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Crodo saluta il Crodino ma accelera con soft ed energy drink

Le ultime bottiglie dell’aperitivo usciranno dallo stabilimento piemontese a fine anno. Per il 2025 è previsto il raddoppio della produzione di Oransoda e Lemonsoda

di Enrico Netti

1' di lettura

Il Crodino dice addio a Crodo. Le ultime bottiglie dell’aperitivo analcolico usciranno a fine anno nello stabilimento di Crodo, nel Verbano-Cusio-Ossola, a 58 anni dall’ideazione della formula che gli conferisce l’inconfondibile sapore. Lo stabilimento nel 2017 è stato acquistato dalla danese Royal Unibrew mentre il brand Crodino è di Campari Group che aveva deciso di mantenere una parte della produzione nel sito piemontese. «I volumi che ci vengono affidati sono ormai da alcuni anni molto bassi, quindi non ci saranno ripercussioni sui livelli occupazionali - dice Jan Ankersen, senior vp South Europe di Royal Unibrew -. Al contrario prevediamo ripercussioni positive considerato l’attuale livello di crescita dei nostri brand e delle nostre quote di mercato». Così il Crodino verrà prodotto altrove, probabilmente a Novi Ligure (Alessandria) ma per lo stabilimento di Crodo, dove si imbottigliano Oransoda, Lemonsoda e altri soft ed energy drink si aprono nuove prospettive grazie al successo riscosso da questi prodotti sui mercati esteri. «Negli ultimi due anni abbiamo raggiunto il record di produzione e per fare fronte a questa crescita stiamo costruendo una nuova linea di lattine con l’obiettivo di raddoppiare la nostra capacità a partire dal 2025» continua Ankersen. «Nello stabilimento lavorano 60 addetti ed è stabile - ricorda Ermanno Savoia, sindaco di Crodo -. Probabilmente con la nuova linea l’occupazione crescerà di qualche addetto».

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