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Criptovalute, pressing dell’Esma: «Più tutele ai risparmiatori»

L’Authority Ue: «Accelerare i tempi per attuare il regolamento europeo e designare le autorità nazionali competenti dotandole di poteri adeguati»

di Vito Lops

FILE PHOTO: Souvenir tokens representing cryptocurrency Bitcoin and the Ethereum network, with its native token ether, plunge into water in this illustration taken May 17, 2022. REUTERS/Dado Ruvic/File Photo

2' di lettura

Accelerare i tempi per l’attuazione del regolamento europeo sui cripto-assets (Mica) e designare al più presto le autorità nazionali competenti. Il tutto al fine di rafforzare quanto prima la tutela dei risparmiatori esposti al crescente fenomeno delle cripto-truffe. Questo in sintesi il messaggio contenuto nella lettera che Verena Ross, presidente dell’Esma, l’Autorità europea di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari, ha inviato ieri ai ministri dell’Economia e delle Finanze della Ue, riuniti nel Consiglio Ecofin.

La lettera della presidente Verena Ross

«Gli eventi recenti che hanno coinvolto i mercati globali delle cripto-attività (caso Ftx e non solo, ndr) hanno confermato l’ampia valutazione di lunga data dell’Esma secondo la quale le cripto-attività e i relativi fornitori di servizi presentano sfide e rischi nuovi e specifici per il settore e che le cripto-attività non possono essere considerate investimenti sicuri - si legge nella lettera della Ross -. Sebbene il regolamento Mica (Markets in cripto-assets, ndr) rappresenti un passo positivo avanti, non garantirà lo stesso livello di protezione degli investitori esistente per i prodotti finanziari tradizionali, né consentirà di mitigare tutti i rischi significativi legati alle cripto-attività. Inoltre, il rischio di “forum-shopping”, ossia che le entità attive nei mercati delle cripto-attività traggano vantaggio dalle divergenze nell’attuazione e nell’applicazione del regolamento Mica, potrebbe a sua volta ridurne l’efficacia. Un campo di gioco equo tra gli Stati membri dell’Ue, combinato con poteri e risorse adeguate per autorità nazionali competenti, sarà fondamentale per ridurre al minimo questo rischio».

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Accorciare i tempi

In primo luogo, quindi, è necessario accorciare i tempi di attesa. Troppo lunghi. È previsto infatti che il regolamento Mica venga attuato il 30 dicembre 2024. Ma oltre a questo periodo transitorio, il regolamento prevede un’ulteriore estensione di 18 mesi che potrebbe rimandare la piena attuazione al primo luglio 2026. In un mercato, come quello delle criptovalute, che corre alla velocità della luce e dove si moltiplicano le truffe perpetrate da prestatori di servizi fraudolenti e da emittenti di token privi di valore atti solo a catturare il risparmio di ignari investitori, sarebbe opportuno predisporre prima un pieno campo di azione. E per questo occorre anche che le autorità nazionali competenti vengano designate, attraverso una legge, e dotate quindi dei poteri adeguati a contrastare gli abusi. In Italia questo compito spetterebbe alla Consob (si veda intervista a fianco) ma è un passaggio che andrebbe formalizzato attraverso il percorso legislativo.

L’autorità italiana di vigilanza sui mercati, nel limitato campo d’azione che oggi le è concesso, è comunque riuscita ad oscurare dal 2017 ad oggi 950 siti, la maggior parte dei quali riconducibili ad attività fraudolente riconducibili alla vendita di cripto-assets.

«Per garantire una corretta implementazione del regolamento Mica e un rapido inserimento delle entità autorizzate, chiediamo - scrive ancora la Ross - a ciascuno Stato membro di designare senza indugio le autorità nazionali competenti, responsabili di svolgere le funzioni e gli obblighi previsti dal Regolamento Mica e di garantire a tali autorità poteri e risorse adeguate per esercitare le proprie responsabilità di supervisione, investigazione e applicazione».

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