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Crowdfunding e partnership: Lokky raddoppia sulle polizze su misura per Pmi

Strumenti digitali e algoritmi per un’offerta fatta su misura: la start up insurtech punta a raccogliere 2,2 milioni di euro in crowdfunding

di Gianni Rusconi

3' di lettura

A fine luglio ha avviato sulla piattaforma Mamacrowd una campagna di crowdfunding con un obiettivo di raccolta massimo di 2,2 milioni di euro - al momento ammonta a circa 900mila euro la quota di investimenti già sottoscritti - a cui ha preso parte anche il fondo Azimut Eltif - Venture Capital Alicrowd II.

Il buon fine dell'operazione, che si concluderà a fine settembre, costituisce una tappa importante nel percorso di crescita di una start up nata per intercettare una domanda di prodotti assicurativi (parliamo di circa 5 miliardi di euro di premi l'anno) che oggi viaggia quasi totalmente attraverso i canali di vendita tradizionali.

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Operativa dal 2020 e vincitrice del premio come “Miglior Insurtech 2022” nell'ultima edizione degli Italy Insurance Awards, Lokky sfrutterà i capitali che entreranno in cassa per consolidare il proprio posizionamento sul mercato italiano e potenziare un'offerta di servizi che guarda a un bacino potenziale di oltre sei milioni di utenti fra micro e piccole imprese, professionisti e freelance.

Il modello operativo dell'insurtech milanese, come spiegano i due co-founder e co-Ceo, Paolo Tanfoglio e Sauro Mostarda, ricalca quello di altri nuovi attori che hanno messo nel mirino il mondo delle Pmi e dei liberi professionisti.

Tutto ruota infatti intorno all'utilizzo sistemico degli strumenti digitali e di algoritmi sviluppati in casa per comprendere i bisogni assicurativi degli utenti, proporre alla clientela un ampio paniere di soluzioni assicurative confezionate su misura (oltre 200 le tipologie di polizze a catalogo, che va dall'infortunio alla protezione dal rischio di attacchi informatici) e gestire l'intero processo, dalla profilazione del prodotto all'emissione e alla sottoscrizione della polizza passando per il pagamento del premio.

Convincere gli imprenditori e la vastissima platea di professionisti a scommettere su una startup è una sfida che i due founder di Lokky stanno affrontando consapevoli delle mancanze di ordine consulenziale di agenti e piccoli broker, molto spesso privi del tempo e delle risorse necessarie per la personalizzazione di una polizza e penalizzati da una bassa redditività sul venduto.

«Nella maggior parte dei casi si tende a ripiegare su soluzioni standard che comprendono coperture non necessarie, con un conseguente aggravio dei costi per il destinatario», spiegano all’unisono i due Ceo, ribadendo come Lokky entri in gioco proprio per colmare questa esigenza non soddisfatta.

Come? Sfruttando «un approccio totalmente digitale e basato sull'utilizzo dei dati che gestisce in maniera rapida e scalabile le preventivazioni su differenti prodotti, i processi di firma in modalità elettronica e l'archiviazione sostitutiva dei documenti, rispettando le regole di trasparenza e tracciabilità dei consensi».

Allo strumento digitale, inoltre, Lokky affianca il supporto telefonico di esperti assicurativi, lo sforzo di semplificare il linguaggio per essere più comprensibili da un target storicamente sotto-assicurato e (soprattutto) un ecosistema di partner che possono vedere nella start up un mezzo per raggiungere più efficacemente la propria clientela business.

Al momento sono circa una ventina gli operatori – fra istituti finanziari, fintech e aziende – che hanno integrato la piattaforma di Lokky nei propri sistemi (alimentandola con il patrimonio informativo in loro possesso) e fra queste spiccano i nomi di compagnie come Vittoria Assicurazioni, Sara Assicurazioni e Tokio Marine, di operatori full digital come Hype, ProntoPro e SumUp e di software house fortemente radicate nel mondo delle micro imprese come TeamSystem.

Il rischio di competere in un mercato che si sta affollando progressivamente, invece, non preoccupa più di tanto, e per un semplice motivo. «I clienti italiani pronti ad abbracciare il canale digitale per i servizi finanziari e assicurativi – dicono convinti i due founder - sono oltre il 30% del totale e c'è di conseguenza moltissimo da fare: la nascita di nuovi operatori o l'ingresso in questo segmento di player stranieri altamente specializzati non può che giovare a tutti nell'allargamento di un mercato digitale oggi nelle sue fasi iniziali».

In questa partita, le carte che si giocherà Lokky sono sostanzialmente due: l'introduzione di prodotti di seconda generazione nativamente digitali e integrati con l'algoritmo proprietario e il rafforzamento delle partnership con le principali compagnie assicurative. Poi, più avanti, il dichiarato intento di sbarcare su alcuni mercati internazionali,

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