ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùStorie d’impresa

Cruciani, il rilancio funziona: gli artigiani tornano in azienda. Presto, anche i braccialetti

A un anno dall’acquisizione del marchio umbro da parte di Orlean Invest Holding, il piano per rivitalizzarlo dà i primi frutti. Il direttore commerciale: «Puntiamo a diventare un brand lifestyle»

di Chiara Beghelli

Capi Cruciani per la PE 24

3' di lettura

A poco più di un anno dall’annuncio della nuova proprietà, la Orlean Invest Holding di Gabriele Volpi, per il marchio di maglieria umbro Cruciani è tempo di bilanci. «Ora la Maglital, l’azienda a cui fa capo il marchio, è in sicurezza, ne abbiamo il pieno controllo - dice il direttore commerciale Riccardo Antonioni, che è arrivato da Bologna in Umbria (a sua detta, con molta gioia) con un bagaglio di 35 anni di esperienza nel settore -. Abbiamo lavorato un intero anno per definire un nuovo assetto strategico e organizzativo: siamo ripartiti dalla ricostruzione interna della filiera manifatturiera, anche riassumendo le risorse che erano state costrette dal rallentamento dell’azienda a lasciarla, maestranze della zona che sono rientrate con molta soddisfazione. Poi ho voluto ridare forma all’ufficio stile, partendo dalla collezione uomo e con l’idea di investire anche nella donna, sotto la guida creativa di Milena Motta (coinvolta anche nel successo del rilancio di Malo, ndr). L’obiettivo per il prossimi futuro è proporre un’offerta lifestyle, mantenendo la maglieria come suo cuore». Anche a questo Pitti Cruciani ha portato infatti dei total look, sperimentando anche filati biologici, dal cashmere al lino.

Riccardo Antonioni, direttore commerciale di Cruciani

Arnaldo Caprai, capositipite della famiglia di imprenditori umbri al centro anche della produzione vinicola della zona di Montefalco, dove avevano rilanciato con molto successo il vitigno Sagrantino, aveva fondato il gruppo tessile a lui intitolato nel 1955, specializzato nel confezionamento e vendita di corredi, lingerie femminile e maschile e arredo tessile per la casa. Del gruppo faceva parte anche la Maglital di Trevi, dalla quale era nato il marchio Cruciani, incentrato sulla maglieria d’eccellenza e in cashmere, e all’interno del quale era attivo anche un centro di ricerca sui filati. Nel 2011, Luca Caprai, figlio di Arnaldo, ispirato dall’enorme collezione tessile del padre, lancia i braccialetti di macramé Cruciani C. Un norme successo, trasversale e diffusissimo: decine di milioni di pezzi, edizioni limitate, un monomarca a Forte dei Marmi dove non era infrequente trovare la fila all’ingresso. Nel 2011 il fatturato Cruciani era di circa 20 milioni, due anni dopo il successo dei bracciali lo portò a 51. Caprai aveva anche pensato di aprire il capitale dell’azienda a partecipazioni esterne. Appassionato di orologi, provò a prendere contatti con Nick Hajek, ceo di Swatch Group, ma non se ne fece nulla.

Loading...

Il braccialetto Cruciani C lanciato per la Festa della Repubblica Italiana 2023

Tuttavia, a causa di una gestione non corretta, alla quale si unirono problemi di salute di Caprai, l’azienda perse nel tempo il suo smalto. Orlean si avvicinò, in un primo momento, attratto dalla partecipazione della famiglia Caprai in Cariaggi, la filatura marchigiana d’eccellenza che oggi è proprietà per il 49% di Brunello Cucinelli e di Chanel. Ma anche se l’operazione Cariaggi non si concluse, Orlean decise di proseguire e rilevare l’intera Maglital, per rilanciare un patrimonio di know how tessile, di creatività e di eccellenza made in Italy che rischiava di finire perduto.

«In un anno il fatturato è raddoppiato - prosegue Antonioni, con soddisfazione -. Nel 2024 vogliamo arrivare a essere presenti in 150 best shop per uomo e altrettanti per la donna, ampliando i mercati. Per ora hanno risposto particolarmente bene quelli di area tedesca e l’Est Europa, e abbiamo ricevuto ordini anche da department store».

Nel piano di rilancio dell’azienda è compreso anche quello dei braccialetti di Cruciani C, che erano stati messi “a riposo” in attesa di una rinascita efficace e funzionale alla ripresa del marchio principale. «Oggi li vendiamo solo online - nota il manager -, stiamo pensando a un riposizionamento luxury, coerente con quello del marchio principale, che li riporti a essere un oggetto pop-glamour», nota Antonioni. Anche per questo si è deciso di caratterizzarli con una inedita numerazione progressiva. Nel 1993 l’avventura di Cruciani iniziava proprio al Pitti. Molto è accaduto, in questi trent’anni. E ora si sta costruendo per rendere ancora migliori i prossimi.

Riproduzione riservata ©

Consigli24: idee per lo shopping

Scopri tutte le offerte

Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link, Il Sole 24 Ore riceve una commissione ma per l’utente non c’è alcuna variazione del prezzo finale e tutti i link all’acquisto sono accuratamente vagliati e rimandano a piattaforme sicure di acquisto online

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti