Turismo

Crisi Ucraina, a rischio 5,8 milioni di presenze dalla Russia

Colaiacovo (Confindustria Alberghi): «Ora siamo in un momento in cui non sappiamo come questa clientela potrebbe reagire alla situazione e siamo preoccupati per le conseguenze delle sanzioni economiche che verranno imposte»

di Enrico Netti

(REUTERS)

2' di lettura

La crisi ucraina mette a rischio 1,7 milioni di arrivi dalla Russia pari a 5,8 milioni di presenze. È l’allarme lanciato da Assoturismo Confesercenti che avverte: «gli effetti si sentiranno già in primavera. In occasione della Pasqua ortodossa solitamente si generano 175mila pernottamenti e quasi 20 milioni di ricavi. Presenze che probabilmente non si concretizzeranno sull’onda delle tensioni internazionali» segnala l’associazione. A rischio è la ripartenza dell’incoming, soprattutto nel segmento altospendente, dopo quasi due anni di fermo pressoché totale, con il timore che non arrivino turisti dalla Russia. «Siamo di fronte ai venti di guerra e noi operatori stiamo alla finestra - avverte Maria Carmela Colaiacovo, presidente Confindustria Alberghi -. Nel momento in cui si riaprono le frontiere cresce la preoccupazione perché in queste settimane all’estero si decidono le destinazioni per le vacanze estive. Ora siamo in un momento in cui non sappiamo come questa clientela potrebbe reagire alla situazione e siamo preoccupati per le conseguenze delle sanzioni economiche che verranno imposte». La destinazione Italia per la clientela russa è tra quelle da visitare. «I turisti alto di gamma, quando devono scegliere una destinazione da visitare, scelgono senza dubbio l’Italia» dice una recente ricerca di Altagamma-Bain. L’assenza degli ospiti russi potrebbe avere conseguenze non da poco sull’industria dell’ospitalità, la ristorazione, il commercio e il fashion. Infatti nell’era pre Covid i russi erano i secondi clienti delle boutique di lusso dopo i cinesi e la loro presenza era una costante nelle vie dello shopping. Secondo i rilevazione Global Blue, leader nei servizi tax free shopping, i russi nel 2019 avevano una quota del 12% con uno scontrino medio intorno ai mille euro, in cresciuta dell’8 per cento. Ma a Forte dei Marmi, località particolarmente apprezzata dalla clientela russa, lo scontrino medio nel 2019 toccava i 1.661 euro. Se Milano con il suo Quadrilatero è prescelta per lo shopping, gli ospiti altospendenti provenienti dalla Russia scelgono soprattutto due regioni, la Toscana e la Sardegna. Tra Forte dei Marmi e la Versilia, Siena e Firenze, si contavano oltre 200mila turisti russi mentre tra la Gallura e la Costa Smeralda nel 2019, secondo l’Osservatorio Sardegna Turismo, trascorrevano le vacanze più di 40mila russi pari a 220mila presenze, tutte incantate dal mix territorio ed enogastronomia. Da non dimenticare le ricadute sul mercato immobiliare perché gli oligarchi che hanno fatto incetta di mega ville facendo schizzare alle stelle i prezzi delle residenze.

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