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Crociere e container, da Msc più investimenti per le navi sostenibili

L'azienda guidata da Gianluigi Aponte conferma il percorso che ha l'obiettivo di abbattere drasticamente le emissioni di CO2

di Raoul de Forcade

Alta efficienza energetica. Msc Euribia è la seconda nave del gruppo Msc ad essere alimentata a Gnl, il combustibile più pulito ed efficiente attualmente disponibile su scala globale

3' di lettura

Per il mondo dello shipping la transizione verso la decarbonizzazione è, di fatto, la principale sfida da vincere per i prossimi decenni, in linea con le regole dettate prima dall’Imo (International maritime organization) e poi rese ancor più stringenti dall’Ue, con il pacchetto Fit for 55. Tra le grandi aziende europee che stanno affrontando questo percorso c’è Msc, che si è posta l’obiettivo, perseguito da tutte le società che la compongono, di realizzare una blue economy pienamente sostenibile. Il gruppo, guidato da Gianluigi Aponte con la sua famiglia, ha quartier generale in Svizzera, a Ginevra, ma radici italiane (nella penisola sorrentina) e aziende e terminal in Italia e in tutto il globo. È il primo armatore al mondo nel settore container, ha creato la più importante compagnia crocieristica di proprietà europea, Msc Cruises, conta una vasta flotta di traghetti e ha un ruolo di primo piano, a livello internazionale, sia come terminalista che come operatore logistico.

In tutti questi settori, come dimostra l’ultimo Msc sustainability report (2021), l’azienda - che conta, tra l’altro, 25 partnership con organismi internazionali ed è firmataria della Getting to zero coalition (unione di circa 230 stakeholder del comparto dello shipping e dei carburanti) - punta ad abbattere le emissioni.

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Per quanto riguarda le crociere, la compagnia persegue l’obiettivo a lungo termine di raggiungere le emissioni nette zero, per le sue operazioni, entro il 2050. La divisione ha in portafoglio due brand: Msc Cruises ed Explora Journeys, e prevede, spiegano i tecnici dell’azienda «che entro il 2028 la flotta, tra unità già in esercizio, ordinate e in opzione, disponga di nove navi alimentate a Gnl e a idrogeno, cinque di Msc e quattro di Explora». L’investimento complessivo (comprese le opzioni) per queste unità, tutte concepite con l’obiettivo di essere altamente ecologiche, è pari a circa nove miliardi di euro (oltre cinque per le Msc e 3,5 miliardi per le Explora); e, assicurano in azienda, «avverrà nel giro di sei anni (2022-2028): la prima nave a Gnl (Msc World Europa) è stata consegnata a novembre 2022 e la seconda (Msc Euribia) a giugno 2023. Se World Europa è stata anche la prima nave da crociera al mondo a incorporare la tecnologia delle celle a combustibile (in grado di ridurre in maniera significativa l’impatto ambientale complessivo), Euribia, durante il suo primo viaggio, ha navigato utilizzando bio-Gnl.

Le navi Explora, da parte loro, saranno alimentate a Gnl, che è il combustibile marino più pulito attualmente disponibile in larga scala sul mercato, in grado di ridurre le emissioni di ossidi di zolfo del 99%, di ossidi d’azoto dell’85%, di particelle del 98% e di Co2 del 25%. A bordo di Explora V ed Explora VI, però, verrà installato anche un sistema di raccolta dell’idrogeno liquido, carburante a basse emissioni di carbonio che sarà utilizzato per alimentare una cella a combustibile in grado di produrre energia per il funzionamento delle navi in porto a emissioni zero, con i motori spenti.

Sul versante cargo, nel 2022 (si legge nel report sostenibilità) Msc ha messo in operatività la sua prima nave con propulsione compatibile con Gnl e, nel 2023, ha ordinato altre 10 navi con quelle caratteristiche.

Msc, inoltre, spiegano ancora i tecnici, «è stata la prima azienda a utilizzare il biofuel (oltre 950mila tonnellate usate come carburante dal 2019) e a integrare nel proprio portfolio un programma di compensazione delle emissioni in filiera verificato da un certificatore indipendente (Dnv); questo sistema potrà essere utilizzato anche per altri tipi di carburanti di “transizione”, appena saranno disponibili su scala commerciale». Nei prossimi quattro anni, poi, è prevista l’entrata in servizio di oltre 100 navi portacontainer Msc multi-fuel ready, che potranno essere convertite all’utilizzo di combustibili alternativi, in aggiunta a quelli tradizionali. La prima unità cargo compatibile con fuel net zero è attesa per il 2030.

Per quanto attiene ai ferry, la controllata Gnv ha investito 500 milioni di euro per la costruzione di quattro nuovi traghetti, due dei quali saranno alimentati a Gnl. I primi due, a carburante tradizionale, saranno comunque dotati di impianto scrubber per il lavaggio dei gas di scarico e l’abbattimento degli ossidi di zolfo. Tutte e quattro le navi potranno essere alimentate elettricamente da terra col sistema del cold ironing.

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