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Da bere o abbinati a piatti da chef, i profumi diventano commestibili

Creare una fragranza che può essere sorseggiata in un cocktail è un trend in crescita. Accademia del Profumo ha proposto un corso di cucina profumata a cura di Eataly

di Monica Melotti

3' di lettura

Il mondo dei profumi diventa sempre più ampio e variegato, interagendo con varie forme d'arte, tra musica e viaggi, fino arrivare alla cucina. Pensare di bere un profumo non è proprio indicato, ma creare un profumo commestibile che può essere sorseggiato in un cocktail è un trend in crescita. Uno dei primi a farlo è stato Emanuele Balestra, uno dei più grandi bar tender al mondo, responsabile dei bar dell'hotel Majestic Barrière a Cannes. Nel suo giardino aromatico ha impianto oltre 70 specie di piante, tra cui: basilico, melissa, salvia, bergamotto, rosa centifolia, kumquat, lavanda, limone di Mentone, verbena e altro. «È stato un lavoro meticoloso. Con la mia squadra ho dovuto creare un ecosistema nel nostro giardino per estrarre aromi intensi che vanno ad arricchire i cocktail – spiega Balestra - . Le piante sono coltivate in modo biologico, raccolte a piena maturità in modo da rilasciare tutto il loro aroma nelle sofisticate preparazioni di bitter, gelatine, cordiali e altri estratti che creano un sapore inimitabile nei miei cocktail». Ma attenzione, non si tratta banalmente di profumare un cocktail, ma di trattare il cocktail come fosse un profumo commestibile. Grazie a questi profumi, il bar à parfum Fouquet's all'interno dell'Hotel Majestic Barriére a Cannes offre un'esperienza sensoriale unica. «Spruzziamo il profumo sul cocktail o su un nastro avvolto intorno al gambo del bicchiere, oppure lo applichiamo direttamente sulla mano del cliente», spiega il mixologo. «Un solo spruzzo di miscela di verbena e pesca bianca trasforma uno champagne, un estratto di geranio rosa di Marrakesh dona un sapore inedito al Mezcal Bruxo, così come il Bloody Majestic é diverso da qualsiasi altro Bloody Mary, grazie a una spruzzatina di mix fresco e frizzante di limone di Mentone e basilico tailandese. Il risultato è sempre lo stesso: l'olfatto trascende il gusto».

Nei cocktail o in cucina, i profumi diventano commestibili

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I piatti profumati

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L'importanza dei profumi nel cibo è un aspetto fondamentale, l'olfatto ci aiuta ad anticipare i sapori, ma è anche in grado di portare alla luce ricordi ed emozioni, come non citare le famose madaleine di Proust? L'Accademia del Profumo, nell'ultima edizione, ha proposto un corso di cucina profumata a cura di Eataly dove la chef Caterina Mosca è stata affiancata dal naso Luca Maffei, della casa essenziera Atelier Fragranze Milano, per creare tre pietanze abbinate a note olfattive. «È stato divertente dare un twist in più a queste pietanze – spiega Luca Maffei -, del resto il concetto dei profumi commestibili, meglio dire aromi, è un trend in forte crescita. La chef Caterina ha preparo tre piatti: un risotto, pancake salati un dolce e il mio compito era quello di abbinare una materia che potesse sposarsi bene con il piatto. Al primo piatto, un riso integrale a base di mandorle salvia, ho abbinato un'essenza di magnolia; al pancake con humus di piselli ho accostato il bergamotto mentre al cramble con le fragole ho abbinato del legno di sandalo. È stata un'esperienza molto coinvolgente, una testimonianza in più di come attraverso l'olfatto possiamo slegarci dalla nostra solita abitudine del gusto e vivere un'esperienza più intensa, se chiudi gli occhi è come se mangiassi solamente annusando».

I profumi gourmand

Profumi talmente dolci che li mangeresti? Sono i profumi gourmand, dal francese “gourmand” goloso, si ispirano alla pasticceria, nascono per soddisfare la nostra voglia di dolce, riproducendo note come le spezie, il cioccolato, lo zucchero, la liquirizia, il caramello, ma soprattutto l'amatissima vaniglia, uno delle note più inebrianti che la natura possa offrirci, amata dai “nasi” per le mille sfaccettature che apporta ad un profumo. A nostra disposizione un buffet di dolcezze pralinate, tocchi golosi e maliziosi. Le note olfattive spaziano dalla dolcezza del miele e delle praline all'aroma del caffè e del cioccolato fino ad arrivare alle note fruttate comprese quelle succose dei climi tropicali. Un altro aspetto sono le note gourmand alcoliche, i cosiddetti profumi “liquorosi”: brandy, cognac, whiskey, rhum, entrano nelle composizioni olfattive per dare vita a creazioni molto particolari, dal sapore cuoiato e affumicato. Spesso sono esaltati da chicchi di caffè o ingredienti più secchi come il tabacco.

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