Crowdfunding volano di crescita per startup innovative e Pmi
Veneto al quinto posto in Italia per numero di campagne: in un anno ne sono state lanciate 14. I progetti vanno dall'immobiliare allo sport, dalla moda alla comunicazione con sperimentazioni nel sociale
di Barbara Ganz e Valeria Zanetti
5' di lettura
Un’arma in più per la crescita di startup innovative e piccole e medie imprese, con numeri in costante crescita. Il Veneto è la quinta regione per ricorso allo strumento del crowdfunding, cioè il finanziamento collettivo e collaborativo promosso su piattaforme specializzate. I dati sono dell’Osservatorio Crowdinvesting che fa capo al Politecnico di Milano e studia dal 2016 il mercato dell’equity crowdfunding e del social lending in Italia, monitorando l’evoluzione della normativa, le piattaforme attive, la raccolta, le campagne, l’impatto sulla crescita delle imprese. L’ultimo report è stato presentato il 20 luglio scorso.
Negli ultimi 12 mesi in Veneto sono state lanciate 14 campagne, in Friuli Venezia Giulia 8 e in Trentino Alto Adige tre; i totali da quando lo strumento viene impiegato, e cioè dal 2014, sono rispettivamente di 53, 23 e 32 (la Lombardia, ai vertici, ne conta 375). Con una specificità legata a un territorio, quello del NordEst, dove non c’è un singolo polo di attrazione, ma molti centri diffusi: tutte le province hanno attivato almeno un crowdfunding, con la sola eccezione di Belluno. Il primato va a Verona (18 in totale, sei negli ultimi 12 mesi).
La normativa
«Gli aggiustamenti dal punto normativo ed europeo, che hanno ad esempio innalzato il limite massimo di raccolta, hanno favorito il diffondersi del crowdfunding - spiega Matteo Conti, ricercatore del Politecnico di Milano - Per realtà come le startup è una valida alternativa nella ricerca di capitali, più intuitivo e con qualche velocità in più». A volte la raccolta serve anche a costituire il capitale necessario per la quotazione in Borsa. La soglia massima di raccolta annuale è stata innalzata nel 2019, da 2,5 a 8 milioni di euro, «di fatto consentendo l’accesso a questo tipo di strumento a una maggiore varietà di progetti (su tutti ne hanno beneficiato gli immobiliari, che richiedono “sforzi” maggiori in termini di raccolta di capitale, ma non solo», chiarisce Conti.
Poi con la nuova ECSP (Regulation on European Crowdfunding Service Providers for Business, 2021) la soglia è stata ridimensionata a 5 milioni di euro anche per rendere uniforme il contesto a livello europeo.
I settori
Il codice Ateco più rappresentato fra i soggetti che avviano un crowdfunding è il J (attività di informazione e comunicazione): «In molti casi si tratta di app e servizi in ambito digital», chiarisce Conti. E poi c’è la cultura: sulla piattaforma Indiegogo è stata avviata una raccolta per completare la post-produzione di Banglavenice, un documentario di osservazione realizzato da Emanuele Confortin tra il 2020 e il 2021 a Venezia, Mestre e Marghera: l’attenzione è sulla presenza in città di una nutrita comunità bangladese, proveniente da un Paese oggi in prima linea nella sfida al cambiamento climativo, dove la convivenza con l’acqua è particolarmente complessa.
La moda
Anche la cooperativa di moda etica veronese Quid ha chiuso la prima campagna di crowdfunding in sinergia con il gruppo bancario Crédit Agricole Italia sulla piattaforma CrowdForLife. Obiettivo, raggiungere 3mila euro a sostegno del progetto internazionale di integrazione femminile lavorativa Worldplaces – Working with migrant women. La raccolta, arrivata a 3.200 euro, consentirà a una donna immigrata di ottenere una borsa lavoro e formarsi per entrare nel team aziendale Quid, che già ora occupa 150 dipendenti, per l’85% donne, provenienti da 20 Paesi diversi. «Worldplace è una rete nata facendo leva su best practice che si sviluppano nei luoghi di lavoro, formidabili laboratori di integrazione – spiega Anna Fiscale, presidente e fondatrice di Quid – Insieme a Comune di Verona e D-Hub promuoviamo le sinergie tra pubblico, non profit e aziende locali, per rendere i luoghi di lavoro più accessibili a donne migranti con basse competenze formali». La scelta di ricorrere al crowdfunding è stata determinata dalla volontà di rendere partecipe «l’ecosistema femminile locale a un progetto che però possiamo svolgere solo internamente all’azienda, attraverso un percorso on the job con il sostegno di una pedagogista e una welfare officer, che si occupi degli aspetti più burocratici come la residenza o il rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità da parte del centro per l’impiego», precisa la vicepresidente, Valeria Valotto. In base al contributo, le donatrici possono diventare ambassador del brand, ricevere il welcome pack con un maxi foulard realizzato dalle dipendenti, ex vittime di tratta, trascorrere una giornata nella sede Quid o un pomeriggio con una personal shopper nei 10 negozi a marchio distribuiti nel Nord Italia.
L’immobiliare
Ci sono piattaforme generaliste e altre specifiche: è il caso di Walliance, sede legale e uffici a Trento, che ha l’obiettivo di abbattere le barriere di ingresso in un settore che richiede investimenti elevati. Sono 40 i progetti finanziati, per 68,3 milioni investiti: si va da Jesolo (Wave island ha raccolto il 133% dell’obiettivo) a Padova via Querini (150% raccolto). E sono immobiliari anche i progetti che hanno raccolto di più sia in Veneto (Verona Palazzo Ravasio - Walliance, dicembre 2021 con 2,4 milioni) che in Trentino (Via Grazioli (Walliance - Gennaio 2021, 3 milioni).
I casi
In Friuli Venezia Giulia il progetto che ha raccolto di più è stato quello del Pordenone Calcio Srl (The Best Equity - Giugno 2019 con €2.284.002); negli ultimi 12 mesi spicca invece Transactiva Srl (CrowdFundMe - Luglio 2021), innovativa società healthcare italiana che utilizza tecnologie sostenibili di Plant Molecular Farming per produrre biofarmaci per malattie rare, vaccini anti-virali e anticorpi monoclonali in un’ottica di economia circolare che abbatte i costi di produzione.
Il sociale
Il progetto “Crowdfunding: il dono della Comunità” di Banca delle Terre Venete è nato per sostenere sul territorio quelle progettualità che possono portare vantaggi concreti alla comunità nel campo del sociale, dell’assistenza, della cultura, dello sport e del volontariato. «L’idea di trovare nuove forme di finanziamento a progetti di particolare importanza nel territorio si è rivelata una forma efficace di sostegno- spiega il presidente di Banca delle Terre Venete, Gianfranco Sasso. Abbiamo ricercato partner qualificati e abbiamo messo a disposizione una piattaforma e una nostra struttura, non solo per far conoscere i progetti, ma anche per riuscire a raccontare storie e obiettivi di valore. Questo ha prodotto e incentivato la partecipazione, la vicinanza di tante persone e ha creato un volano virtuoso anche in fatto di generosità. Una responsabilità che la comunità e i singoli condividono con la Banca, che si rende disponibile, una volta raggiunta la soglia concreta di interesse, a finanziare la parte restante di progetto». L’iniziativa, iniziata nel 2020, ha già portato a 18 campagne concluse, per un totale di più di 247.000 euro raccolti da una platea di più di 2.600 donatori: si va dall’acquisto di una base scout a “La Bottega di Nonna Papera” per arredare il laboratorio di pasticceria dedicato all’inclusione lavorativa dei ragazzi di Agendo.
A Venezia il Comune ha invece lanciato il crowdfunding civico, appoggiandosi a Produzioni Dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. Una modalità per raccogliere fondi a supporto di un progetto utilizzando una piattaforma online, attraverso la quale i cittadini hanno la possibilità di sostenere un progetto di pubblica utilità. Dove la raccolta fondi raggiunge il traguardo di almeno il 50% dei costi del progetto, il Comune interviene coprendo la rimanente quota fino ad un massimo di 5mila euro a progetto. Fra i primi a essere finanziati la spesa S.O.S.Tenibile , idea nata dalla Cooperativa Sociale “La Rosa Blu”: un nuovo modo per attivare relazioni inclusive e di solidarietà trasversale, sviluppare abilità e autonomie delle persone con disabilità intellettivo relazionale coinvolgendo le persone anziane del quartiere.
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