Reading Gaol

Da Banksy video e murales sull’arte della fuga ispirata a Wilde

L’artista ha postato sul suo sito e su Instagram il suo racconto mostrando la creazione dell’opera «Crea la fuga» sui muri della prigione della cittadina inglese

di Marilena Pirrelli

3' di lettura

E Banksy ci mette la sua firma su Instagram e sul suo sito come sempre con ironia ispirandosi a «Joy of Painting» del pittore e personaggio televisvo Bob Ross: è suo il murale dal titolo «Create Escape» (su Instagram) apparso il 2 marzo che ritrae un detenuto in fuga sul muro di cinta della prigione di Reading Gaol (nel Berkshire, Inghilterra meridionale), in cui venne rinchiuso anche Oscar Wilde tra il 1895 e il 1897, quando l’omosessualità nell’Inghilterra vittoriana era un reato penale. Lo street artist ha confermato la sua impresa riprendendo il titolo del programma televisivo di Bob Ross (1942-95) aggiungendo in bianco la sua firma «Joy of Painting with Bob Ross & Banksy». Nel programma il pittore e militare statunitense insegna ai telespettatori a dipingere ad olio scene naturali (il landscape di apertura del video) tanto da divenire una celebrità in tv e su internet. Il video dell’artista di Bristol intende, invece, insegnare non la pittura ma l’arte della fuga e dell’elusione, di cui è vero maestro. Vediamo: nel video Banksy, di cui non si inquadra mai il volto, nottetempo con scala e attrezzi si reca alla base del muro del carcere di Reading Gaol, ripreso dai suoi assistenti, e installa lo stencil sul muro sin nei più piccoli dettagli.

Il video di Bansky ispirato a Wilde

Terminato il lavoro ormai alle prime luci dell’alba, una ripresa mostra il murales in tutta la sua lunghezza e con una zoommata entra dall’alto sin nel cortile del carcere evidenziando la difesa del filo spinato e la sua imponenza (userà i droni?). Con la sue equipe l’artista resta anche in attesa per riprendere al mattino presto la scoperta dell’opera da parte delle forze dell’ordine sconcertate, il tutto in due minuti e mezzo. L’opera d’arte è anche questa! E poiché il lavoro di Banksy è giocato sui dettagli, che spesso rivelano un mondo di significati, anche il riferimento a Bob Ross non si ferma al XX secolo americano. Andando indietro nella storia e riallacciandone i fili scopriamo, infatti, che anche nella vita di Wilde c’è stato un giovane amante di nome Robert Ross, di certo non una coincidenza. La fuga, anche questa, è dalle leggi ingiuste che imbrigliano l’individuo. E del resto il video si chiude inquadrando l’evaso che fugge mentre Ross commenta fuoricampo: «Painting to me represents freedom»!

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Il progetto

Lo stencil mostra un prigioniero – forse somigliante al poeta irlandese famoso per i suoi aforismi, autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata e incline alla “battuta” di spirito, un po’ come Banksy – che fugge grazie a una corda fatta di lenzuola, vergata a penna, legate a una macchina da scrivere che fa da contrappeso. La conferma dell’attribuzione è arrivata anche dal ministero della Giustizia britannico. “Stiamo valutando i prossimi passi e forniremo un aggiornamento a tempo debito” si legge in una nota. Mentre l'amministrazione cittadina di Reading ha affermato che il coinvolgimento di Banksy suggerisce il suo sostegno alla campagna per salvare la prigione. Costruita nel 1844 sui disegni di George Gilbert Scott, dal 1916 venne utilizzata per i prigionieri nazionalisti irlandesi. Nel 1920 venne chiusa e fu poi utilizzata come base nella seconda guerra mondiale. La struttura, dove venne incarcerato Wilde per la relazione omosessuale con Lord Alfred Douglas che gli costò la condanna a due anni di lavori forzati per «gross public indecency», come era definita l'omosessualità in epoca vittoriana, è abbandonata dal 2013 ed è stata messa in vendita dal governo nel 2019. In un primo momento sembrava che il complesso sarebbe stato acquistato da un gruppo edilizio per farne appartamenti. L'accordo è fallito e il municipio di Reading si è fatto avanti con l'offerta di trasformarlo in un centro artistico. Una campagna che ha coinvolto molti vip e divi hollywoodiani come Sir Kenneth Branagh, Natalie Dormer e Dame Judi Dench e che chiede che sia proprio questa la destinazione finale dello storico luogo. Secondo Vince John, curatore della galleria 1loveart di Bristol, che vende arte urbana e di strada, l'opera è un “esempio del lavoro di strada di Banksy al suo meglio, essendo sia umoristico che politicamente toccante”, e potrebbe essere un “cenno di incoraggiamento per trasformare l'edificio in centro culturale e artistico”. Intanto l’ultima opera, il murale della ragazza con un hula hoop, apparsa il 13 ottobre 2020 a Nottingham è stata acquistata dal gallerista John Brandler per una cifra a sei zeri e verrà esposta nel Moyse's halla Museum di Suffolk.

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