Da AstraZeneca a Johnson&Johnson, quali sono i nuovi vaccini in arrivo. E in che tempi
Tutti i dossier in mano all’Agenzia europea del farmaco. D’estate potrebbe arrivare l’ok a Reithera. Mentre sull’antidoto cinese pende il giudizio Ue
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Le vaccinazioni in Italia sfiorano quota 900mila. Se si tenessero questi numeri giornalieri - circa 60-70mila iniezioni ogni 24 ore - si potrebbe centrare il primo ambizioso target indicato dal commissario Arcuri e ribadito dal ministro della Salute Roberto Speranza e cioè 6 milioni di italiani vaccinati - tra operatori sanitari, Rsa e anziani over 80 - entro marzo. Per vaccinarli potrebbero bastare le oltre 11 milioni di dosi che sono state assicurate da Pfizer e da Moderna entro marzo (per questi due vaccini serve una doppia somministrazione).
Per AstraZeneca autorizzazione possibile il 29 gennaio
La vaccinazione di massa che riguarderà gli altri anziani, ma anche altre categorie considerate prioritarie (come i docenti le cui immunizzazioni sono considerate cruciali per poter riaprire le scuole in sicurezza) rischia però una frenata di fronte alla carenza di dosi. Una carenza dovuta al fatto che mancano ancora le certezze sul via libera a un terzo vaccino: il candidato più accreditato è il siero sviluppato da AstraZeneca e Oxford insieme all’italiana Irbm. L’Agenzia europea del farmaco dovrebbe valutare la richiesta di autorizzazione il prossimo 29 gennaio. Ma si ipotizza che l’autorizzazione dell’Ema arrivi solo per la fascia under 55. E questa opzione potrebbe creare un «buco» nelle vaccinazioni che dopo gli over 80 dovrebbe procedere con la fascia 70-79 anni per poi scendere agli over 60 e a chi ha patologie importanti.
In primavera in pole Johnson&Johnson
L’altro vaccino molto atteso, quello monodose Johnson&Johnson, dovrebbe arrivare non prima di marzo-aprile come è trapelato dall’azienda americana che comunque parla di una efficacia intorno all’80 per cento. Mentre i risultati del vaccino italiano ReiThera sono molto incoraggianti e l’ok alla commercializzazione potrebbe giungere per l’estate. La sperimentazione è stata effettuata nei soggetti sani di età tra i 18 e i 55 anni. Ora proseguirà per indagare le risposte in soggetti in buona salute tra i 65 e gli 85 anni.
In pista anche il vaccino cinese
Intanto potrebbero aumentare ancora i candidati vaccini da utilizzare in Europa. È probabile che anche il vaccino cinese Sinovac verrà sottoposto a giudizio europeo. «Naturalmente occorrerà vedere se i dati rispondono al rigore richiesto» ma «una volta valutati gli studi, potrebbe diventare un ulteriore candidato», ha annunciato il direttore generale Aifa Nicola Magrini. Martedì sono stati pubblicati i dati dai quali è emersa una efficacia complessiva del 50,4% nelle prove in fase finale in Brasile, a fronte del 95% del vaccino sviluppato dall’americana Pfizer con la tedesca BioNTech, mentre quello di AstraZeneca e dell’Università di Oxford ha raggiunto un massimo del 90% (con una dose e mezza) e quello di Moderna il 94%.
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