclico, il direct selling nei periodi di crisi incrementa il numero dei venditori e di conseguenza i fatturati.

È successo anche nel 2020 e nei primi mesi di quest’anno, a causa della pandemia. Gli addetti di settori obbligati al fermo come il turismo, lo spettacolo, l’industria del divertimento; giovani, che hanno perso stage o speranza di trovare impiego, insieme a tante donne, si sono avvicinati ad una professione che per alcuni è diventata opportunità di costruire una vera carriera; ad altri ha consentito almeno di arrotondare.

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Anche a Nord Est la vendita a domicilio è cresciuta. Canale di specializzazione di diverse aziende locali, continua a svolgere un importante servizio: quello portare fin dentro casa dei clienti, anche i più anziani o residenti in località isolate, generi alimentari, integratori, prodotti per il benessere e la cosmesi, oltre ai cosiddetti durevoli, come ad esempio, sistemi per il sonno, purificatori d’aria, lavatrici ed asciugatrici.

Sono nove le imprese con sede in Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, che aderiscono a Univendita e Avedisco, le principali associazioni di imprese della vendita diretta in Italia.

Tra queste, i due colossi nel segmento surgelati di qualità con clientela in tutto il Paese: Bofrost Italia di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, fiore all’occhiello di Univendita, e Eismann Italia, con sede a Sona, nel Veronese, associata ad Avedisco.

Poi Just di Grezzana (Verona), specializzata nella distribuzione della cosmesi naturale, Ringana di Bressanone (Bolzano), in prodotti per il benessere, Uniquepels di Baselga di Pinè (Trento), sempre in cosmesi e Vast & Fast di Zané (Vicenza), che commercializza asciugatrici a gas, elettriche e lavatrici. Tutte aderenti a Univendita. Alle quali si aggiungono Etika di San Martino Buon Albergo (Verona), che realizza trapunte, materassi e altri sistemi per il sonno, Evergreen Life Products di San Giovanni al Natisone (Udine), che vende integratori e prodotti per il benessere e Gioel di Trento, azienda di sistemi per lavare l’aria indoor, per aspirazione, igienizzazione e stiro. Queste ultime socie Avedisco.

Univendita, dopo poco più di 10 anni di attività, a Nord Est realizza il 22,3% del fatturato, che nel 2020 ha raggiunto 1,3 miliardi, dispiegando il 15,4% dei 165mila venditori a domicilio, quasi un terzo composto da giovani lavoratori autonomi tra i 18 e i 34 anni, oltre il 90% donne.

Secondo i dati di Avedisco, a incidere di più sul business della macroregione l’anno scorso è stato il Veneto, che con quasi 40mila incaricati, ha generato per le associate un volume di transato pari a quasi 80 milioni di euro (12,3% del totale nazionale). Segue il Trentino Alto Adige, circa 12mila incaricati e quasi 22 milioni di euro di ricavi. Chiude il Friuli Venezia Giulia a 6.900 collaboratori, per oltre 20 milioni di euro di volume d'affari.

«Il lockdown ci ha portato ad affrontare criticità legate all’impossibilità di contattare direttamente la clientela, che i nostri venditori, soprattutto i più giovani, sono riusciti a superare, con il ricorso agli strumenti tecnologici messi a disposizione dalle aziende, per dimostrazioni video da remoto. Quest’anno ci sono le premesse per confermare il forte trend di recupero, avvertito già nell’autunno scorso”, commenta il presidente Univendita, Ciro Sinatra.

«In realtà l’andamento dell'anno scorso è stato molto diversificato a seconda dei settori di appartenenza. L’alimentare ha ottenuto una crescita record», sottolinea Giovanni Paolino, presidente Avedisco e ad di Eismann Italia, che ha messo a segno un balzo dei ricavi del +27%. Non è andata altrettanto bene per chi commercializza, ad esempio, beni durevoli, come materassi o sistemi per la pulizia e avvicina la clientela con la formula degli incontri-dimostrazione a domicilio, ai quali vengono invitati diversi potenziali clienti, per far conoscere le referenze.

«Molte imprese però hanno sfruttato il periodo di confinamento investendo nella formazione degli incaricati ed i risultati si vedono già», prosegue. Nei primi mesi di quest’anno, le 39 associate Avedisco in tutta Italia, ad esempio, hanno raggiunto un fatturato di 181 milioni di euro (+17 % sul 2020).

Trainante resta l’alimentare-nutrizionale, seguito dalla cosmesi. «La vendita diretta è un modello di business e un canale d’acquisto sempre più apprezzato, che inoltre riesce ad offrire sbocchi occupazionali, senza chiedere alcun investimento iniziale; è flessibile e modulabile sulle singole esigenze», conclude Paolino.

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