Da 44 miliardi a 15 in 7 mesi: così si è sgonfiato il valore di Twitter con Musk
I numeri li ha forniti una delle società che ha finanziato l’acquisizione ad ottobre 2022. Ma Musk ha spesso ribadito che il prezzo d’acquisto era elevato
di Biagio Simonetta
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Da 44 a 15 miliardi di dollari in soli 7 mesi. Sarebbe questo il declino finanziario che ha investito Twitter, da quando è diventato di proprietà di Elon Musk. A dare questi numeri è la società di servizi finanziari Fidelity, che ha ridotto per la terza volta il valore di mercato della sua partecipazione azionaria in Twitter, portandolo ora a 6,55 miliardi di dollari dagli iniziali 20 miliardi.
Non è chiaro come Fidelity abbia determinato le sue cifre di valutazione, ma essendo una società pubblica è tenuta a fornire agli investitori aggiornamenti sulle sue partecipazioni. Ed è quello che è successo. Twitter, tuttavia, adesso è una società privata (si chiama X Holdings Corp.), e le informazioni sulle sue finanze non possono essere verificate.
Musk ha preso il controllo di Twitter nell’ottobre del 2022, dopo una lunga battaglia legale e mesi di assoluta incertezza. Il ceo di Tesla, che possiede anche SpaceX, ha acquistato il social network con sede a San Francisco per 44 miliardi di dollari.
Il miliardario ha finanziato l’acquisto con fondi tra cui i prestiti da un gruppo di banche. A più riprese ha dichiarato che il prezzo concordato (44 miliardi di dollari) fosse troppo alto, ma che l’azienda aveva un grande potenziale.
Ad aprile, Musk ha dichiarato alla BBC che gestire Twitter è stato «abbastanza faticoso», ma che la società di social media ora è approssimativamente in pareggio. Musk ha previsto che Twitter potrebbe diventare «redditizia dal punto di vista del flusso di cassa» nel trimestre in corso «se le tendenze attuali continueranno». Intanto però il valore sembra sprofondare.
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