ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa riorganizzazione

Crescono gli spazi comuni condivisi

di Valeria Uva

2' di lettura

Le e emergenze di questi anni stanno lasciando un segno, anche fisico, negli studi legali. Al rapido mutamento di mentalità che è già intervenuto con la necessità di team multidisciplinari in grado di condividere velocemente le decisioni, sta facendo seguito una nuova organizzazione degli spazi, che si sposa con l’esigenza di rendere strutturale anche lo smart working post pandemia.

«Non c’è più spazio per la competizione interna - sintetizza Andrea Carreri, equity partner di LCA - oggi serve un grande lavoro di squadra». Anche per questo lo studio sta ripensando gli uffici: le stanze singole restano per i senior ma prevedendo una diminuizione del lavoro da remoto, si punta su tanti spazi comuni per i giovani: «Molti si incontrano fisicamente per la prima volta dopo la pandemia e insieme si aggiornano più facilmente». L’esperimento funziona: un conto è condividere un nuovo regolamento dallo stesso schermo, un altro è farlo da casa.

Loading...

Del resto, negli anni del Covid i grandi studi d’affari hanno investito molto sulla necessità di «fare squadra» anche da remoto con tantissime iniziative e molta creatività: in videoconferenza si condividevano non solo le sentenze ma anche pagine di letteratura, recensioni di film, ricette di cucina e persino favole per intrattenere i figli dei dipendenti.

Lo spirito di squadra è stato rafforzato soprattutto per i giovani talenti, la cui crescita rischiava di essere frenata dalla distanza fisica. Sempre Lca, ad esempio, da quando è stato possibile ha favorito gli incontri dal vivo, fuori dalla dimensione istituzionale, offrendo agli under 35 biglietti per il teatro.

Ma alcune innovazioni dei periodi emergenziali sono destinati a rimanere: «Sicuramente ci sarà più flessibilità per le presenze in studio» prevede Marco Dell’Antonia, partner della sede milanese e membro dello European corporate group di Orrick Italia.

Il nuovo layout non è ancora deciso ma nella law firm internazionale c’è l’esigenza «di stare assieme in un modo diverso, di moltiplicare gli spazi comuni».

Allo stesso tempo la pandemia continua a ridurre gli spostamenti e gli incontri con i clienti avvengono anche in videoconferenza. «Durante il Covid abbiamo deciso di istituzionalizzare gli incontri tra partner che prima non avevano una data fissa, mentre ora avvengono ogni due settimane e sono molto utili per condividere il percorso» aggiunge Dell’Antonia.

Sempre più importante per i consulenti anche il confronto internazionale. «Con l’ultima emergenza, quella delle sanzioni contro la Russia, in Orrick abbiamo velocemente organizzato team internazionali - spiega il partner - mettendo insieme a lavorare i nostri colleghi americani, che conoscono le leggi sulle sanzioni da più anni, con i referenti europei e, dopo la Brexit, con il punto di vista di quelli britannici. Una cooperazione sempre più stretta che rafforza la coesione».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti