
2/4 Week end d’arte/ A Galatina (Salento) per scoprire gli oggetti e le installazione de «Hotel Nomade»
Una mostra che parla di viaggio, inteso come nomadismo e ricerca da fare da soli o seguendo le tracce che arrivano dall'arte
che gira intorno ad alcuni luoghi. Sono questi alcuni dei temi al centro della mostra «Hotel Nomade» che fino al 19 agosto
è ospitata all'interno della bella cornice de Palazzo dell'Elefante della Torre di Galatina (Le), una residenza nobiliare
del XVIII secolo, arredata con opere d'arte contemporanea e di design d'autore che i suoi proprietari hanno collezionato e
raccolto in questo contenitore di passioni e di creative espressioni. Qui saranno esposti 12 tra oggetti e installazioni,
realizzati da architetti, designer, creativi della moda e artisti. Tra questi Hannes Peer, Giuliano Andrea Dell'Uva, Erika
Cavallini, Christian Pellizzari, Cosimo Venti, Storage Milano, Giovanni Lamorgese, David Cesaria, Samer Alameen, Enrico Benetta,
Studio Lunoma e Michela Cattai Studio. La mostra è allestita da Antonio Lodovico Scolari e Christian Pizzinini, su un'idea
di Ilaria Bona. Il concept trae spunto dal libro «Hotel Nomade» di Cees Nooteboom, raccolta di testi incentrati intorno alla
figura del viaggiatore. La mostra sarà visitabile anche su appuntamento nei giorni successivi non previsti dal calendario
compatibilmente con la disponibilità degli spazi stessi (tel.338 8543309 - www.pizzininiscolari.com) Ed è appunto la dimensione dell'essere sempre in movimento e la nostalgia per l'altrove, il filo conduttore che unisce le
opere di design e arte selezionate per questa mostra, che andranno a convivere con i pezzi già presenti nel palazzo e realizzate
con i materiali più diversi, dalla ceramica al vetro e al marmo. La mostra è l'occasione per visitare la barocca Galatina
che come altri centri salentini tra la fine del cinquecento e l'inizio del settecento sono stati investiti da una corrente
architettonica che prevedeva fasti e fronzoli sulle costruzioni più importanti: chiese in primis, ma anche altri monumenti,
porte cittadine, palazzi nobiliari…la moda del tempo voleva che ci fosse un'esplosione di fantasia, favorita anche dalla particolare
malleabilità della pietra leccese, il materiale con cui venivano realizzate queste opere d'arte.
Quella che allora era più nota come Terra d'Otranto si arricchì così nel corso di due soli secoli di inestimabili tesori architettonici
che ancora oggi costituiscono l'ossatura dei centri storici e il vanto dei residenti.
Per scoprire il “barocco leccese” a Galatina si può entrare da Porta Nuova in Via Siciliani dove si trova il palazzo più barocco
della città, Palazzo Bardoscia Lubelli del 1772. Si prosegue su Via Scalfo, la via gioiello di Galatina con i suoi palazzi
Pindaro, Palazzo del Concerto, Palazzo dell'Elefante, Vernaleone, Berardelli. Sparsi in giro per la città Palazzo Mezio, Palazzo
Congedo, Casa Vinella. Una sosta è d'obbligo da Ascalone in via Vittorio Emanuele ( tel. 0836 566009) per gustare il pasticciotto,
il tipico dolce della zona del Salento , composto da pasta frolla farcita di crema pasticcera e cotto in forno
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