Crollo ponte sulla A14, il responsabile del procedimento: giù i sostegni provvisori
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«È andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori del ponte». lo ha detto l’ing. Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento presso Autostrade per l’Italia, a proposito del ponte crollato ieri in A14 a Camerano (Ancona). Nell’incidente sono morti i coniugi Emidio “Mimmo” Diomede, 60 anni, e Antonella Viviani, 54 e sono rimasti feriti non gravemente tre operai. Svotto Lavina, parlando con i giornalisti, ha sottolineato che si stanno «facendo gli accertamenti del caso: il ponte è andato in crisi per i motivi che dovremo appunto accertare. La struttura di sostegno provvisorio è rimasta integra, questo ci teniamo a dirlo. È una struttura in calcestruzzo: non è andata in crisi la struttura di calcestruzzo che sosteneva le travi fino all'inizio delle operazioni di sollevamento del cavalcavia. È andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori». Non escludiamo, ha detto, «l’errore umano. Anche se le attività erano in corso da parte una impresa specializzata in questo tipo di attività, la Delabech, testata e qualificata per questo tipo di lavori».
Demolito e rimosso il troncone del cavalcavia crollato
Intanto è stato demolito e rimosso durante la notte il troncone del cavalcavia crollato ieri mattina sull'autostrada A14 a Camerano (Ancona). A dare l'autorizzazione era stata già ieri il pm titolare dell’inchiesta, Irene Bilotta, per consentire la riapertura dell’autostrada (l’area resta sottoposta a sequestro).
Il pm si riserva di valutare ipotesi disastro colposo
«Mi riservo di valutare se esistano i presupposti per ipotizzare il reato di disastro colposo. L’errore umano? Per definizione un reato colposo comprende anche l’errore umano, ma l’indagine è appena iniziata». Su questa ipotesi sta lavorando il pm Irene Bilotta, titolare dell’inchiesta per omicidio colposo plurimo sul crollo del ponte sulla A14.
Per ora l’ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo
L’ipotesi di reato è, per il momento, di omicidio colposo plurimo. Ieri sera Irene Bilotta ha autorizzato la demolizione del troncone caduto, per consentire la riapertura dell’autostrada dopo la messa in sicurezza dell’area, che resta comunque sotto sequestro. Ora un’inchiesta degli inquirenti stabilirà se vi sia stata una manovra errata o in quali altre circostanze sia avvenuto il crollo. Tra le ipotesi al vaglio della Procura, che quando il ponte è stato sollevato abbia perso stabilità e si sia inclinato per poi schiantarsi sulla strada, o che abbiano ceduto gli elementi con cui veniva rialzata la struttura.
Autostrade: valuteremo errori e possibili azioni a tutela
Intanto Autostrade per l’Italia, concessionaria della tratta autostradale, «ha chiesto con estrema urgenza alle aziende che hanno progettato ed eseguito i lavori sul cavalcavia crollato in A14 una relazione dettagliata su quanto accaduto, per accertare eventuali errori umani e valutare possibili azioni a tutela». La società, in una nota, ha reso noto che il cantiere «era stato avviato il 7 febbraio e si sarebbe dovuto concludere, per quanto riguarda le attività sulle pile finalizzate all'innalzamento del cavalcavia, il 31 marzo». I lavori di manutenzione del ponte sono stati appaltati dalla Pavimental (controllata da Autostrade) alla Delabech di Roma. Al cantiere, ha precisato l’ing. Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento presso Autostrade per l’Italia lavoravano «la Delabech in prossimità sull’impalcato, poi, da quello che mi risulta, c’era un’altra impresa che si stava occupando delle altre attività sulle
campate laterali».
Polstrada ha eseguito i sequestri disposti dal pm
«Stiamo procedendo ai sequestri disposti dalla magistratura, in attesa di ulteriori determinazioni dell’Autorità giudiziaria», ha detto all’Ansa il dirigente della Polizia stradale delle Marche Alessio Cesareo, che conduce le indagini sul crollo del ponte.
Cantone: non sembra un caso di corruzione
Sulla vicenda è arrivato un commento del presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, sollecitato su un eventuale nesso tra l’incidente e fatti di corruzione: «Nel caso di specie, mi sembrerebbe, da quello che emerge nelle prime letture, che non sia un caso di corruzione, ma sia proprio un problema tecnico all’interno dei lavori». A chi gli chiedeva del crollo del cavalcavia sull’autostrada A14 ha risposto: «C’è la magistratura che sta facendo la sua parte, ma mi sembrerebbe che la corruzione non c’entri nulla».
Riaperta l’autostrada
Intanto questa mattina è stata riaperta prima la carreggiata verso sud e più tardi anche quella verso nord. La tratta tra Ancona sud e Loreto era stata chiusa ieri a causa del cedimento della struttura provvisoria di sostegno del cavalcavia dove erano in corso lavori di adeguamento dell’infrastruttura, in seguito all’ampliamento a tre corsie dell’autostrada.
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