Solidarietà

Cucinelli dona 250 capi alla comunità di Sant’Egidio

di Monica Zunino

2' di lettura

Duecentocinquanta fra maglioni, piumini, pantaloni per uomo, donna e bambino: il top della moda questa volta non va a vestire i vip ma i poveri della Comunità di Sant’Egidio di Genova. Un messaggio di attenzione per i più sfortunati firmato dal re del cachemire Brunello Cucinelli che ha donato alla comunità i 250 capi nell’ambito del progetto Brunello Cucinelli for humanity, che prevede di distribuire ai bisognosi l’invenduto a causa della chiusura temporanea delle proprie boutique nel periodo del lockdown, e proseguirà per il “riuso” dei prossimi invenduti.

«Sono arrivati - spiega Claudia Poggi, presidente della Comunità di Sant’Egidio di Genova - sei colli di capi di abbigliamento molto belli. Non è un gesto di generosità nato solo perché avanzavano delle cose, ma un pensiero di stima e condivisione che ci incoraggia. In questi due anni abbiamo lavorato tantissimo per sostenere le persone bisognose che sono aumentata in misura impressionante e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, che è anche un modo per uscire dal clima di paura e chiusura che porta a stare chiusi in se stessi e basta. Solidarietà e stare insieme mi sembra una bella risposta e il gesto di Cucinelli si inserisce in modo straordinario in questo nostro modo di reagire. Stiamo ancora ragionando su come distribuire i capi, ma pensiamo di darli, come gesto significativo, alle persone che sono più povere e stiamo pensando anche di usarli come regali da distribuire al pranzo di Natale con tutti i bisognosi che l’anno scorso era saltato». Per chi non riesce neppure più a permettersi l’essenziale, ci saranno abiti nuovi, funzionali, pregiati e griffati, qualcosa che faccia sentire meglio in tutti i sensi. «Vi sono grato e vi affido i miei doni - recita il biglietto scritto da Cucinelli alla Comunità - nel rispetto della dignità umana: so che con affetto simile al mio li farete giungere a chi ritenete giusto e vero in un momento che addolora da tempo le persone umane in ogni parte del mondo».

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E il momento è davvero difficile. La comunità di Sant’Egidio di Genova, nata nel 1976, seconda per dimensioni a quella di Roma, negli ultimi tempi ha visto aumentare tantissimo le persone bisognose: durante la pandemia era più che raddoppiato, da 500 a mille, il numero delle persone che quotidianamente si presentavano alla mensa per ricevere un pasto (ora si sono assestate a circa 5-600). Per quanto riguarda gli abiti, la Comunità aveva sospeso, durante la pandemia, la distribuzione che ora sta riprendendo ma è basata sulla donazione soprattutto di vestiti usati da parte di singoli. «Può capitare – dice la Poggi - che negozi che chiudono ci diano quella che resta dei fondi di magazzino, ma nessuno stilista ci ha mai donato abiti della sua collezione». I responsabili del progetto Brunello Cucinelli for humanity fanno sapere che si tratta dell’avvio di una collaborazione, che sicuramente ci sarà un seguito con Sant’Egidio, anche se magari non con la sede di Genova: dipenderà dal numero di richieste che arriveranno per il 2022.

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