Draghi ottiene la fiducia ma non ha più la maggioranza. Solo 95 sì: Lega, Fi e M5s non votano. Il premier annuncerà le dimissioni alla Camera
I punti chiave
- Fonti parlamentari,Draghi annuncia dimissioni alla Camera
- Fiducia a Draghi con soli 95 sì, M5s-Lega-Fi non votano
- Pd,fatto il possibile,da oggi prepariamo campagna elettorale
- Castellone (M5s),non partecipiamo a voto della risoluzione
- Bernini: FI non parteciperà al voto di fiducia in Senato
- Draghi,chi ha disegnato superbonus è il colpevole
- Draghi, si voti fiducia su risoluzione Casini
- Fonti parlamentari: Mattarella sente leader maggioranza
- Centrodestra governo, nuovo governo con Draghi e senza M5s
- Risoluzione Lega, nuovo governo per scelte e composizione
- Meloni: Draghi pretende pieni poteri, urne subito
- Draghi: entro un anno e mezzo stop dipendenza Russia
- Draghi: armare Ucraina unico modo per difendere ucraini
- Draghi ai partiti, siete pronti a ricostruire patto?
- M5S e Lega non applaudono fine discorso Draghi
- Draghi: unico modo stare insieme ricostruire patto fiducia
- Draghi: non votare fiducia gesto politico, non si può ignorare
- Il discorso di Mario Draghi al Senato
- L’appello del Sole 24 Ore e i firmatari
Fonti parlamentari,Draghi annuncia dimissioni alla Camera
Il presidente del Consiglio Mario Draghi annuncerà domani, giovedì 21 luglio, nell’aula della Camera, all’inizio della discussione generale, la propria intenzione di andare a dimettersi al Quirinale. La seduta è convocata per le ore 9:00. Lo si apprende da fonti parlamentari di maggioranza.
Camera, programma non cambia, Draghi domani in aula alle 9
Fino a che non ci saranno le dimissioni formali, il percorso della verifica di governo non cambia. Quindi, come era stato già programmato, domani, giovedì 21 luglio, alle ore 9 inizierà alla Camera la discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Non è previsto l’intervento di Draghi, che martedì ha depositato a Montecitorio il discorso letto a palazzo Madama.
S&d, populisti e Ppe responsabili della crisi
«C’è preoccupazione per l’evolversi della crisi di governo in Italia. I populisti assieme al Ppe sono i responsabili di questa situazione». Così via Twitter, la presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, la spagnola Iratxe Garcia Perez.
Casa Bianca, la partnership con l’Italia è forte
«La partnership con l’Italia è forte e continueremo a collaborare a stretto contatto su una serie di questioni prioritarie, tra le quali il sostegno all’Ucraina contro l’aggressione della Russia». Lo ha detto un portavoce della Casa Bianca interpellato sulla crisi in Italia, precisando di non voler commentare su questioni di politica interna ma di «sostenere e rispettare» le decisioni del Paese.
Fiducia a Draghi con soli 95 sì, M5s-Lega-Fi non votano
Il Senato conferma la fiducia al governo approvando la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio presentata da Pier Ferdinando Casini con 95 voti a favore e 38 contrari. I senatori di M5S, Lega e Fi non votano: i pentastellati si dichiarano “presenti non votanti”. I senatori presenti in Aula sono stati 192, 133 i votanti e la maggioranza 67. Lo ha detto in Aula al Senato la presidente Maria Elisabetta Casellati riferendo l’esito della votazione sulla fiducia al premier Draghi. La capigruppo è immediatamente convocata.
Meloni su Draghi: volontà cittadini si manifesta con il voto
«Giornata complessa». Apre così Giorgia Meloni il suo intervento alla manifestazione di Fratelli d’Italia a Piazza Vittorio a Roma. «Enrico Letta aveva detto che gli italiani sono migliori di questo Parlamento. Vi do una notizia, dopo quello che é successo oggi sono d’accordo con Letta: gli italiani sono migliori di questo Parlamento. Draghi? La volontà dei cittadini si manifesta con il voto».
Borsa: future su Milano -4,1% con Draghi in bilico
Affondano i future su Piazza Affari mentre la permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi appare sempre più in bilico e il rischio di un voto anticipato prende consistenza. I future sul Ftse Mib con scadenza settembre 2022 perdono il 4,1% mentre l’euro scivola a 1,015 sul dollaro. In rosso anche i future sulle altre Borse europee: Madrid perde l’1,9%, Parigi l’1%, Francoforte lo 0,7% e Londra lo 0,6%.
Di Maio, pagina nera per l’Italia, la politica ha fallito
«Una pagina nera per l’Italia. La politica ha fallito, davanti a un’emergenza la risposta è stata quella di non sapersi assumere la responsabilità di governare. Si è giocato con il futuro degli italiani. Gli effetti di questa tragica scelta rimarranno nella storia». Lo scrive in un tweet Luigi Di Maio.
Gentiloni, irresponsabili contro Draghi, può essere tempesta perfetta
«Il balletto degli irresponsabili contro Draghi può provocare una tempesta perfetta. Ora è il tempo di voler bene all'Italia: ci aspettano mesi difficili ma siamo un grande Paese». Lo scrive su Twitter il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni.
Bonino-Della Vedova-Magi, Salvini e Conte irresponsabili
«Populisti e sovranisti, Lega e M5S, hanno tolto la fiducia a Mario Draghi e precipitano l’Italia al voto anticipato. Salvini e Conte irresponsabilmente si sono incaricati di sfiduciare Mario Draghi, mettendo fine ad una leadership esercitata con rigore ed equilibrio, in Italia e in Europa nell’interesse degli italiani». Lo dichiarano la senatrice Emma Bonino, il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, e il presidente di +E Riccardo Magi.
Pd,fatto il possibile,da oggi prepariamo campagna elettorale
«Noi abbiamo preferito l’interesse generale, della nazione, a quello di parte. Il nostro lineare impegno a favore del governo Draghi è continuato per tutta la giornata, fino all’ultimo momento utile, poco fa. Abbiamo fatto il possibile per convincere i partiti di maggioranza a pensare agli italiani e non a se stessi. Non ci siamo riusciti, ma la nostra linearità pagherà nel Paese. Da oggi ci prepariamo alla campagna elettorale. Parleremo agli italiani. L’Italia è diversa, è migliore di questo Parlamento». È quanto riferiscono fonti del Nazareno.
Fonti Pd, giornata drammatica, gravi scelte Lega-Fi e 5s
«Il PD è orgoglioso di avere sostenuto con lealtà il Governo Draghi. Siamo grati al Presidente e fieri del lavoro che insieme a lui abbiamo fatto per il bene del Paese. Oggi è stata una giornata drammatica per l’Italia. Le scelte di Lega e Forza Italia da una parte e del M5S dall’altra sono gravi, sbagliate. Purtroppo, sarà tutto il Paese - i cittadini e le cittadine, a partire da quelli più fragili e più spaventati - a pagare il conto di queste scelte. Una crisi sbagliata fin dall’inizio che è oggi esplosa nel modo peggiore. Chi ha affossato il Governo Draghi è andato contro l’Italia». Lo sostengono fonti del Nazareno.
Gelmini, lascio Forza Italia, ha ceduto a Salvini
«Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito». Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aggiungendo che «Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini».
Letta (Pd),giorno di follia, Parlamento contro Italia
«In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti». Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.
Cangini (Fi), voto fiducia in dissenso dal gruppo
«Dopo aver votato la fiducia per 55 volte al governo Draghi e sentito quello che ha detto oggi non v’è un fatto politico che cambi il mio voto. Voterò la fiducia». Lo ha detto nell’Aula del Senato Andrea Cangini di Fi in dichiarazione di voto sula fiducia comunicazioni del presidente del Consiglio, in dissenso dal suo gruppo.
Casellati in aula, senza M5s mancherà numero legale
«Se non partecipano al voto manca il numero legale». Così il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha detto rivolgendosi ai funzionari del Senato dopo l’intervento della presidente di M5S che, come anche FI e Lega, ha preannunciato che il suo gruppo non parteciperà al voto sulla fiducia chiesta dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla risoluzione Casini che approva le sue comunicazioni sulla crisi di governo. «Ha detto che non partecipano - ha ribadito - manca il numero legale».
Castellone (M5s),non partecipiamo a voto della risoluzione
«Oggi non partecipiamo al voto di questa risoluzione». Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia posta dal premier Mario Draghi sulla risoluzione dopo le sue comunicazioni.
Candiani, Lega non partecipa a voto di fiducia in Senato
La Lega non parteciperà al voto di fiducia sulla risoluzione Casini depositata, al Senato, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Lo ha annunciato il senatore Stefano Candiani, considerando come «imposto» il voto sul solo documento firmato da Pierferdinando Casini e non anche su quello del centrodestra. Prima della Lega anche Forza Italia aveva comunicato all’Assemblea di Palazzo Madama la stessa decisione.
Castellone (M5s), governo si è schierato contro di noi
«Lei, presidente Draghi, aveva detto che un governo di alto profilo non deve identificarsi con nessuna forza politica. Mi permetta di dire che un governo di alto profilo non dovrebbe nemmeno schierarsi nettamente con una forza politica, come invece è stato fatto». Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia posta dal premier Mario Draghi sulla risoluzione dopo le sue comunicazioni.
Governo: Malpezzi, chi dice no rinuncia a 13 mld Pnrr
«La politica - ha detto la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Draghi - ha il compito di attraversare il conflitto per trovare la soluzione, a maggior ragione in un momento di così profonda crisi. Noi siamo forze confliggenti. Lo siamo perché apparteniamo a schieramenti diversi e anche perché ogni forza politica porta in sé l’ambizione di rappresentare gli interessi di più mondi e categorie possibili. Da 17 mesi a questa parte la politica che aveva avuto il coraggio di dire “sì” al Presidente della Repubblica e all’Italia si stava sforzando ed esercitando nel lavoro di composizione per trovare soluzioni, partendo da distanze che rendono “straordinaria” la vicinanza. Ma oggi deve essere chiaro che dicendo no a questo governo si rinuncia ai 13 miliardi del decreto sociale di luglio, alla terza tranche da 22 miliardi circa del PNRR, ai provvedimenti urgenti da varare per contenere i costi delle bollette, a proteggere lavoratori e famiglie dall’inflazione, a sostenere le imprese in questa difficile fase di crisi, ad approvare i decreti necessari per attuare il PNRR e a varare una manovra di bilancio che metta in sicurezza i conti del Paese. Questa è la posta in gioco. Lo abbiamo tutti chiaro in quest’aula? Noi del Partito Democratico certamente sì».
Candiani (Lega),spiace per attacchi su taxi, non sono canaglie
«Dispiace che nella sua replica non abbia trovato spazio per le partita Iva, per i commercianti chiusi per due anni, per le imprese con costo del lavoro troppo alto e per i taxisti che non sono quelle canaglie descritte nel suo intervento stamattina, perché fa parte degli oneri della politica ascoltare anche il dissenso specie se espresso da chi lavora». Così il senatore della Lega, Stefano Candiani nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Draghi nell’aula del Senato, rivolgendosi al premier. E ha aggiunto: «Mi spiace per non aver sentito parole di certezza sull’immigrazione incontrollata, che magari fa fatica al Pd ricordare che siamo già a 34 mila sbarchi e con un crescendo che sembra infinito ef orse per incapacità di gestione del ministro dell’Interno».
Incontro D’Incà, Letta e Franceschini
È in corso al Senato un incontro fra il ministro per i rapporti col Parlamento, Federico d’Incà (M5s), il segretario del Pd Enrico Letta e il ministro Pd Dario Franceschini. D’Incà è entrato negli uffici Pd dopo essere uscito dalle stanze del M5s, dove c’è Giuseppe Conte.
Bernini: FI non parteciperà al voto di fiducia in Senato
«Con amarezza ma con la tranquillità d'animo di chi può dire a gran voce di avere tentato fino alla fine, Forza Italia non parteciperà al voto di fiducia posta dal Governo solo sulla risoluzione del senatore Casini». Così la presidente dei senatori di FI-Udc, Anna Maria Bernini, nella dichiarazione di voto sulla fiducia chiesta dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Salvini, non voto? Noi abbiamo proposto governo nuovo...
«Noi la proposta l’abbiamo fatta: se c’è un governo nuovo e più forte bene, sennò...». A dirlo è il senatore e segretario della Lega, Matteo Salvini incalzato dai giornalisti che gli chiedevano se la Lega non parteciperà al voto uscendo dall’aula o voterà contro la fiducia al governo Draghi, al Senato. Sui dettagli si è limitato a dire: «Farò quello che mi dice di fare il mio capogruppo, sui tecnicismi io ci capisco poco». Poi è entrato nell’emiciclo.
Draghi si allontana da Aula, punto con Brunetta
Si è allontanato dall’Aula e, rientrando nell’emiciclo, il premier Mario Draghi si è imbattuto nel ministro di Fi Renato Brunetta, dopo che dal centrodestra è trapelato “lo stupore” per la decisione del presidente del Consiglio di porre la questione di fiducia sulla risoluzione Casini. Tra i due c’è stato uno scambio, con Brunetta che ha allontanato il telefono dall’orecchio per confrontarsi con Draghi, allargando le braccia prima di dividersi dal presidente del Consiglio.
De Petris,agenda sociale fondamentale, sì Leu a fiducia
«Questa crisi, presidente se lo lasci dire si poteva evitare, forse si doveva evitare la drammatizzazione». Lo ha detto la senatrice Loredana De Petris in dichiarazione di voto al Senato annunciando che i senatori di Leu voteranno la fiducia. «Noi siamo convinti che bisogna trovare il modo di dare risposte alle situazioni di grave sofferenza per il costo della vita che è già aumentato, per noi l’agenda sociale è fondamentale» e «va presa di petto» ha concluso.
Scintille in Senato tra azzurre Ronzulli e Gelmini
Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari ci sarebbe stato un forte scontro all’interno di Forza Italia. Uscendo dall’aula del Senato, dopo la replica del presidente Draghi, la senatrice Licia Ronzulli avrebbe gridato al ministro Mariastella Gelmini: «Vai a piangere da un’altra parte e prenditi lo Xanax». E Gelmini a Ronzulli: «Contenta ora che hai mandato a casa il governo?».
Ciriani (Fdi), no fiducia, andiamo oltre
«Siamo allo spettacolo di una maggioranza che si è presa a schiaffoni per tutto il dibattito: cosa c’è di meno serio? Abbiamo superato ogni limite. Ora basta. Andiamo oltre». Lo ha detto nell’Aula del Senato Luca Ciriani di Fdi in dichiarazione di voto sula fiducia comunicazioni del presidente del Consiglio.
Renzi, non so come il Pd pensi di allearsi con M5s, noi no
«Nulla sarà più come prima: io non so come qualcuno di voi, amici e compagni del Pd, possa pensare dopo questo disastro di allearsi con il M5s e sappiate che comunque noi saremo da un’altra parte». Lo dice Matteo Renzi intervenendo in Senato sulla fiducia al governo.
Renzi, crisi grottesca voluta da M5s e Conte
«Questa crisi grottesca e assurda voluta da Conte e M5s cade in un momento ricco di problemi. La democrazia è in crisi dal Regno unito allo Sri Lanka, mentre siamo impegnati nelle nostre vicende partite da un termovalorizzatore, necessario, la guerra va avanti anche quando noi facciamo finta di non accorgercene. L’inflazione è ai massimi storici da anni. Il parlamento è fermo su una posizione assurda di chi vuole la crisi, ma non ha il vcoraggio difar dimettere i ministri». Così Matteo Renzi, leader di Italia viva, intervenendo in dichiarazioni di voto in Aula al Senato sulla fiducia al premier Draghi. «Noi - ha aggiunto - voteremo la fiducia al governo consapevoli che oggi finisce il teatrino, il reality show» che ciascuno debba «assumersi la propria responsabilità ma ci lasci dire ’grazie per aver cambiato passo». «Oggi - ha concluso Renzi - o si va avanti con Draghi o si va a casa, vale per chi non ha parlato chiaramente”, aggiunge.
Spread Btp-Bund chiude a 212 punti base con timori su Draghi
Lo spread Btp-Bund chiude a 212 punti base tra le preoccupazioni per il destino del governo di Mario Draghi. Il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi si è ampliato di 8 punti base rispetto alla chiusura di ieri e di poco meno di 20 punti rispetto ai minimi della giornata, segnati dopo l’apertura di Draghi, nelle sue comunicazioni, alla prosecuzione del governo in presenza di un ampio sostegno da parte del Parlamento. Il rendimento dei Btp, il peggiore tra i titoli di Stato dell’Eurozona, sale di 6 punti base, al 3,37%.
Lega e FI valutano di non partecipare a voto risoluzione
Secondo quanto si apprende, i gruppi di Lega e Forza Italia al Senato stanno valutando di non partecipare al voto di fiducia sulla risoluzione proposta dal senatore Casini, che sarà votata a breve a Palazzo Madama. Il documento, che di fatto va nella direzione delle comunicazioni fatte dal premier Draghi in aula stamattina, è l’unico messo ai voti anche se sul tavolo c’è pure quella sottoscritta dal centrodestra di governo, che invece chiede un nuovo governo guidato dallo stesso premier e senza il M5s.
FI,vedremo su risoluzione Casini, ma vincolati a no
Il gruppo di Forza Italia al Senato sta decidendo se votare o meno la risoluzione presentata dal senatore Pierferdinando Casini ma secondo quanto si apprende da fonti del partito, il gruppo si sente ancora vincolato alla risoluzione proposta dalla Lega e sottoscritta dai forzisti, che chiede invece di prendere atto della necessità di un nuovo governo “profondamente rinnovato” senza il Movimento 5 stelle e guidato da Mario Draghi. Una decisione verrà presa a breve insieme alla capogruppo Annamaria Bernini.
Borsa: Milano chiude pesante (-1,6%) con timori su Draghi
Chiusura in forte calo per Piazza Affari, che sconta i timori sulla permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi e le preoccupazioni degli investitori per un eventuale fine anticipata della legislatura. L’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in calo dell’1,6% a 21.348 punti, facendo di Milano la peggiore tra le Borse del Vecchio Continente.
Governo: si vota solo su risoluzione Casini
Le dichiarazioni di voto sulla fiducia, che sarà votata solo sulla risoluzione presentatata da Pier Ferdinando Casini, avranno luogo a partire dalle 17.30 e a seguire si terrà il voto di fiducia sulla risoluzione che approva le comunicazioni del Presidente del Consiglio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo del Senato.
BTp: spread chiude in rialzo a 221 punti in attesa del voto sul Governo Draghi
Chiude la giornata in rialzo lo spread tra BTp e Bund dopo l’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato e in attesa del voto di fiducia di Palazzo Madama. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato in chiusura a 221 punti base, vicino ai massimi di giornata, dai 214 punti registrati ieri a fine seduta. Sale anche il rendimento del BTp decennale benchmark al 3,47% dal 3,43% del closing della vigilia.
Si voterà per prima la risoluzione Casini
La risoluzione presentata dal senatore Pier Ferdinando Casini sarà votata per prima nell’Aula del Senato, in quanto il governo su quel testo ha posto la questione di fiducia. La risoluzione recita: «Il Senato, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, le approva». Non è ancora chiaro, invece, se verrà posta al voto la risoluzione presentata dalla Lega, che è molto più estesa di quella dell’ex presidente della Camera.
Draghi,per salario minimo no diktat governo su contratti
«Sul salario minimo ho detto quello che dovevo dire, c’è una proposta della commissione europea, abbiamo aperto un tavolo con i sindacati e Confindustria, continueremo la discussione qualunque sia la vostra decisione oggi». Così il premier Mario Draghi nella replica al Senato rivogendosi in particolare al senatore M5s Licheri, sottolineando che «c’è una proposta che non veda l’imposizione, il diktat del governo sul contratto di lavoro».
Draghi,chi ha disegnato superbonus è il colpevole
«Per il Superbonus, il problema sono i meccanismi di cessione. Chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento? Sono loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti». Lo ha detto il premier Mario Draghi al Senato. «Ora bisogna riparare al malfatto e tirare fuori dai guai quelle migliaia di imprese», ha aggiunto.
Draghi, si voti fiducia su risoluzione Casini
Nel suo intervento di replica al Senato il presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiesto che si votasse la fiducia sulla risoluzione depositata dal senatore Pier Ferdinando Casini. La risoluzione di Casini chiede l’approvazione delle comunicazioni di Draghi.
Draghi, ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto governo
La seduta del Senato è ripresa. È intervenuto il premier Mario Draghi in replica. «La mia sarà una replica breve: per primo ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto l’operato del governo con lealtà e partecipazione. Il secondo punto è un’osservazione a proposito di alcune parole che avrebbero messo addirittura in discussione la natura della nostra democrazia, come se non fosse parlamentare mentre lo è e io la rispetto e mi riconosco».
Tajani (Fi), no al Governo con chi fa guerriglia
«Chi ha tolto la fiducia al Governo non può rimanere a fare la guerriglia. Immaginiamo che da qui alla fine della legislatura ci saranno altre situazioni di difficoltà e non possiamo avere al Governo chi fa la guerriglia, creando instabilità». Lo ha detto il vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani.
Terminato vertice c.destra, anche Salvini lascia Villa Grande
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha lasciato Villa Grande, la residenza romana di Silvio Berlusconi, dopo il vertice di centrodestra di governo. Poco prima di lui erano usciti in auto anche Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia, e Lorenzo Cesa (Udc).
Governo: Tajani, pronti a sostenere Draghi ma senza M5s
«Noi siamo garanti della stabilità del nostro Paese. Serve un Governo serio e non ci può essere il Movimento 5 stelle, lo abbiamo detto al presidente Draghi come centro destra di governo. Siamo pronti a sostenere Draghi con un nuovo patto di Governo». Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. «Siamo pronti a votare la risoluzione del centrodestra - ha aggiunto -. Non possiamo votare una risoluzione che preveda il Movimento 5 stelle al Governo. Il presidente Berlusconi lo ha anticipato al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio».
Crisi governo: fonti, no Draghi bis, ipotesi non percorribile
Sarà il voto sulle risoluzioni a determinare il futuro del Governo guidato da Mario Draghi. «Da lì - ragionano fonti dell’esecutivo - si capirà cosa intendono fare i partiti». Al momento sono stati depositati due testi, uno della Lega a prima firma Roberto Calderoli e uno presentato da Pier Ferdinando Casini. Quello della Lega, si ragiona in ambienti di Governo, «chiede sostanzialmente un Draghi bis, che non è nelle cose e non è percorribile», mentre la risoluzione presentata dall’ex presidente della Camera, che recita testualmente «udite le comunicazioni» del presidente del Consiglio «il Senato approva», se approvata da tutta la maggioranza, darebbe il via libera al Governo per andare avanti. «Bisognerà capire anche cosa vuole la Lega - è la linea - perché se il M5S si sfila, che a sostituire il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli sia il sottosegretario in carica (il leghista Gianmarco Centinaio, ndr) è nelle cose. Ma se il Carroccio parla di nuovi nomi e mette in mezzo Speranza e Lamorgese non è possibile».
Governo: fonti maggioranza, «il sentiero è stretto»
«Il sentiero è stretto». Lo dicono fonti di maggioranza a proposito della situazione del governo Draghi. Questo non significa, spiegano le stesse fonti, che non si stia tentando di recuperare la tenuta del governo Draghi. Ma, si ammette anche, «ci sono forti tensioni» specie nei partiti di centrodestra.
Centrodestra governo: votiamo solo nostra risoluzione
«I senatori del centrodestra di governo voteranno soltanto la propria risoluzione, che chiede un “patto” per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato ancora da Mario Draghi e senza il Movimento 5 Stelle». Lo riferisce una nota delle forze di centrodestra che sostiene la maggioranza
Fonti parlamentari: Mattarella sente leader maggioranza
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe avviato delle consultazioni telefoniche sentendo i leader della maggioranza per fare il punto della situazione dopo il dibattito parlamentare al Senato sulla fiducia. Tra le ipotesi, si ragiona sempre in ambienti parlamentari, anche quella delle condizioni per un Draghi bis. Sullo sfondo lo scioglimento delle Camere
Lavori del Senato sospesi per un’ora e mezzo
«Chiediamo in accordo con gli altri gruppi, una sospensione di un’ora e trenta dei lavori, anche due ore». È quanto chiede in Aula, la senatrice Alessandra Gallone di Fi. «Visto che la maggioranza è d’accordo, sospendo l’aula per un’ora e trenta», ha deciso la presidente Casellati. Inutili le richieste di FdI e Cal di dare invece subito la parola a Mario Draghi per la replica.
M5s, Superbonus? Tavolo si fa quando non c’è chiarezza
«Non possiamo oggi dire quello che lei dice», ossia che «affronteremo il problema del Superbonus con un tavolo. Perché non siamo politici di professione, ma sappiamo che quando non si ha molto chiara una cosa si dice “apriamo un tavolo”. Aspettiamo di capire se per lei il problema è la cessione dei crediti fiscali, se il Superbonus lo si frena perché è una misura dei 5 Stelle, senza accampare presunte frodi». Lo ha detto il senatore del M5s, Ettore Licheri, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi.
Licheri a Draghi: Paese sull’orlo del baratro, serve cambio di passo
«La realtà oggi ci consegna uno scenario diverso. Inps e Istat ci offrono un quadro terribile, di un Paese sull’orlo del baratro. Non possiamo non chiederle un cambio di passo. Non possiamo non osservare che davanti a questa emergenza occorrono azioni e misure concrete». Così il senatore pentastellato Ettore Licheri, rivolgendosi al premier Mario Draghi in discussione generale. «Stiamo cercando di capire se il Superbonus lo si frena perché è una misura dei 5 Stelle, senza accampare presunte frodi».
Licheri: M5s mai farà cadere un governo per convenienza
«Voglio subito rassicurare che non troverete mai un 5 Stelle che sulla base di convenienze elettorale faccia accadere il governo, qualunque cosa possa accadere, siamo fatti così. Abbiamo sempre mantenuto una linea di assoluta responsabilità». Lo ha detto il senatore del M5s, Ettore Licheri, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi.
Gasparri: nuovo patto vuol dire discontinuità
«Un nuovo patto di fiducia vuol dire discontinuità con il governo precedente». Lo ha detto nell’Aula del Senato Maurizio Gasparri di Fi in discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. «Non siamo qui per sapere se a Casalino rinnovano il contratto o se pagano i 300mila euro del blog di Grillo. Noi non ci stiamo alle pagliacciate, cari senatori di M5S. Vogliamo la discontinuità rispetto alle sceneggiate».
Centrodestra governo, nuovo governo con Draghi e senza M5s
«Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato - con successo e ha avviato con il nostro leale contributo - gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il cdestra di governo è disponibile a un “nuovo patto” di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5s e profondamente rinnovato». Così in una nota del centrodestra di governo.
Risoluzione Lega, nuovo governo per scelte e composizione
«Il Senato accorda il sostegno all’azione di un governo profondamente rinnovato sia per le scelte politiche sia nella composizione». E’ quanto chiede la Lega in una proposta di risoluzione firmata dai senatori Roberto Calderoli e dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, dopo le comunicazioni del premier Draghi in Aula.
Romeo (Lega) a Draghi: serve governo nuovo o voto
«Serve un governo nuovo con accanto a lei, perché è autorevole e noi la stimiamo». Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi. E ancora: «Ci deve essere una grande discontinuità che solo la sua autorevolezza può dare. Quindi a questo punto la scelta spetta a lei». Il secondo scenario possibile «sarebbe quello che qualche analista ha messo in evidenza ricordando il precedente Ciampi: Mattarella puo’ sciogliere le Camere, respingere le sue dimissioni, lei resterebbe con pieni poteri e completerebbe il Pnrr e la legge di bilancio per mettere in sicurezza Paese e consegnare la parola agli italiani. La scelta è a lei».
Landini: momento di risposte non di fare cadere governo
«Il mestiere del sindacato non è fare cadere governi o sostituire governi, ma contrattare con loro per portare a casa risultati per le persone che rappresentiamo o che si facciano le riforme che noi riteniamo giuste per il Paese. Oggi è il momento di dare risposte ai problemi delle persone e non di fare cadere il governo. È il momento che il governo e il Parlamento decidano di fare delle cose molto precise per i problemi che ci sono». Lo ha detto Maurizio Landini alla presentazione, a Catania, del ’progetto per la Sicilia’ della Cgil regionale.
Lega: su fisco stupiti da Draghi
«Siamo stupiti dal discorso del presidente Draghi: nessun accenno a flat tax e pace fiscale nonostante 50 milioni di cartelle esattoriali già partite o in partenza che rappresentano un’emergenza nazionale. Anche il passaggio sul credito di 1.100 miliardi di magazzino fiscale che l’Agenzia delle Entrate ha nei confronti di cittadini e imprese ci lascia perplessi. In questo momento di grave crisi economica con l’aumento delle bollette e delle materie prime anche alimentari, cosa si chiede? Di rimborsare subito? Se non bastano pandemia e guerra per un rinnovato patto fiscale tra cittadini, fisco e agenzia delle entrate cos’altro dovremmo aspettare?. Lo dichiarano i deputati della Lega Massimo Bitonci, capogruppo in commissione Bilancio e capo dipartimento Attività produttive e Alberto Gusmeroli, vicepresidente commissione Finanze e responsabile Unità fisco del dipartimento Economia della Lega
Dubbi e malumori dopo discorso Draghi, Berlusconi-Salvini al bivio
Dopo l’intervento di Mario Draghi al Senato il centrodestra di governo si interroga sul da farsi: rinnoviamo la fiducia o al voto? Vari passaggi del discorso del premier sembrano attacchi diretti a Lega e Fi e questo rende più difficile sciogliere la riserva a favore di un sì al Draghi bis. Di primo acchito, dopo aver sentito le ’frecciate’ del presidente del Consiglio, non pochi sarebbero tentati di strappare. In casa Fi, per esempio, il dibattito è aperto. La tentazione di rompere, insomma, anticipando la fine della legislatura, c’è, ma c’è anche il timore che sfilandosi, Fi e Lega possano intestarsi la rottura insieme a Conte, anche se è quest’ultimo innegabilmente il responsabile della crisi. Alla luce delle parole sentite al Senato da Draghi, non sono arrivati i segnali di apertura attesi. Da qui la difficile scelta sul da farsi. Forti malumori, riferiscono, infatti sarebbero emersi in queste ore anche dentro il Carroccio, dove fanno notare che da parte dell’ex presidente del Bce non ci sono state aperture sulla pax fiscale, il nodo migranti e la vertenza taxi.
Bonaccini: noi siamo pronti sul rigassificatore
«Il presidente Draghi ha sottolineato oggi l’importanza di realizzare i nuovi rigassificatori. A Ravenna, in Emilia-Romagna, siamo pronti: Regione, Comune, sindacati e imprese tutti uniti per realizzarlo». Lo evidenzia il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. «Contemporaneamente vogliamo costruire un parco dell’eolico e del fotovoltaico fra i più grandi in Europa, sempre al largo delle acque ravennati. Progetto già pronto anche su questo. Perché siamo la regione dei sì, in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente», aggiunge Bonaccini.
In corso alla Camera riunione del gruppo Forza Italia dopo parole Draghi
È in corso alla Camera la riunione del gruppo parlamentare di Forza Italia convocata per fare il punto della situazione dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi al Senato. La riunione dovrebbe servire, secondo quanto si apprende, anche a tenere unito il gruppo visto che a Montecitorio figurano numerosi governisti tra le fila azzurre.
In dibattito un solo intervento per M5s, Lega e Fi
Nella discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi interverrà un solo esponente di M5S, della Lega e di Fi: si apprende durante il dibattiti Inizialmente gli iscritti erano di più per quei gruppi, ma la modifica è arrivata in corso d’opera. A quanto si apprende, per M5S interverrà Sergio Licheri; la capogruppo Castellone parlerà in dichiarazione di voto.
Salvini verso Villa Grande, nuovo vertice centrodestra di governo
Il leader della Lega Matteo Salvini sta andando a Villa grande, residenza romana di Silvio Berlusconi, per un nuovo vertice delle forze di centrodestra di governo, convocato ora alla luce delle comunicazioni del premier Draghi nell’aula del Senato e dopo l’assemblea dei parlamentari e ministri leghisti, insieme a Salvini. Su quella riunione, la Lega fa sapere che c’è stata «totale sintonia dei presenti e compattezza con il segretario».
Appello alla continuità di governo da 240 imprese familiari
Il dibattito sulla prosecuzione del governo Draghi continua, intanto, anche fuori dal Senato. Al folto gruppo di sindaci e di rappresentanti del mondo economico-finanziario che chiedono al premier di continuare – sottoscrivendo l’appello del Sole 24 Ore – si aggiunge l’Aidaf, associazione che rappresenta circa 240 imprese familiari ed è presieduta da Francesco Casoli: «Non vorremmo vedere vanificato questo percorso virtuoso, che ha ridato all'Italia un ruolo centrale in Europa e ha permesso di ottenere i fondi europei del Pnrr, la linfa vitale per realizzare le riforme e le trasformazioni di cui l'Italia ha disperatamente bisogno per poter tornare a essere competitiva e attrattiva» afferma Casoli. «Dopo due anni di pandemia, in un momento nel quale l'inflazione mette a dura prova i bilanci delle famiglie e delle imprese come mai avvenuto negli ultimi 40 anni, mentre gli equilibri internazionali sono diventati più fragili a causa del conflitto in Ucraina e in cui una fase recessiva dell'economia potrebbe essere alle porte, riteniamo che nelle prossime ore l'Italia debba ricevere dalla politica un forte segnale di responsabilità e continuità con il recente passato. Ricorrere al voto anticipato, infatti, aggiungerebbe un ulteriore elemento di incertezza a una situazione già fortemente complicata».
Meloni: Draghi pretende pieni poteri, urne subito
«Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd». Lo scrive su Facebook la leader di FdI, Giorgia Meloni. «Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali. Fratelli d’Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito».
Vertici M5s riuniti con Conte al Senato
Dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, al Senato sono riunti i vertici del Movimento 5 Stelle con il leader Giuseppe Conte. Tra i presenti, a quanto si apprende, i vicepresidenti, la capogruppo M5S a palazzo Madama Mariolina Castellone e il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli.
Al via la discussione generale, risoluzioni da presentare entro il termine
Al via la discussione generale in Senato, dopo le comunicazioni di Mario Draghi sulla crisi di governo. Ad aprire la seduta il presidente Elisabetta Casellati, che ha fatto sapere che le eventuali risoluzioni devono essere presentate entro la fine della discussione generale, che avrà la durata di 5 ore e trenta. Ora sono iniziate gli interventi, una quarantina, prima delle dichiarazioni di voto.
Il discorso di Draghi ai partiti: siete pronti a ricostruire il patto di fiducia?
Nelle comunicazioni al Senato successive alle sue dimissioni il presidente del Consiglio apre ai partiti. La coalizione può essere ricostruita, secondo il suo ragionamento, ma alla maggioranza viene richiesto di rinnovare l'impegno in una logica di leale collaborazione superando i conflitti che sono emersi sull’agenda dell'esecutivo. Dal completamento del Pnrr all'impegno nella crisi Ucraina, dalla revisione del Superbonus all’indipendenza energetica il premier disegna la cornice entro la quale dovranno muoversi le forze politiche. Sono stati svariati gli applausi rivolti dall’Aula di Palazzo Madama al premier Draghi durante il suo discorso, tutti dalla maggioranza escluso M5S, i cui senatori sono rimasti impassibili come quelli di FdI. Ma non è passata neanche inosservata la freddezza in Aula dei salviniani al termine dell’intervento del presidente del Consiglio.
Draghi: riforma mercato elettrico anche prima di accordi Ue
«Dobbiamo continuare a batterci per un tetto al prezzo del gas russo di cui beneficerebbero tutti” e anche per la “riforma del mercato elettrico che può cominciare da quello domestico anche prima di accordi europei». Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
Draghi: armare Ucraina unico modo per difendere ucraini
«Il governo si identifica nell’Europa e nella Nato. La posizione è chiara e forte nel cuore dell’Ue, del G7 e della Nato. Bisogna sostenere l’Ucraina in ogni modo. Come ripetuto ieri al presidente ucraino armare l’Ucraina è l’unico per aiutare gli ucraini a difendersi». Lo ha detto il premier Mario Draghi in Senato.
Draghi ai partiti, siete pronti a ricostruire patto?
«Superare principio unanimità in Ue e riforma bilancio. Su questo l’Italia ha molto da dire. Ma tutto questo ha bisogno di un governo forte e coeso. All’Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero. Partiti siete pronti a ricostruire questo patto?Siamo qui in quest’Aula solo perchè gli italiani lo hanno chiesto. Lo ha detto Mario Draghi nelle sue comunicazioni al Senato. È una risposta che dovete dare a tutti gli italiani».
Draghi: superare criticità bonus edilizi ma ridurre contributi
«Per quanto riguarda le misure per l’efficientamento energetico e più in generale i bonus per l’edilizia, intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi». Lo dice il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
M5S e Lega non applaudono fine discorso Draghi
Nessun senatore M5S, e quasi nessuno della Lega, ha applaudito alla fine del discorso del presidente del Consiglio Mario Draghi. Matteo Salvini è rimasto immobile. Gli applausi più calorosi per Draghi dal banco del governo sono arrivati da Luigi Di Maio.
Ddl concorrenza, Draghi: da approvare prima dell’estate
«Il disegno di legge» sulla concorrenza, che riguarda anche «i taxi» e le concessioni balneari deve «essere approvato prima della pausa estiva. Ora c’è bisogna di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo» non il sostegno a proteste tavolta violente. Lo dice il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
Draghi: essenziali giustizia e fisco
Le riforme della giustizia «sono essenziali per processi rapidi e giusti. Le scadenze segnate dal Pnrr sono molto precise». Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato. «Non abbiamo mai aumentato le asse sui cittadini» e «dobbiamo approvare al più presto la riforma fiscale e varare subito dopo i decreti attuativi».
Draghi: completare Pnrr è una questione di serietà
«L’Italia ha bisogno di un governo capace di muoversi con tempestività su almeno 4 fronti. Per quanto riguarda il Pnrr entro fine anno dobbiamo raggiungere 55 obiettivi. Completarlo è una questione di serietà nei confronti dei nostri cittadini». Lo dice il premier Mario Draghi in Senato.
Draghi: non votare fiducia gesto politico, non si può ignorare
«Non votare la fiducia è un gesto politico chiaro, non è possibile ignorarlo, equivale a ignorare il Parlamento e non è possibile contenerlo perché vuol dire che ognuno può ripeterlo, non è possibile minimizzarlo». Lo dice il premier Mario Draghi in Senato.
Draghi: in questi momenti orgoglioso essere italiano
Gli «italiani hanno sostenuto le misure che di volta in volta abbiamo messo in campo, sono diventati veri protagonisti politiche, penso al paziente rispetto durante le restrizioni della pandemia, della vaccinazione, dell’accoglienza spontanea ai profughi ucraini accolti con affetto e solidarietà. Penso alle comunità locali con il Pnrr: mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi al Senato.
Draghi: serve governo capace di muoversi con efficacia
«L’Italia ha bisogno di un governo capace di muoversi con efficacia e tempestività su 4 fronti» fra cui il Pnrr. Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato. «Completare il Pnrr è una questione di serietà nei confronti dei cittadini».
Draghi: con vaccini e aiuti riusciti a dare slancio a ripresa
«Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica». Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
Draghi: obiettivo affrontare emergenze, serve consenso ampio
«Il presidente della Repubblica mi affidò l’incarico» di premier con l’obiettivo di affrontare «tre emergenze: pandemica, economica e sociale», «tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell’appello. Nel discorso che tenni in quest’Aula feci riferimento all’unità nazionale, che in questi mesi è stata la miglior garanzia di questo esecutivo e della sua efficicaca. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere il consenso più ampio consenso». Lo dice il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
Pnrr piano senza precedenti, ok a larghissima maggioranza
«La stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato a larghissima maggioranza di questo Parlamento» prevede un piano di «riforma e investimenti che non ha precedenti nella storia recente». Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
Draghi: larghissimo consenso necessario per tempestività
«L’altissimo consenso di cui il governo ha goduto in Parlamento ha consentito di avere quella tempestività delle decisioni chiesta dal Presidente della Repubblica. A lungo le forze di maggioranza hanno saputo tenere da parte le divisioni, per interventi rapidi ed efficaci, per il bene di tutti i cittadini». Così il premier nelle comunicazioni al Senato.
Draghi: dimissioni decisione sofferta e dovuta
«Mercoledì scorso ho rassegnato le dimissioni. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo dalla sua nascita. Il capo dello Stato le ha respinte e chiesto di informare il Parlamento. Decisione che ho condiviso. Oggi mi permette di spiegare a voi e agli italiani questa decisione tanto sofferta quanto dovuta». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi al Senato.
D’Incà: mi auguro sia buona giornata per il Paese
«Mi auguro che sia una buona giornata per il Paese». Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, deputato del M5s, arrivando al Senato per le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, senza rispondere alle domande sulla posizione del Movimento.
Gasparri: con 5s impossibile azione costruttiva
«Vediamo se la posizione dei grillini è compatibile con la serietà che il momento impone. Noi siamo sempre stati responsabili. Non possiamo andare avanti con i ricatti del M5s: il problema sono i grillini, i loro fallimenti e scissioni che ostacolano l’attività di governo. Con i 5 Stelle e impossibile fare un’azione costruttiva e perseguire obiettivi per cui Draghi è stato chiamato a fare il governo». Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri arrivando a Palazzo Madama per le comunicazioni del premier Mario Draghi. «Vediamo cosa dice Draghi oggi - ha aggiunto -. Per noi temi come la sicurezza, il contrasto all’immigrazione, la difesa delle partite Iva sono di assoluta importanza, mentre i 9 punti dei grillini per la gran parte sono pretestuosi e non compatibili con l’attività di governo».
Toti: chi staccherà la spina pagherà un prezzo altissimo
«Comunque vada, questa crisi da drammatica sta diventando ridicola, chi eventualmente si incaricherà di staccare la spina sta facendo male i suoi conti. Perché pagherà un prezzo molto alto». Per Giovanni Toti, leader di Italia al Centro e governatore della Liguria sarà questa la cifra politica della giornata. «Questo governo - ricorda intervistato dal Corriere della Sera - era nato per affrontare l’emergenza pandemica, quella economica e il Pnrr. Ora si è aggiunta la guerra e la crisi energetica: può mai esserci un momento peggiore per staccare la spina al governo?».
Salvini su twitter: «La Lega deciderà per il bene dell’Italia»
Dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell’Italia”. Così scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini in vista delle comunicazioni del premier Draghi attese stamattina al Senato.