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Crollano (ancora) le vendite di computer nel mondo. E i prezzi tornano a salire

Le spedizioni di personal computer (a piattaforma Windows, macOS e Chrome OS) su base globale sono scese a 55,2 milioni di unità nel primo trimestre del 2023, segnando un calo del 30%

di G.Rus.

(bodnarphoto - stock.adobe.com)

3' di lettura

Il dato è inequivocabile: le spedizioni di personal computer (a piattaforma Windows, macOS e Chrome OS) su base globale sono scese a 55,2 milioni di unità nel primo trimestre del 2023, segnando un calo del 30% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato peggiore riguarda l'area Asia Pacifico, che perde il 40% a volumi con la Cina ad evidenziare le difficoltà maggiori, ma anche il mercato Usa (in discesa del 25,8%) e quello Emea (del 35,9%) pagano dazio alla forte contrazione di spesa di consumatori ed aziende e al perdurante impatto dei disordini politici, delle pressioni inflazionistiche, degli aumenti dei tassi d’interesse. Lo dicono i risultati preliminari pubblicati ieri da Gartner, che attribuisce all'elevato inventario e a una domanda che si conferma tiepida le cause di un altro “quarter” di flessione storica per questo mercato. Il boom di acquisti nei mesi del primo e secondo lockdown, a cavallo fra 2020 e 2021, sono ormai un lontano ricordo e tutti i produttori e l'intera supply chain del mondo dei pc sono alle prese con una combinazione sfavorevole fra eccesso di offerta (dettata da magazzini ancora pieni) e incertezze economiche che di fatto stanno scoraggiando consumatori ed aziende a nuovi acquisti.

La questione prezzi

“La pressione sui listini dei personal computer si è intensificata nel corso del trimestre, quando i produttori hanno offerto sconti considerevoli per liberare le scorte di prodotto già presenti nei canali, ma i prezzi medi di vendita dei nuovi modelli in arrivo nelle reti di distribuzione rimangono elevati a causa del rincaro dei costi della catena di fornitura determinato dall’inflazione”. L'analisi di Mikako Kitagawa, Director Analyst di Gartner, non lascia quindi molte speranze a chi pensa di approfittare del momento per fare buoni affari. La riduzione dei prezzi è stata solo temporanea e la strategia che accomuna un po’ tutti i player è quella di privilegiare la protezione dei margini rispetto alle quote di mercato. “ Nel 2023 - ha aggiunto Kitagawa – i prezzi medi di vendita aumenteranno moderatamente, poiché i venditori trasferiranno agli utenti finali gli aumenti dei nuovi prodotti che arriveranno sul canale”.

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Comanda sempre Lenovo, ma il calo di vendite è del 30%

Guardando alla classifica dei principali fornitori del mercato pc balzano subito all'occhio due indicatori: non ci sono variazioni nel ranking, con Lenovo che ha mantenuto alla fine del trimestre il primo posto con una quota del 23,3%, e tutti i marchi che occupano la top 5 evidenziano un calo superiore al 30% fatta eccezione per Hp, la cui flessione delle vendite anno sua anno si ferma al 24%. La casa cinese, ormai da anni capofila del mercato pc, deve mettere in archivio il calo annuale più vistoso della sua storia, che si spiega con le grandi difficoltà registrate in modo particolare negli Stati Uniti. Nonostante per Hp la frenata su base mondiale sia meno consistente rispetto alla concorrenza, per la casa californiana si tratta del settimo trimestre consecutivo di discesa a doppia cifra delle spedizioni, trainate verso il basso dalla riduzione del 37% del venduto registrata rispetto a un anno fa in Europa e Middle East. Paga invece la debolezza di domanda per i pc aziendali un'altra big americana, Dell, confermando come per le piccole e medie imprese le incertezze economiche si stiano facendo sentire nell'economia dei budget di spesa destinati all'It, che rimane comunque una voce importante (in ambito software e servizi) a supporto dei processi di digitalizzazione. I pc, come spiegano da Gartner, sono per contro la prima area a subire tagli in ragione della maggiore estensione della durata del prodotto.


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