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Come risparmiare acqua: a lezione dalle start up di Israele

Sono circa 170 aziende e start up attive nel campo in Israele, un Paese semi-arido che ricicla il 90% della sua acqua e oggi ha eccedenze idriche

di Alexis Paparo

: “Da PNRR finanziamenti per migliorare rete idrica”

I punti chiave

  • Leader del settore
  • Le innovazioni in campo

2' di lettura

Riuso e riciclo, desalinizzazione, riparazione delle perdite nelle condotte, monitoraggio e smart management. Sono alcune delle tecnologie che permetterebbero all'Italia di confrontarsi con la carenza ormai cronica di piogge (i dati del Cnr di Bologna certificano che, da ottobre 2022 a febbraio 2023, le precipitazioni risultano in calo di un quinto rispetto alle medie, con un 35% in meno al Nord, un dato peggiore del 2022), con una rete idrica nazionale che ha perdite medie del 40% e con la mancanza o il mancato mantenimento o adeguamento di infrastrutture come canali, dighe e invasi, strategici nel contenimento delle acque.

L'appuntamento - doppio - per conoscerle più da vicino è il Water Innovation Summit di Bari, alla Fiera del Levante di Bari del 21, 22 e 23 giugno e, subito dopo, l'evento Europe Water Emergency Preparedness, dal 26 al 29 giugno a Tel Aviv, organizzato dall'Israel Export Institute, dal ministero dell'Economia Israeliano e dall'Israel water authority.

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A Bari saranno al centro della discussione tecnologie focalizzate sulla ricerca perdite nelle condotte, desalinizzazione e predizione di eventi inquinanti, digitalizzazione delle reti fognarie. L'appuntamento israeliano, a cui saranno presenti oltre 40 aziende locali e oltre 70 fra imprese, società di servizi idrici e autorità governative europee. Si configurerà come tavole rotonde, incontri b2b, visite e dimostrazioni sul campo.

Leader del settore

Oggi Israele è l'unico Paese semi-arido con eccedenze idriche, il che lo ha reso un hub tecnologico per le tecnologie legato all'acqua che si traduce in circa 2,4 miliardi di dollari di export all'anno in tecnologia e attrezzature e 169 aziende innovative, attive localmente nel monitoraggio delle infrastrutture, nella generazione dell'acqua, nel suo trattamento e riuso (il 50%) e nel management della rete. «Qui è stata inventata l’irrigazione a goccia, oggi usata in tutto il mondo, ma forse il più grande risultato negli anni è stato rendere scalabile e via via sempre più facilmente implementabile la desalinizzazione, che oggi fornisce il 20% dell'acqua potabile totale», spiega Raphaële Moog, a capo del settore acqua dell’Israel Export Institute. «Ma il Paese è anche leader nel trattamento delle acque reflue, essendo oggi capace di riciclare il 90% delle acque considerate comunemente rifiuto (l'Italia oggi lo fa al 5%) e ha una perdita fisiologia delle condutture che non supera l'8%, grazie ad azioni di monitoraggio, controllo - anche satellitare - delle perdite e previsione dei consumi».

Le innovazioni in campo

Fra le aziende più rilevanti del settore, Watergen, specializzata in tecnologie che catturano l'umidità dell'aria per produrre acqua potabile di alta qualità; Rotec e Ide, leader mondiali nella costruzione di impianti di desalinizzazione e le più nuove Blue Green Water Technologies, che hanno sviluppato metodi e protocolli per ripristinare vaste distese d’acqua contaminate in pochi giorni, ripristinando l’equilibrio ambientale e la biodiversità; Aquarius Spectrum (di cui è concessionaria esclusiva per il nostro Paese l’azienda italiana Pipecare), che consiste in sensori distribuiti sulla rete ed una piattaforma di analisi dati, che permettono di rilevare con precisione la localizzazione delle perdite e seguirne l’evoluzione fino alla riparazione.

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