Crescita, il Pil francese e britannico rallentano. Ma la Spagna va
di Redazione online
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In Francia il tasso di crescita del Pil rallenta a +0,3% nel primo trimestre dal +0,5% del trimestre precedente (dato rivisto). Lo ha comunicato l'Insee. Il risultato è inferiore al +0,4% atteso in media dagli economisti. Su anno la crescita è diminuita a +0,8% dall'1,2% precedente. I prezzi al consumo sono saliti solo dello 0,1% congiunturale ad aprile, dopo lo 0,6% di marzo, mentre su anno c'è stata un'accelerazione all'1,2% dal +1,1% di marzo.Il rallentamento si deve all'andamento stagionale dei prezzi dei prodotti manifatturieri.
Sempre in Francia i consumi delle famiglie continuano a scendere: a marzo hanno registrato un calo dello 0,4%, soprattutto a causa delle spese energetiche, diminuite per il clima particolarmente favorevole. A febbraio i consumi erano scesi dello 0,7%. Nel primo trimestre il calo è stato dello 0,4% complessivo.
Spagna a gonfie vele
Non dà segni di rallentamento, invece, la ripresa dell'economia spagnola, che nel primo trimestre del 2017 ha registrato una crescita del Pil dello 0,8% secondo i dati provvisori diffusi oggi dall'Istituto nazionale statistiche Nie. La crescita su base annua è stata del 3% e il Pil è in evoluzione positiva da 14 trimestri consecutivi. Il governo di Madrid prevede che anche nel 2017 l'incremento sia del 3% circa, per il terzo anno di seguito. Il Pil spagnolo è ora a soli 4 decimi dai livelli che aveva raggiunto prima della crisi.
Il Regno Unito segna il passo
Fuori dall’Eurozona, e ormai fuori dall’Europa, rallenta oltre le aspettative anche il Pil della Gran Bretagna: +0,3% nel primo trimestre del 2017 (le attese del mercato erano di poco superiori, +0,4%), contro il +0,7 degli ultimi tre mesi del 2016. Lo rivelano i dati ufficiali dell'Ons, sullo sfondo dell'avvio della transizione del Paese verso la Brexit, l'uscita dall'Unione Europea. È l'aumento più modesto dal primo trimestre dell'anno scorso. Stamattina, in attesa dei dati, la sterlina si era rafforzata sul dollaro, salendo a quota 1,30, il livello più alto da settembre. In leggero calo invece la valuta britannica nei confronti della moneta unica europea: -0,3 a 1,18.
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