Cybersicurezza, vertice a Palazzo Chigi: in Italia nessuna istituzione colpita
In arrivo un Dpcm per raccordare i controlli delle Regioni con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Tajani: «Adottate tutte le misure necessarie»
di Ivan Cimmarusti
I punti chiave
3' di lettura
«In merito all’attacco hacker verificatosi su scala mondiale, la riunione tenuta stamane a Palazzo Chigi, coordinata dal Sottosegretario con la delega alla Cybersecurity Alfredo Mantovano, con l’ing. Roberto Baldoni e l’amb. Elisabetta Belloni, è servita a verificare che, pur nella gravità dell’accaduto, in Italia nessuna Istituzione o azienda primaria che opera in settori critici per la sicurezza nazionale è stata colpita».
Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi, dove si è svolto il vertice per fare un primo bilancio dei danni provocati dagli attacchi hacker di ieri, domenica 5 febbraio. La riunione è stata convocata anche «per confermare la promozione della adeguata strategia di protezione, peraltro da tempo già in atto», come spiegava ieri una nota di Palazzo Chigi.
Secondo il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, «l’Italia ha adottato tutte le misure necessarie per proteggere i siti più sensibili, siamo al lavoro, le istituzioni stanno rafforzando il sistema, anche nelle ambasciate. C’è un’azione forte dello Stato per impedire i cyber attacchi».
Hacker criminali
Nel corso delle prime attività ricognitive compiute da ACN-Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, unitamene assieme alla Polizia Postale, non sono emerse evidenze che riconducano ad aggressione da parte di un soggetto statale o assimilabile a uno Stato ostile; è invece probabile l’azione di criminali informatici, che richiedono il pagamento di un «riscatto». Lo riferisce Palazzo Chigi.
In arrivo Dpcm per raccordo con le Regioni
Con riferimento all’attacco hacker internazionale, inoltre, «il Governo, dando seguito a quanto previsto dal Dl n. 82/2021, adotterà tempestivamente un Dpcm per raccordare il fondamentale lavoro di prevenzione delle Regioni con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn)». Lo rende noto Palazzo Chigi aggiungendo che «nel contempo la stessa Agenzia istituzionalizzerà un tavolo di interlocuzione periodica con tutte le strutture pubbliche e private che erogano servizi critici per la Nazione, a
Allarme ransomware
Ieri il Computer security incident response team Italia - l’organismo cui spetta il monitoraggio degli incidenti e l’intervento in caso di attacchi - ha scoperto che gli hacker sono entrati in azione attraverso un «ransomware già in circolazione» che ha già «compromesso» decine di sistemi. Non solo: gli esperti dell’Agenzia guidata da Roberto Baldoni sono riusciti ad allertare diversi soggetti - istituzioni, aziende pubbliche e private - i cui sistemi risultano esposti e, dunque, vulnerabili agli attacchi ma «rimangono ancora alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario». Significa, in sostanza, che decine di aziende non sanno neanche di essere sotto attacco ma dovrebbero «immediatamente» aggiornare i loro sistemi.
La vulnerabilità nota da un anno
L’attacco ha preso di mira i server “Mware ESXi’”: gli autori hanno sfruttato una vulnerabilità che era stata già individuata e risolta nel febbraio 2021 da Vmware, ma - spiegano gli esperti - non tutti hanno applicato la correzione indicata dall’azienda e dunque sono rimasti col “buco” senza toppa che è stato sfruttato in questa ondata di attacchi per entrare. Ed i server presi di mira, se privi delle correzioni adeguate, «possono aprire le porte agli hacker impegnati a sfruttarla in queste ore dopo la forte crescita di attacchi registrata nel weekend».
Attacchi in tutto il mondo
I primi ad accorgersi dell’attacco sono stati i francesi, probabilmente per via dell’ampio numero di infezioni registrato sui sistemi di alcuni provider in quel Paese. Successivamente l’ondata di attacchi si è sposta su altri paesi tra cui l’Italia. Al momento i server compromessi sono qualche migliaio in tutto il mondo, dalla Francia alla Finlandia, dal Canada agli Stati Uniti fino appunto all’Italia dove, stando a quanto accertato finora, decine di realtà hanno hanno già riscontrato l’attività malevola nei loro confronti. E il numero, dicono gli analisti, è destinato ad aumentare.
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