analisiDati Istat sul mercato del lavoro

Crescita contenuta: 30mila occupati in più

di Giorgio Pogliotti

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2' di lettura

La fine degli incentivi generalizzati per le assunzioni stabili, sostituiti dallo sgravio contributivo mirato per giovani e Sud, non ha avuto contraccolpi negativi sul mercato del lavoro: i 30mila occupati in più rilevati a gennaio (rispetto a dicembre), sono dovuti per larga parte all’occupazione permanente (+21mila) e indipendente (+36mila), che hanno controbilanciato la caduta dei contratti temporanei (-28mila). L’Istata fotografa una cresciuta di dimensioni assai contenute, dunque, che avviene in un contesto ancora ricco di incertezze, che è andata a vantaggio di uomini e di ultracinquantenni, per effetto dell’innalzamento dell’età pensionabile.

Tasso di occupazione al 57,5%
Il tasso occupazionale al 57,5% è il più alto che si registra da maggio 2009, ma è ben lontano dalle media dei nostri competitor europei, perchè se per gli uomini è al 67% per le donne si ferma ancora al 48,1% ( ai livelli più bassi in Europa). Su base annua , rispetto a gennaio 2016, si registrano 236mila occupati in più, ma di questi “solo” 57mila sono i contratti permanenti; segnale di come l’effetto incentivi sia andato via via riducendosi.

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Tasso di disoccupazione al 37,9% per i giovani
Analogamente tra i giovani la perfomance italiana segna un tasso di disoccupazione al 37,9%; anche se il dato è in calo rispetto al 39,2% del mese

La nota

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precedente, resta uno dei peggiori in Europa. Occupiamo la terzultima posizione tra le nazioni europee, mentre nella zona euro la disoccupazione giovanile scende al 17,7% e nella Ue-28 si riduce al 20%. Tra tutte le fasce d’età in un anno si contano 126mila disoccupati in più, e il tasso di disoccupati all’11,9% cresce rispetto a gennaio 2016. In controtendenza con la zona euro, dove in media la disoccupazione si attesta al 9,6% (gennaio 2017 è il dato più basso da maggio 2009), e scende all’ 8,1% nella Ue-28 (miglior dato da gennaio 2009).

In calo gli inattivi
Calano anche gli inattivi: sono 461mila in meno rispetto a gennaio del 2016, e 42mila in meno rispetto a dicembre, ma questo calo interessa tutte le fasce d’età meno i giovani. Segno di come molti giovani scoraggiati restano ancora fuori dal mercato del lavoro. È questa una delle principali sfide per il 2017.

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